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L''azienda di Massa Martana si impone a livello mondiale

Premiare ed «accompagnare» con provvedimenti e risorse adeguate le aziende leader nelle eccellenze produttive. L’occasione, per la presidente della Regione umbra di ribadire il suo punto di vista su questo aspetto della politica economica regionale, è stata la presentazione del simulatore satellitare che il gruppo umbro Angelantoni ha installato in India  per conto della Indian Satellite Research Organization  . «L’esperienza dell’azienda di Massa Martana dimostra che l’Umbria può imporsi nel mondo», ha ribadito Lorenzetti, secondo la quale, in vista della nuova programmazione comunitaria e nazionale, «il solco da seguire è quello delle imprese leader nelle eccellenze che, tra l’altro, fanno da traino per lo sviluppo dell’indotto». Aspetto, questo, ribadito e sottolineato non solo dal presidente di Confindustria Perugia, Carlo Colaiacovo («ogni impresa si sviluppo in sinergia con un più ampio tessuto di aziende», ha detto), ma anche da Gianluigi Angelantoni: «Non serve un distretto merceologico o territoriale per assecondare la crescita – ha osservato – ma un distretto ‘funzionalè’, basato cioè sulle eccellenze». Per Angelantoni, «in Umbria, come dimostrato dalle 12 aziende premiate da Confindustria nazionale per la loro elevata qualità, ci sono imprese che possono benissimo fare da traino per un più ampio contesto produttivo, in una sorta di piccoli ‘cluster’ che servono anche ad aggredire meglio i mercati internazionali».
Gianluigi Angelantoni, amministratore delegato dell’omonima azienda, ha invece ricordato che la Angelantoni nacque per volontà del padre secondo il quale bisognava portare le aziende là dove c’era cultura, intelligenza, mano d’opera. La nostra impresa – ha detto – è cresciuta e si è sviluppata su questo suo sogno che oggi è una grande realtà. E’ cresciuta la nostra azienda ed assieme ad essa un tessuto di imprese che oggi occupano centinaia di persone in settori innovativi e tecnologicamente avanzati. Di ciò siamo davvero orgogliosi, perché in un territorio, e nella logica dei distretti industriali funzionali, quando una azienda leader in un settore cresce, trascina con se tutte le altre facendo sì che l’intero territorio sia capace di essere competitivo e sviluppato.
In effetti le 16 aziende del gruppo (con 700 dipendenti totali, insediamenti in tutt’ Europa, in Africa e Asia, un fatturato consolidato di 122 milioni nel 2006 ed un margine operativo di circa 13) si muovono già sullo scenario internazionale come altrettanti avamposti di un’ impresa che è leader in vari settori, a cominciare dai test scientifici e industriali fino a quello del freddo (tra i «clienti» del gruppo umbro, i Ris dei carabinieri, per la conservazione di reperti biologici ed organici) e delle apparecchiature biomedicali. «Investiamo in ricerca ed innovazione il 10 per cento del nostro fatturato», ha messo in evidenza Gianluigi Angelantoni, annunciando che l’ insediamento cinese del suo gruppo passerà dalla struttura degli attuali 3.000 metri quadrati ai 6.000, aggiungendo ai test ambientali la produzione di apparecchi biomedicali per 18 mila ospedali di quel paese. «Le nostre non sono delocalizzazioni ma è l’ occupazione, dall’ interno. di spazi di mercati», ha tenuto a precisare l’ industriale umbro, annunciando che il suo gruppo sta anche lavorando per una grande multinazionale di telefoni cellulari ad un progetto per proteggere da graffi e riflessi, con ossido di silicio, gli schermi degli apparecchi.
Il simulatore  consiste in una struttura d’ acciaio inossidabile che racchiude una camera per i test a forma cilindrica, di sette metri di diametro e dieci di lunghezza, che può ospitare l’ intero satellite da testare. È dotato di quattro pompe criogeniche che generano il vuoto ed anche temperature di oltre 200 gradi sotto zero. L’ impianto comprende 15 circuiti indipendenti capaci di riprodurre le condizioni che si hanno intorno al satellite nello spazio, a cominciare dalle temperature, che vanno da meno 180 gradi a più 180. Il raffreddamento del simulatore è assicurato dall’ azoto liquido, stoccato, per 500 mila litri totali, in quattro serbatoi alti ciascuno 22 metri. Angelantoni (famosa anche per aver realizzato l’ impianto che ospita Oetzi, la mummia di Similaun, e per essere azienda leader dei crash test automobilistici in Europa) ha progettato il primo simulatore spaziale nel 1988 e da allora è nel gruppo dei primi tre produttori mondiali di questi impianti. Finora ne ha forniti una trentina in Italia e nel mondo, molti dei quali in Cina.

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