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Gli italiani si autodefiniscono "sobri" ma il Ministero della Salute non concorda

La metà dei cittadini europei è soprappeso anche per effetto dell’abbandono della dieta mediterranea soprattutto nelle giovani generazioni dove i casi interessati sono quasi 27 milioni con un aumento di 400mila all’anno. I dati sono contenuti nel libro bianco sulla nutrizione adottato dalla Commissione Europea. Al fenomeno non è estranea l’Italia dove i casi di obesità o sovrappeso riguardano il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni, il valore più alto tra i Paesi Europei secondo una indagine Merrill Lynch. Dai dati del libro bianco risulta che le malattie collegate direttamente all’obesità sono responsabili di ben il 7 per cento dei costi sanitari dell’UE. La principale causa individuata dagli esperti nel minor esercizio fisico e nel consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate. E’ noto che una buona forma fisica complessiva è garantita anche da una alimentazione ancora fondata sui principi della dieta mediterranea con pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e per gli adulti il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari.
I giovani di adesso, travolti dai ritmi della vita odierna, rischiano di essere i primi nella storia a vivere meno dei propri genitori poiché l’aumento di peso un importante fattore di rischio per molte malattie .
Peraltro, uno studio realizzato dall’Ispo, l’Istituto per gli studi sulla pubblica opinione, presieduto da Renato Mannheimer afferma che gli italiani bevono poco e bene. Il 90% afferma di bere poco privilegiando la qualità, mentre solo il 4% ammette di alzare talvolta il gomito. Il 48%, addirittura, non beve affatto, mentre il 23% beve spesso ma in modo contenuto. Infatti solo l’8% dei bevitori del Belpaese – circa il 4% della popolazione adulta – cede ai drink per dimenticare, contro il 39% degli inglesi e il 31% dei ciprioti. Questa fotografia, però potrebbe essere stata fatta con “l’autoscatto” tant’è che dal Ministero della Salute affermano che “il 14% degli italiani beve troppo”, e che l’alcol “provoca 25mila morti all’anno“. Rappresenta, dunque, “un grosso problema del Paese su cui occorre tenere desta l’attenzione”. Livia Turco, ricorda in una nota che è più che raddoppiata, in appena quattro anni, la percentuale dei giovani che si ‘sbronzano’ almeno tre volte in un mese
”Basti pensare che se nel 1999 la percentuale dei giovani italiani che si ubriacavano almeno tre volte in un mese era del 3%, nel 2003 (ultimo anno di osservazione disponibile) risultava del 7%. Quindi più che raddoppiata, anche se sempre inferiore a quella di molti Paesi europei. L’abuso di alcol resta uno dei principali fattori di rischio di malattia e morte”.

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