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Aperto lo “sportello amianto” per avere consulenza su come smaltire il pericoloso materiale, ma anche per segnalazioni di situazioni di criticità per la presenza di amianto in strutture pubbliche e private
eternit

Da tempo segnaliamo su questo sito la necessità di provvedere alla eliminazione delle tante strutture contenenti amianto disseminate nelle città e nelle campagne dell’Umbria.
Non è solo in caso di rottura che l’eternit diffonde nell’aria i suoi micidiali filamenti, quando è esposto agli agenti atmosferici il materiale non può, come qualsiasi altro, non deteriorarsi.

Già da tempo ci sono giunte segnalazioni di persone che avevano scelto di vivere in campagna, all’aria aperta e salubre, ma che hanno poi manifestato il terribile Mesotelioma, un tumore maligno che può colpire le membrane sierose di rivestimento dei polmoni (pleura) e degli organi addominali (peritoneo).
I mesoteliomi sono praticamente inesistenti nella popolazione non esposta ad amianto.
La sopravvivenza è in genere inferiore a un anno dalla scoperta del tumore, e specialmente in soggetti giovani può limitarsi a soli sei mesi. Ad oggi non sono state individuate terapie efficaci.


Non esiste una soglia minima di rischio nell’esposizione ad amianto: anche una sola, infinitesimale fibra può provocare, in chi la inali – e ciò anche a distanza di decenni – mesotelioma (soprattutto pleurico e peritoneale).
Ma non c’è solo questo di rischio: anche per i carcinomi polmonari è stata riscontrata una stretta relazione con la quantità totale di asbesto inalata e con l’abitudine al fumo di tabacco.
Il rischio di contrarre questo tumore nei non fumatori non esposti ad asbesto è risultato di 11 su 100.000 persone l’anno; nei non fumatori esposti ad asbesto è risultato di circa 5 volte superiore; nei fumatori che non sono esposti ad asbesto è di circa 10 volte superiore, ed è addirittura oltre 50 volte superiore nei fumatori che sono anche esposti ad asbesto.

 
L’impiego dell’amianto è fuori legge in Italia dal 1992. La legge n. 257 del 1992, oltre a stabilire termini e procedure per la dismissione delle attività inerenti all’estrazione e la lavorazione dell’asbesto, è stata la prima ad occuparsi anche dei lavoratori esposti all’amianto.

Ma con questa norma sembra che lo Stato italiano abbia voluto lavarsi le mani e nascondere "sotto il tappeto" che il problema era generalizzato a tutta Italia ed a tutti gli italiani e che qualcuno dei suoi organi aveva sbagliato ad autorizzare la produzione ed il commercio di prodotti all’amianto.

Eppure nel Regno Unito già nel 1930  avevano dimostrato il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e tumori, prevedendo un risarcimento per i lavoratori danneggiati.

Ad oggi i normali ed incolpevoli cittadini, se vogliono disfarsi dell’eternit per cercare di salvaguardare la propria ed altrui salute, devono affrontare spese incredibilmente alte con un aiuto dallo Stato che è risibile, per cui la dimensione del problema anzichè diminuire seguita a crescere, perchè l’amianto in circolazione, quello più recente ha già venti anni, invecchia e si squama e vola, vola nell’aria a km di distanza.

Di fronte al disinteresse delle istituzioni c’è qualcuno che si muove, anche se la speranza che si possa giungere al cuore del problema è ancora lontanissima, ma l’amianto non ha fretta: starà sempre lì, sempre più malconcio e pericoloso, anche tra 10,20…50 anni e più, perchè la parola amianto deriva da "asbestos" che in greco significa perpetuo ed inestinguibile.

Al via, infatti da oggi un nuovo servizio di consulenza e segnalazione online dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente.
Si tratta dello “sportello amianto” al quale sarà possibile rivolgersi esclusivamente online (scrivere a sportelloamianto@libero.it)  per avere consulenza su come smaltire l’amianto ma anche per segnalazioni di situazioni di criticità per la presenza di amianto in strutture pubbliche e private.

Le consulenze gratuite saranno gestite da esperti del settore e si pongono l’obbiettivo di dare una corretta informazione rispondendo a quelle che sono le domande più diffuse in merito ai sistemi di smaltimento dell’amianto, ma sarà anche possibile segnalare le situazione di rischio della presenza di amianto, che saranno poi inoltrate dallo stesso sportello alle autorità sanitarie e comunali competenti.

Sportello Amianto” di AIDAA non fornirà invece informazioni relative a questioni ed implicazioni di carattere sanitario legati alle malattie “da amianto” in quanto queste informazioni di carattere prettamente medico devono essere richieste al medico di base o ai medici specialistici della propria ASL o dei servizi regionali preposti.
Sarà invece possibile sottoporre richieste di consulenza legale in merito a singoli casi personali, mentre in un secondo tempo è prevista la creazione di un pool di legali con lo scopo di assistere le persone che ritengono di essere state danneggiate in qualche modo dalla presenza di amianto.

Trattandosi di un servizio inizialmente in fase sperimentale i tempi di risposta alle domande o alle richieste di consulenza che dovranno giungere esclusivamente via email si aggireranno attorno ai 7 giorni lavorativi, mentre per quanto riguarda le segnalazioni della presenza di amianto in edifici pubblici o privati (meglio se corredati di fotografie esplicative) i tempi di inoltro alle autorità competenti potranno variare dai 2 ai 4 giorni lavorativi.
Per info 3478883546-0222228518

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