La Fiamma Tricolore non ce l’ha fatta ad aspettare la fine del Todi Arte Festival e, prima della due serate conclusive, ha fatto partire l’attacco all’impostazione culturale della manifestazione. Che la posizione della Marchini si fosse stata scomoda con il cambio di Amministrazione comunale era evidente a tutti, ma il “diplomatismo” del sindaco Ruggiano sembrava aver aperto degli spiragli per una possibile continuità futura (la convenzione per la gestione della kermesse, il cui marchio appartiene al Comune, scade quest’anno). Oggi arriva però la presa di posizione durissima della sezione tuderte del Movimento sociale Fiamma Tricolore che, non va dimenticato, vede sedere in Giunta il suo segretario regionale Bruno Bertini.
“Non c’è spettacolo del Todi Arte Festival – si legge nel comunicato – che non abbia un richiamo ideologico con indirizzo ai soliti temi tanto cari ai compagni: antifascismo, demagogia sul proletariato, femminismo, pacifismo, droga libera e quant’altro. La “Patron” del Festival non si aspettava di certo che quest’edizione, con i suoi spettacoli da rifondaroli, si svolgesse con un’Amministrazione non più tinta di rosso. Le auguriamo che con il tempo ciò accada in ogni città dove lei va a propinare questo tipo di cultura. C’è mancato poco che non facesse fare “il passo dell’oca” al corpo da ballo! In quest’Italia “liberata”, che non ha il coraggio di guardare dentro se stessa ed affrontare un’analisi degli eventi, senza pilotaggi e manipolazione della sinistra, c’è chi spaccia per cultura spettacoli faziosi intrisi d’ideologia comunista e tendente a suscitare negli animi degli italiani la perpetuazione dell’odio e non uno stimolo per una concreta riappacificazione nazionale”.
Dopo la “critica culturale” arriva il benservito. “Noi di Fiamma Tricolore diciamo: basta alle fallimentari edizioni di Todi Arte Festival della signora Marchini e siamo stufi delle sue continue lamentazioni sui “sacrifici finanziari e personali” per organizzare la manifestazione culturale a Todi. Ci risulta che attinga, per i finanziamenti, oltre che al Comune di Todi, anche alla Provincia, alla Regione Umbria ed alla Comunità Europea (sempre denaro pubblico). Se, come dice, è oberata da tantissimi altri impegni artistici, ci domandiamo perché stia a sacrificarsi restando a Todi. Vada pure altrove, a Cuba per esempio, a portare il suo messaggio culturale comunistoide, ché quando se ne sarà andata, non sentiremo di certo la sua mancanza”.
- Redazione
- 22 Luglio 2007
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