La poco felice battuta di Beppe Grillo ha avuto almeno il merito di riportare all’attenzione un’emergenza sanitaria che è stata, in questi giorni, ricordata nella XIV giornata mondiale per l’Alzheimer.
La nuova commissione italiana sulla ricerca ha messo l’Alzheimer in cima alla lista delle malattie da combattere.
I numeri della malattia, che sarebbero compresi – in base a diverse statistiche – tra 500 mila e 905 mila solo in Italia, descrivono un’emergenza. L’Alzheimer è la più grave fra le malattie neurologiche e dell’invecchiamento.
Il problema interessa almeno 8 mila umbri e da dieci anni esiste nella regione una sezione umbra di “Amata” (Associazione Malati di Alzheimer Telefono Alzheimer). Tale associazione ha presentato in occasione del suo decennale di vita: il libro “Smarrirsi: la mente nel labirinto», in cui l’autrice, Maria Sandias, racconta la sua esperienza a contatto con il marito, malato di Alzheimer.
Presentata inoltre “Cento anni di Alzheimer: conoscere per assistere”, una guida per chi si occupa dell’assistenza ai malati, scritta da Umberto Senin, direttore dell’istituto di Gerontologia dell’Università di Perugia e presidente dell’Associazione italiana di Psicogeriatria, e da Annalisa Longo, geriatra e presidente di Amata.
Il numero delle persone colpite dall’Azheimer sta crescendo in tutto il mondo. Oggi esistono 24,3 milioni di malati dei quali 4,6 milioni sono i nuovi casi all’anno, una media di una persona colpita ogni sette secondi.
Per ciò che riguarda l’Umbria, la realtà non è molto diversa da quella delle altre regioni italiane e degli altri Paesi. Sarebbe affetto da demenza, per Senin, circa l’uno per cento della popolazione e il 30% di quella che supera gli 80 anni.
In Umbria, dunque, ci sarebbero circa 8 mila soggetti dementi e fra questi la stragrande maggioranza è affetta da Alzheimer.
Questa patologia può esordire già durante la giovane età. La casistica registrata dall’istituto di Gerontologia di Perugia comprende soggetti dai 40 ai 90 anni, anche se nell’80% dei casi la malattia colpisce persone con più di 75 anni.
Uno studio recente, il “Dementia in Europe 2006”, effettuato per conto di Alzheimer Europe sui 27 Paesi membri dell’Unione europea più Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia afferma che i malati di Alzheimer in Europa sono tra i 5,8 e i 6,4 milioni, con un’incidenza tra l’1,14% e l’1,27% della popolazione complessiva.
In Italia invece i malati sarebbero tra gli 820 e i 905mila: pari a una forbice tra l’1.4% e l’1.55% della popolazione. Con percentuali simili alle nostre ci sono solo Spagna a Svezia (entrambe a 1,42%), mentre la Turchia spicca con un bassissimo 0,11%.
- Redazione
- 28 Settembre 2007
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