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Per gli 'under 30' l'incidentalità stradale rappresenta la prima causa di morte nel mondo occidentale

Le polemiche di questi giorni derivanti dall’accorciamento del periodo (previsto dal Governo in tre anni) durante i quali i neopatentati non possono guidare auto di grossa cilindrata, hanno visto anche l’ACI dire la sua.
Per l’organizzazione degli “Automobil club” il nuovo limite, fissato al Senato in un solo anno, si mostra insufficiente ma più che limiti ed imposizioni “la via della sicurezza, passa attraverso il confronto e il dialogo con gli utenti della strada“. I giovani neopatentati, infatti, dimostrano una conoscenza delle norme del Codice della Strada “assolutamente inferiore” rispetto agli adolescenti, tra i 13 e i 18 anni.
L’Automobile Club d’Italia che ha presentato una ricerca, condotta dall’Università la Sapienza, sul rapporto strategico tra comunicazione e sicurezza stradale, ha fatto anche i conti dei costi di quella che definisce “una vera e propria emergenza sociale”, che ammonta a quasi 35 miliardi di euro per il 2005 (34.733 milioni). Gli incidenti stradali sono saliti ormai in Italia a quota 5.400 morti l’ anno, a cui vanno aggiunti oltre 300.000 feriti.
Secondo la ricerca realizzata dalla facoltà di Scienze della Comunicazione, “la sicurezza stradale va perseguite con azioni di comunicazione che non devono suscitare paura bensì diffondere messaggi positivi” e colpire soprattutto sul piano logico ed emotivo, piuttosto che cercare di impressionare l’utente con immagini cruente.
Interlocutori privilegiati della campagna, gli ‘under 30’, tra i quali l’incidentalità stradale rappresenta, ricorda l’Aci, “la prima causa di morte nel mondo occidentale” e nei linguaggi e mode dei quali parole come “vietare, proibire, reprimere” non trovano più coniugazione.
Nonostante le tante campagne dissuasive, nell’analisi statistica degli incidenti tengono ancora banco le stragi del sabato sera: il numero dei sinistri infatti si mantiene sostanzialmente stabile durante la settimana per poi impennarsi durante le notte di venerdì e sabato (44,3% di incidenti sul totale).
A comporre il saldo totale di 34,7 miliardi di euro di costi, concorrono – secondo una tabella dell’ Automobile Club – le voci: Mancata produzione presente e futura: 12.158 milioni; Valutazione delle voci di danno alla persona: 5.050 milioni; Costi sanitari: 702 milioni; Danni materiali: 11.224 milioni;Costi amministrativi: 5.484 milioni; Costi giudiziari: 114 milioni.

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