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Il Presidente della Provincia di Perugia separa i propri destini dal nascente Partito Democratico e lancia un suo movimento
giuliocozzarai

Chi sperava che con la nascita del Partito Democratico si producesse una semplificazione del sistema partitico ha buone ragioni per sentirsi deluso. Ma fino ad ora il rammarico era limitato dal fatto che, a fronte della scomparsa della Margherita e dei Democratici di Sinistra, nasceva un solo raggruppamento sulla sinistra a pareggiare i conti. Ora non è più così e la frammentazione si estende anche a livello locale. Infatti il presidente della Provincia di Perugia, Giulio Cozzari, ha lanciato a livello locale il movimento «Umbria popolare», collegato ad «Italia popolare», che a livello nazionale è coordinata da Gerardo Bianco ed Alberto Monticane.
Al di là della collocazione: lo stesso Cozzari ha precisato che questo movimento «darà la preferenza alla collaborazione politica nel più ampio contesto della sinistra cattolica e democratica», si conferma l’impressione, nella pubblica opinione, della incapacità delle forze politiche di aggregarsi su poche idee comuni e della tendenza a differenziarsi solo per motivi di visibilità dei diversi leader o presunti tali. Se si rinuncia alla ricerca di elementi comuni (il minimo comune denominatore), al limite si avranno partiti con un solo iscritto, visto che ogni essere umano è un individuo non clonabile (fortunatamente). 
Cozzari, in Provincia è stato eletto con la Margherita e presiede una giunta di centrosinistra ed ha ancora davanti due anni di mandato: “Se questo può creare dei problemi nella coalizione, lo valuteremo”. Cozzari ha presentato anche il marchio del nuovo movimento che, a livello grafico, richiama il logo del vecchio Ppi. Un movimento si muoverà «in sintonia con quello dell’ex segretario nazionale Cisl, Savino Pezzotta». Il programma prevede che «Umbria popolare si vuole porre come valore aggiunto in termini di freschezza di idee politiche per lavorare su un nuovo progetto dell’Umbria».

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