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Fortunatamente sembra che ci pensi il "fato" a punire chi predica bene e razzola male, predicando soluzioni buone per gli altri ma a cui tenterebbe di sfuggire
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Ci sono in Italia tanti grilli parlanti, molti di questi fanno il nido su altissimi muri e già questo fa sorgere molti dubbi sulle loro esternazioni.
Come si farà da quelle altezze a vedere bene cosa succede in basso, molto più in basso? Da lì tutto è estremamente piccolo.
Fuor di metafora: come possono governare e consigliare coloro che appartengono a quel 10% della popolazione italiana che ormai detiene più del 40% della ricchezza totale nazionale?

Non è che la ricchezza sia un “peccato”, ma la presunzione di poter capire appieno i problemi di chi sta sotto potrebbe esserlo.
Quando a questa presunzione poi si accompagna il sospetto che il grillo parlante di turno predichi bene (coi limiti detti) e razzoli male, lo sconforto raggiunge l’apice massimo.

Sarebbe, se le sue smentite risulteranno infondate, il caso di Emilio Fede, il noto predicatore di rigore e disciplina, che sembra abbia tentato di portare 2,5 milioni di euro in contanti in Svizzera, secondo quanto ha pubblicato il Corriere della Sera.
Esportazione di capitali all’estero tentata, se non è riuscita in una banca diversa da quella che si è rifiutata di prendere i soldi sentendo puzza di bruciato, ma le indagini potrebbero far scoprire anche qualcosa d’altro, tipo evasione fiscale ecc. ecc: la banca di Lugano, comunque, gli ha detto no.

Parafrasando Nino Manfredi, l’esimio tribuno, ove veramente beccato con la valigietta piena di soldi, di nome Fede potrebbe dire: “ Come disse il grillo parlando dall’alto della roccia, stavolta me la sono presa in saccoccia” ed agli altri, quelli piccoli piccoli che vivono giù in basso, non è che proprio dispiacierebbe: stavolta un Golia sarebbe stato battuto da un Davide, un modesto impiegato della banca svizzera che avrebbe segnalato il caso alle autorità italiane.

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