Condividi su facebook
Condividi su twitter
Originaria del nord America è sbarcata nel nord Italia ma si adatta ad ogni tipo di clima ed si attacca a molti materiali
farfalla

Non bastava la vespa cinese a mettere a rischio i prodotti dell’agricoltura italiana ed in prospettiva anche quella dell’Umbria.
Dopo la vespa che si sta mangiando i castagni è ora una farfalla americana che è sbarcata in Italia e riempe di buchi le foglie delle viti.
Al momento non sembra incidere sulla produzione di uve ma probabilmente indebolirà a lungo andare i vigneti.
Preferisce le foglie dei vitigni Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Moscato

Il fatto che al momento la farfalla, le cui larve si cibano delle foglie, sia confinata nel Nord Italia, a Trento, Belluno, Vicenza, Padova, Verona e Brescia, non tranquillizza perché la loro zona di origine ( dalla Georgia nel sud degli Stati uniti, all’Ontario) fa presumere la sua adattabilità a diversi climi e le larve o pupe si attaccano a molti tipi di materiali e possono sopravvivere a lungo a basse temperature, tantè  si pensa che siano state trasportate attaccate a tronchi o altri materiali sia da navi sia da aerei.

Si chiama Antispila oinophylla ed è descritta sulla rivista ZooKeys da un gruppo di ricerca internazionale, al quale l’Italia partecipa con la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige e con l’università di Padova.

Dalle ali nere con macchie argentate, questa falena è molto piccola, ha un’apertura alare di circa 6 millimetri e sembra essere il cibo preferito delle vespe che in questo caso potrebbero essere le "salvatrici della patria"

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter