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Il riassetto prevede poche soppressioni (subito bilanciate dall'istituzione di nuovi soggetti); la sensazione è che "la montagna partorisca il topolino"

Il cosiddetto processo di snellimento e semplificazione della Regione Umbria prosegue. Dopo la riforma delle Comunità montane, la Giunta Lorenzetti resta impegnata nella riorganizzazione endoregionale (razionalizzazione del sistema istituzionale e politiche integrate di area vasta per settori come turismo, ciclo idrico, sanità, politiche sociali, smaltimento dei rifiuti) ed affronta la ristrutturazione delle sue tante Agenzie.
Al di là dei ritardi con cui questo punto del programma di governo si sta portando avanti (non dimentichiamo che doveva rappresentare la priorità assoluta del secondo mandato della Lorenzetti), la sensazione è che, come sempre, dopo i lunghi impantanamenti interni alla maggioranza, la “montagna finisca per partorire il topolino”. Tale è almeno la sensazione che si ricava da alcune anticipazioni circa appunto la riforma delle Agenzie, il cui universo si vorrebbe “razionalizzare e rendere sostenibile dal punto di vista finanziario” (ammissione plateale che finora non è stato così e che a pagarne il conto è stata la collettività regionale, sia come cittadini che come imprese). Scorrendo l’elenco, infatti, poche sono le soppressioni, bilanciate subito da nuove aperture. La parola più ricorrente, non a caso, è riassetto.
Ecco cosa prevede, in sintesi, la proposta che dovrebbe essere portata in Consiglio regionale nei prossimi mesi dopo il lavoro affidato ad “appositi gruppi di approfondimento” (e vai!).
Sviluppumbria. La società regionale per la promozione dello sviluppo economico viene articolata in due divisioni operative. La prima si occupa di “promozione dello sviluppo” ed è finalizzata, tra l’altro, all’animazione economica, alla promozione integrata, cooperazione allo sviluppo e alla gestione delle crisi reversibili. La seconda opera per la “gestione assets”, con la separazione di tutte le attività connesse a beni immobili e partecipazioni societarie in capo a Sviluppumbria. In questo quadro si pongono l’approvazione del progetto di fusione per incorporazione con la partecipata ‘Capitale e Sviluppo spa’ intervenuta a novembre 2006 nonché in Gepafin spa delle funzioni e risorse pubbliche attualmente collocate in Nuovafin spa (Bps, Spoleto Credito e Servizi).
Umbria innovazione. E’ prevista la costituzione di una struttura consortile che veda la partecipazione di tutte le esperienze di eccellenza che operano in Umbria (sia pubbliche, sia le Università e i centri di ricerca) per la prestazione di servizi e lo svolgimento di attività comuni.
Centro Agroalimentare. L’ipotesi di riassetto prevede lo scioglimento della società a maggioranza pubblica, con il rilascio alle associazioni di produttori delle funzioni di promozione di imprese e produttori.
Arusia. L’Agenzia viene ulteriormente riorganizzata: all’Arusia viene affidata la gestione della fase istruttoria dei procedimenti amministrativi; in ambito regionale vengono seguiti programmazione, indirizzo e controllo.
Nuova struttura per l’internazionalizzazione.
Viene prevista la costituzione di una nuova struttura operativa altamente qualificata in materia di internazionalizzazione del sistema produttivo umbro.
Agenzia Umbria Lavoro. E’ prevista la soppressione. Le funzioni amministrative vengono trasferite alla Regione.
Sedes. L’Agenzia per la promozione e l’educazione alla salute viene soppressa, con trasferimento delle funzioni alla nuova Agenzia Umbria Sanità che dovrebbe subentrare al Consorzio Acquisti Sanità.
Agenzia Umbria Ricerche. E’ in corso la rivisitazione normativa, nell’ambito di un percorso di razionalizzazione e riorganizzazione delle attività di ricerca.
Scuola di amministrazione pubblica Villa Umbra. La Regione, che è tra i soci, propone l’adeguamento statutario. Prevede, inoltre, il passaggio alla Scuola delle funzioni del “Seu” (Servizio Europa Umbria).
Fondazione Umbria Spettacolo. La Giunta regionale ha preadottato la delibera con cui si propone lo scioglimento con legge regionale.
Umbraflor. L’azienda vivaistica potrà operare sul mercato come soggetto privato.
Res (Risorse per lo sviluppo). E’ prevista la riorganizzazione delle funzioni della società che opera nella valorizzazione e alienazione di immobili, nella ricognizione e censimento di patrimoni pubblici.
Webred e Centralcom. Si prevedono tre società di gestione in cui andranno a confluire anche società oggi gestite dagli enti locali: una per reti e infrastrutture (Centralcom); una per i sistemi informatici (Webred); una per la gestione di “front office” e servizi (parte Centro Multimediale e Webred Servizi).
Si potrebbe chiudere alla maniera di Giovanni Floris a “Ballarò”: Alè!

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