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Alberghi strapieni a Todi per il ponte dell'Immacolata
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L’arte naif di Vincenzo Martini ha attratto circa 600 persone nelle poco più di due dellla prima mini-giornata di  presentazione della mostra del Maestro
La mostra di Martini sarà aperta al pubblico tutti i giorni – dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 – fino all’8 gennaio 2012. 

“Per noi poter ospitare un artista di livello internazionale – ha spiegato il sindaco Ruggiano – è un grande onore e rientra nella nostra filosofia di abbinare eventi-culturali al territorio per poter intercettare un numero sempre più crescente di turisti. Non è un caso che proprio per questo ponte della Madonna tutti gli alberghi sono strapieni”. 
Un plauso anche dall’assessore alla provincia Donatella Porzi: “Martini e la sua produzione artistica sono il miglior biglietto da visita per raccontare fuori dai nostri confini le bellezze artistiche e paesaggistiche dell’Umbria; una terra magica e da favola come si evince dalle sue opere”. 

Martini nasce a Foligno il 23 Agosto 1955.
Laureato in scienze biologiche, dopo il liceo classico, si cimenta casualmente con la pittura nel 1985 riscuotendo subito riconoscimenti e consensi tanto che a poco a poco quello che sembrava un divertimento, diventa inavvertitamente una esigenza vitale.

Per abbozzare veramente una interpretazione della pittura di V. Martini é necessario ricostruire le aree culturali di cui é partecipe e queste certamente sono quelle umbre e in particolare spellane.
Proprio a Spello infatti esiste una scuola pittorica, e naif in particolare, composta da individualità molto diverse fra loro il cui contatto gli hanno permesso di maturare un amore per la pittura, fino ad allora nascosto, che probabilmente si portava nello zaino fin da bambino, e solo dopo essere arrivato in questa magnifica cittadina é esploso.
Ecco allora che ci conduce nelle strette vie di Spello, Gubbio, Assisi, Perugia, Gualdo Tadino ed ora nelle piazze di Todi con le connotazioni architettoniche di quella inconfondibile Umbria medievale dove le case si arroccano le une sulle altre, con le antiche chiese, fontane, archi, piazze, torri, mentre tutto intorno solo campagne con lo sguardo che finisce e spazia sul campi, sulle coltivazioni ordinate, e su quelle uniche montagne.
E’ un’Umbria più completa e più vicina di quella descritta da altri naif e pensare che non ha studiato disegno, né architettura, né scenografia, né i suoi lavori sono opera di lunghe e sofferte meditazioni, ma solo l’atto istintivo di un bel sogno.
 

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