Venerdì prossimo il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri presenterà al Consiglio dei Ministri un piano di dimagrimento che potrebbe interessare anche l’Umbria e segnatamente Terni, come altri capoluoghi di piccole province.
La ministra, infatti, intenderebbe procedere all’eliminazione del 20,25% delle prefetture oltre alla creazione di ”un unico ufficio per tutte le rappresentanze locali dello Stato”.
Insieme a ciò un’operazione che sa di tanto vecchio e che sembrava far parte di un deprecabile passato “ lo scivolo verso la pensione anticipata” con una soluzione in salsa pubblica analoga a quella che vorrebbero anche i privati attraverso le modifiche all’art.18 dello statuto dei lavoratori.
Cancellieri sostiene che con una riduzione del personale: 10% dei dipendenti civili del ministero dell’Interno, “grazie a uno scivolo, un pensionamento anticipato”, si avrebbe un risparmio di spesa che potrebbe finanziare assunzioni fino al 30% che però verrebbero contenute ad un terzo.Il resto dei soldi verrebbe accantonato.
”Un’operazione – dice la Cancellieri, classe 1943 -che peraltro aiuterebbe il ministero a ringiovanirsi, e ne ha tanto bisogno.”
Peraltro questo insistere sulla eccessiva dimensione del corpo burocratico sembra il nuovo diversivo adottato per sviare l’attenzione dai veri fattori che originano la crisi economica attuale ( troppa sperequazione fra i redditi = incremento delle risorse a disposizione della speculazione finanziaria e diminuzione del consumo e poi della produzione = aumento delle crisi finanziarie perchè in finanza si guadagna solo quando qualcuno perde ).
La Gran Bretagna, nel secondo trimestre 2011 dava lavoro a 5,52 milioni di dipendenti.
Se i 3 milioni ed oltre di impiegati pubblici italiani lavorano male è bene ricordarsi di un detto napoletano " i pesci puzzano sempre da ‘o capo"
Mario Monti ha dichiarato sulla questione:
Bisogna che gli altri paesi, che non sottoposti a cura, largheggino con le politiche economiche senza pero’ ‘tornare a politiche effimere di facile disavanzo pubblico che sarebbero in contrasto con le esigenze di oggi”.
”bisogna avere piu’ domanda di un certo tipo: una domanda che allarga la capacita’ la produttiva dell’economia. Quindi piu’ investimenti infrastrutturali a livello comunitario (attraverso i progetti di interconnessione transfrontaliera delle reti di trasporto) e maggiore attenzione per gli investimenti sia pubblici che privati”.











