I numeri del commercio elettronico italiano, fotografato dall’osservatorio Netcomm – School of management del Politecnico di Milano non sono esaltanti, ma il tasso di crescita è travolgente.
Con oltre 5 miliardi di euro di fatturato e 16 milioni di ordini evasi in soli 12 mesi, l’Italia ha un volume di affari che è meno di un terzo di quello francese, un sesto di quello tedesco e un decimo di quello inglese. Ma, secondo le stime dell’osservatorio, il fatturato italiano dell’e-commerce crescerà, nel 2007, del 30%. Un tasso di crescita doppio di quello inglese ed a cui solo la Francia, con un 25%, si avvicina. Un dato impensabile solo sette anni fa, nel 2000, quando il giro d’affari generato dalle transazioni su Internet superava di poco i 340 milioni di euro.
Chi ha scoperto gli acquisti online sembra fidarsi sempre di più del mezzo, come dimostra l’aumento dello scontrino medio, passato dai 212 euro del 2006 ai 245 euro del 2007, con punte che arrivano a 452 euro nel settore delle assicurazioni via web. La diffidenza permane però in coloro che non hanno mai utilizzato il mezzo. Per comprendere questo aspetto basti pensare che l’Italia, pur avendo lo stesso numero di navigatori della Francia, ha la metà degli acquirenti online francesi.
Internet è però anche un valido strumento per incentivare le esportazioni. Nel 2007 il numero di prodotti comprati tramite il web da navigatori stranieri crescerà del 22%, raggiungendo quota 900 milioni di euro. Come in passato, sarà il turismo il comparto merceologico più gettonato da tali acquirenti. Questo settore è al primo posto delle vendite e genera il 49% del fatturato totale (quota in crescita del 3% rispetto al 2006).
- Redazione
- 27 Luglio 2007
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