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La Confesercenti commenta i recenti dati Istat sulle vendite e mette in guardia da rischio di desertificazione dei centri minori

Nel piccolo commercio reggono solo gli alimentari. Il mese di maggio registra il primo dato negativo del 2007 nelle vendite del piccolo commercio al dettaglio con una flessione dello 0,4%, mentre la grande distribuzione continua a fare la parte del leone con l’aumento dell’1,1% delle vendite.
In particolare, escludendo gli inevitabili consumi alimentari che segnano un miglioramento dello 0,2% rispetto al mese passato, negli altri settori i consumi vanno decisamente male con un -0,4%, variazione tendenziale negativa che non si registrava da marzo 2006.
Questo il commento di Confesercenti ai dati sulle vendite del commercio al dettaglio diffuse dall’Istat. «Il dato cancella la tendenza che nei primi cinque mesi dell’anno aveva visto le vendite nella piccola distribuzione andare meglio. La caduta significativa del comparto non alimentare e la debole crescita di quello alimentare, ad eccezione degli hard discount che incassano un +3,7%, dimostra che le famiglie stringono la cinghia e guardano con pessimismo verso il futuro».
«Questi dati dimostrano – secondo la Confesercenti – che il processo di desertificazione dei centri urbani causata dalla moria di piccoli esercizi commerciali non è un’invenzione, ma un rischio reale con cui dobbiamo fare i conti. Ora servono decisioni tempestive ed interventi di sostegno all’innovazione ed alla crescita dimensionale dei piccoli negozi, per aumentare la loro capacità competitiva e per assicurare servizi di vicinato e per evitare la desertificazione dei centri delle città».

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