Più di 10 anni fa ero agli albori di una carriera di guida e istruttore in attività di montagna che non sapevo neppure mi avrebbe accompagnato per tutto questo tempo e mi avrebbe dato un ruolo rilevante nel più importante centro out-door d’Italia, il centro Le Marmore a Terni. Era il 1998 quando scoprivo, ancora giovanissimo e con grande entusiasmo, una parete di roccia nelle gole del Forello dove, con un po’ di lavoro e un po’ di risorse, si poteva ricavare una splendida falesia per l’arrampicata sportiva. Mi rivolsi ai politici di allora, cioè più o meno gli stessi di adesso con le poltrone scambiate. Raccontai loro che in Valnerina qualche amministratore illuminato aveva stanziato un po’ di soldi ed un gruppo di arrampicatori, mettendo a disposizione gratuitamente lavoro ed esperienza, avevano creato uno dei più bei settori d’Europa per l’arrampicata sportiva, generando un’importante economia intorno a questa cosa.
Proposi di ripetere quell’esperienza, seppure più in piccolo. L’investimento era una cifra risibile per le istituzioni. 4 milioni di lire (circa 2.000 €).
In cambio della mia buona volontà ricevetti un elenco di pretesti e scuse supportati da grovigli burocratici che si auto fecondavano e si riproducevano freneticamente e che per me si traducevano solo in perdite di tempo, frustrazioni e spese.
La parete di roccia è stata poi tutta attrezzata negl’anni a seguire. Ma non perché qualche amministratore si sia preso la briga di esaminare il progetto e attuarlo. Ma perché un gruppo di amici si sono riuniti, hanno formato un’associazione, Il Toward-Sky, hanno messo insieme quando potevano un po’ di risparmi, hanno comperato i materiali ed hanno fatto tutto il lavoro con passione e competenza. Oggi la parete è segnalata sulle guide d’arrampicata del Centro Italia e nei principali siti internet del settore ed è meta di molti arrampicatori che la prediligono per la buona esposizione in certe stagioni e per la qualità della roccia e dei materiali con cui è stata attrezzata. Insomma, nel suo piccolo funziona come avevo previsto.
Nel frattempo, nella stessa zona, gli amministratori hanno invece valutato essere un buon progetto un mega centro remiero sul lago di Corbara, con architettura futuristica e qualche ettaro di strutture capaci di ospitare centinaia di turisti e appassionati. Il problema è che è sempre costantemente vuoto. A Pontecuti è stato fatto un centro remiero per canoe da fiume. Peccato che venga utilizzato solo un giorno all’anno per la festa del paese per la gara di tiro a segno con i fucili ad aria compressa. La zona delle Gole del Forello è stata attrezzata per il trekking con segnaletica fatta da costosissime bacheche di legno con tanto di tettoia dove vengono indicati tutti i sentieri della zona. Ogni buon escursionista sa che se in una mappa mi metti solo i sentieri e nessun riferimento intorno, la mappa è del tutto inutile. I sentieri, dopo un paio d’anni di abbandono scompaiono inghiottiti dalla vegetazione. E infatti, a parte i bracconieri, non ci va mai nessuno. Questi sono solo alcuni esempi di soldi pubblici buttati al vento, scelte fatte da politici incapaci ed ignoranti. Eppure noi, che di sport e di montagna ce ne intendiamo, eravamo lì, tutte le volte a ribadire la nostra disponibilità a fornire gratuitamente indicazioni affinché si facessero scelte giuste e razionali.
Nell’era del culmine del fallimento della politica io ho voluto raccontare la mia esperienza e dare il mio contributo alla voglia di tutti di dire basta.
- Intervento di Alberto Melari
- 7 Marzo 2012
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