L’assessore comunale Bruno Bertini, in quota a Fiamma Tricolore, avrebbe rimesso stamattina il proprio mandato nelle mani del sindaco di Todi Antonino Ruggiano. La notizia manca di una qualunque comunicazione formale, ma è assolutamente attendibile. Il diretto interessato, raggiunto al telefono cellulare, si è trincerato dietro un sofferto “no comment”. Per chi conosce la disponibilità personale e la trasparenza politica di Bertini, si tratta di una frase che vale una conferma.
Pur mancando le dichiarazioni ufficiali è possibile tentare una ricostruzione logica della vicenda, ultimo atto (almeno per il momento) dello scontro fra Mario Epifani, consigliere comunale anche lui di Fiamma Tricolore, e il sindaco Ruggiano. Bertini non avrebbe però rassegnato le dimissioni in polemica con il primo cittadino. Anzi, il suo sembra debba essere letto come un gesto di superiore correttezza politica proprio verso il capo dell’Amministrazione. L’obiettivo sarebbe dunque quello di sollecitare un chiarimento vero e profondo all’interno del proprio partito e, nello specifico, nei confronti di Epifani. Insomma: una “crisi pilotata” per risolvere un problema che rischia altrimenti di ingigantirsi fuori misura e di minare la credibilità di tutto lo schieramento.
Nella tarda mattinata giravano voci insistenti anche sull’imminente diffusione di un comunicato della Fiamma nel quale, tutti concordi, lo storico militante della destra tuderte sarebbe stato messo di fronte al suo isolamento politico, richiamandolo all’ordine e al rispetto del progetto della coalizione che ha conquistato il governo della città: pena la richiesta di dimissioni e in alternativa l’espulsione dal partito. Il comunicato non è però mai arrivato, sembra anche a seguito delle minacce di Epifani di essere pronto ad uscire dal partito e di costituirsi in gruppo autonomo (lo fece già con il Movimento sociale italiano nella seconda metà degli anni Ottanta).
La partita vive dunque in queste ore una fase di stallo ad altissima tensione, probabilmente anche personale tra Bertini ed Epifani, legati da una lunga e solida amicizia forgiata da tante comuni battaglie di dura opposizione extraconsiliare. La soluzione potrebbe arrivare a questo punto soltanto da un loro “faccia a faccia” chiarificatore (che qualcuno vi sia già stato ma con esito negativo), dove l’assessore dovrebbe dare ampie e comprovate rassicurazioni che le azioni del sindaco Ruggiano, al di là di qualche dichiarazione estemporanea e di facciata, stanno andando tutte nelle direzioni a suo tempo concordate (a partire dall “casus belli”, ovvero la liquidazione del rapporto con Simona Marchini).
Se Mario Epifani non dovesse desistere, ipotesi al momento assai probabile, per il centrodestra tuderte, già ora alle prese con i problemi della cosiddetta “anatra zoppa”, si aprirebbe un percorso ancora più irto di difficoltà, anche se è difficile pensare che Epifani, non fosse altro per coerenza con il suo lungo e sempre coerente impegno politico, possa rendersi responsabile della prematura caduta della prima Amministrazione di centrodestra della storia della città Todi.
- Redazione
- 28 Luglio 2007
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