A Marsciano, ancora una volta, problemi ambientali in primo piano. Ad "aggiornare" il dibattito è il Movimento per la qualità della vita che torna a denunciare la grave situazione dell’area della valle del Genna e del biodigestore di Olmeto. "Da parte dell’Amministrazione comunale – fanno sapere – non si riesce ad ottenere il benché minimo chiarimento su ciò che riguarda la bonifica del luogo ed in particolare di quei 130 mila metri cubi di rifiuti solidi ancora intatti e lo smantellamento del defunto impianto, giustamente chiuso da più di due anni, situazione questa che certamente non può trascinarsi oltre".
Il Comitato denuncia il fatto che ora c’è in atto un "apporto continuo tramite camion in delle platee a cielo aperto all’interno della zona dell’impianto, di grandi quantità di materiale organico con emissioni mefitiche non tollerabili e destinato al compostaggio".
"Oltre a questo – denunciano dal Movimento – siamo costretti ad una sorta di investigazione privata per scoprire la veridicità di alcune voci che vorrebbero affidare a privati per un’operazione meramente speculativa, la realizzazione di un nuovo impianto a biomasse/biogas, adiacente alla stessa area (!) a discapito ancora una volta della qualità della vita dei cittadini. Investigazione resa necessaria dal fatto che l’Amministrazione con il Sindaco in testa, organizza incontri con gli eventuali investitori, con le Associazioni di categoria degli allevatori, lasciando fuori del tutto i cittadini più interessati".
Da qui l’inivito ai cittadini e alle forze politiche più responsabili a ragionare sui gravissimi problemi che deriverebbero dalla realizzazione di un nuovo impianto e che si aggiungerebbero a quelli già purtroppo vissuti da più di vent’anni.
"Mentre questi progetti deliranti occupano i tempi e i pensieri dei nostri Amministratori – concludono dal Comitato – vi sono alcune persone che propongono e addirittura sono in procinto di realizzare soluzioni molto più compatibili ed accettabili per il territorio. Ad esempio esiste un’azienda zootecnica che sta attuando la costruzione di un impianto aziendale di depurazione che come già più volte chiarito non evidenzia le problematiche connesse agli impianti consortili. Contemporaneamente una ditta produttrice di impianti di stalla propone la loro realizzazione a costo zero riservandosi il ricavo dell’energia prodotta".
- Redazione
- 26 Gennaio 2012
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