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Con le attuali disposizioni i pazienti vengono spinti verso il circuito privato

Eliminare il ticket di dieci euro sulle ricette per prestazioni di specialistica ambulatoriale e l’incremento del ticket sulle prestazioni di pronto soccorso classificate come “codice bianco”: è il comune obiettivo emerso nel corso di un incontro tra l’assessore regionale alla sanità, Maurizio Rosi, ed i rappresentati delle Confederazioni Regionali di Cgil, Cisl, Uil e i Sindacati dei Pensionati (Spi–Cgil, Fnp– Cisl, Uilp–Uil) che avevano richiesto un confronto sulle problematiche legate all’ultima Finanziaria ed in particolare sull’introduzione del nuovo ticket di 10 euro per ricetta per prestazioni specialistiche e l’innalzamento a 25 euro del ticket del Pronto Soccorso per i casi non urgenti.
La Regione – è stato detto – condivide la valutazione delle organizzazioni sindacali che ritengono che il nuovo sistema di compartecipazione introdotto dalla Finanziaria non è risultato idoneo a conseguire i risultati di contenimento della spesa e miglioramento dell’appropriatezza che si proponeva, ma ha prodotto distorsioni sul ricorso dei cittadini alle strutture sanitarie. Infatti per le prestazioni meno costose, che sono anche le più frequenti, i pazienti vengono spinti artificiosamente verso il circuito privato perché il ticket risulta addirittura superiore al costo della prestazione, con la conseguenza di perdere anche il monitoraggio delle prestazioni che i cittadini ricevono. Tenendo conto del recente emendamento approvato dal Senato (che stabilisce l’applicazione delle disposizioni della Finanziaria almeno fino al 31 marzo 2007 e comunque fino all’entrata in vigore di altre misure di partecipazione delle Regioni), la Regione si è impegnata ad aprire un confronto per l’individuazione delle misure di partecipazione al costo, ispirandosi a criteri di equità, appropriatezza ed efficacia.
Le parti hanno infine affrontato la questione relativa al Fondo per la non autosufficienza sulla quale si aprirà un confronto operativo.

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