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Verrà inaugurata il 4 marzo a Collepepe di Collazzone, già "patria" della Comunità dei Forni Collettivi, con la presentazione di un libro di Rita Boini messo a "prova di pranzo" dall'associazione "Intra"
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Una biblioteca dedicata a "Pane, Forni e Focolari": è quella che verrà inaugurata domenica 4 marzo a Collepepe e che andrà idealmente ad affiancarsi alla Comunità dei Forni Collettivi di Collazzone, territorio nel quale si è proceduto al recupero degli antichi forni presenti nei borghi frazionali ed utilizzati in passato in comune dalle famiglie del luogo per le necessità di casa.
La biblioteca è una di quelle dei "libri salvati", promosse un po’ in tutta l’Umbria da "Intra", un’associazione di volontari impegnata a recuperare ovunque volumi a rischio di distruzione per poi smistarli e rimetterli "in circolo" attraverso l’apertura di biblioteche tematiche in luoghi della regione sprovvisti di una biblioteca oppure meritevoli di una raccolta specifica in grado di valorizzare una tipica risorsa culturale, ambientale, storica o architettonica.
Potremmo dire "libri particolari per biblioteche particolari", che è poi il tema di cui si parlerà in occasione dell’inaugurazione di domenica 4 marzo, quando presso la Residenza l’Alberata, a partire dalle ore 11, la giornalista Rita Boini presenterà il suo libro “Torgiano a tavola: Ricette e riti di un territorio”, affiancata per l’occasione da Serena Innamorati, bibliotecaria, da Silvana Favetti, enogastronoma, e da Deanna Mannaioli, vice presidente "Intra".
Nel segno del "particolare" c’è anche la formula dell’evento, con la presentazione seguita da un pranzo basato proprio su alcune ricette del libro reinterpretate da Silvana Favetti (brodo di carne con quadrucci di frittata alla buccia di limone e pecorino, zuppa di ceci con musetto e orecchie di maiale, salmì di faraona e patate, cialde con anice e ricotta condita).
L’iniziativa è aperta a tutti, con l’obbligo di prenotazione entro il 1° marzo (tel. 075.8789345 – prezzo 20 euro) per chi, oltre al momento culturale, vuole fermarsi a tavola con l’autrice e con i "salvatori di libri".

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