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L'impegno della famiglia Scassini per i prodotti tipici
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Il sistema economico del territorio tuderte si caratterizza anche per la presenza di realtà produttive e commerciali che hanno saputo in pochi anni ricavarsi, grazie alla lungimiranza dei titolari, una ben riconoscibile identità in circoscritte nicchie del mercato alimentare. Tra queste realtà figura il Frantoio “La Casella”, un’azienda la cui attività è iniziata nel 1994 ma la cui esperienza affonda le radici in una passione familiare per gli ulivi e per l’olio assai più datata.
L’utilizzo di olive di alta qualità molite nella stessa giornata della raccolta, le tecniche di lavorazione più all’avanguardia, il controllo elettronico della temperatura, la competenza del titolare, fanno sì che  il Frantoio, che si trova a Collevalenza di Todi, riesca a produrre uno dei migliori oli extravergini dell’Umbria e d’Italia, come attestano i riconoscimenti ottenuti nelle più prestigiose manifestazioni del settore. L’olio, a cui è riconosciuto il marchio D.O.P. a tutela e garanzia del consumatore, ha superato tutti i controlli di laboratorio e le prove d’assaggio (PANEL TEST) operate da strutture e da qualificati assaggiatori esterni, come previsto dal Disciplinare e dal Regolamento CEE.
L’azienda opera la vendita diretta sia presso il frantoio sia nel punto vendita situato nel centro storico di Todi, una scelta quest’ultima che rientra nella volontà di Paolo Scassini e della moglie Vania di diffondere la cultura dell’olio alla clientela, facendone apprezzare il valore, illustrandone le proprietà organolettiche e garantendone in prima persona la qualità. Una parte della clientela è rappresentata dai turisti, i quali nel negozio di Via Mazzini possono acquistare non soltanto l’olio ma anche i migliori vini nonchè i prodotti tipici selezionati con il marchio “La Casella”, all’interno del quale campeggia non a caso l’effige del tempio della Consolazione in un’ottica di promozione integrata del territorio. “Molti – ci dicono Paolo e Vania – tornano anche a distanza di mesi per acquistare i nostri prodotti, oppure ordinano per telefono (075-887415), fax (075-8945237) o posta elettronica (lacasella.italia@libero.it) e ricevono poi la merce tramite corriere”.
La ricerca di nuovi mercati è una delle peculiarità aziendali e si estrinseca con la presenza su riviste specializzate, su guide turistiche nazionali e con contatti mirati all’estero (dove il prodotto conta già nutriti gruppi di estimatori), tanto da aver meritato anche un articolo sul New York Times che però, al pari dei premi ricevuti, i titolari mostrano quasi con ritrosia, perchè per loro – giustamente – il protagonista deve essere solo l’olio. Nel periodo della molitura, inoltre, il frantoio riceve spesso gruppi di studenti ed ospita anche visite guidate per l’assaggio dell’olio e  la visita delle moderne attrezzature a ciclo continuo, in grado di garantire la massima igiene (grazie alla presenza di meccanismi di defogliazione e di lavaggio e del fatto che tutte le parti a contatto con la pasta sono in acciaio inossidabile), rese davvero soddisfacenti e un prodotto superiore in virtù all’estrazione a freddo assicurata dal controllo automatico della temperatura. Un impianto che risulta ideale anche per la lavorazione di piccole partite, comprese quelle destinate alla produzione di olio biologico. L’olio ottenuto ha un elevato contenuto di polifenoli, di vitamine e di elementi tipici che ne esaltano le caratteristiche organolettiche e ne garantiscono una più lunga conservazione.
 L’azienda agraria dispone di 23 ettari di uliveti dislocati sulle colline tuderti, dove la coltura trova il suo clima ideale, permettendo di salvaguardare le olive dal parassita più temibile (la mosca olearia) e di evitare il ricorso a trattamenti antiparassitari. A Paolo e Vania si è ormai affiancato da anni il figlio Luca, che ha già irrobustito le sue conoscenze divenendo assaggiatore d’olio iscritto all’albo, mentre il più piccolo Marco già scalpita, attirato dalla bruschetta, per portare nuova linfa alla grande passione familiare trasmessa a tutti loro dallo scomparso nonno Pietro.

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