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Un maxi studio pubblicato su una delle maggiori riviste mediche mette in evidenza soprattutto la maggiore sopravvivenza dopo la scoperta dei tumori

L’articolo sul Times di Londra, col quale una giornalista britannica elogiava l’ospedale di Todi e poneva in rilievo i difetti della sanità inglese, sembra aver aperto la strada ad un diluvio di critiche al sistema sanitario dell’Inghilterra.
Uno studio pubblicato sull’ultimo numero della rivista medica ‘Lancet Oncology’ è stato riportato con grande risalto dalla stampa londinese che se ne serve per dare addosso al servizio sanitario.
L’Italia,
nella difficile lotta contro il flagello del cancro in Europa vanta indici di sopravvivenza chiaramente superiori alla media ed a quelli di Paesi come Gran Bretagna, Francia e Germania.
Il maxi-studio è stato realizzato prendendo in esame 2,7 milioni di malati in 23 Paesi europeo negli anni tra il 1995 e il 1999.
Se si prende come parametro la sopravvivenza complessiva tra le persone di sesso maschile colpite da tumore l’Italia è in Europa al terzo posto dopo Islanda e Svizzera.
Nella Penisola – indica lo studio – il 47% degli uomini è infatti in vita cinque anni dopo la diagnosi di tumore mentre la media europea è del 45% e in Gran Bretagna di appena il 42%.
L’Islanda svetta con il 48% mentre in fondo alla classifica si ritrovano Polonia (40%), Repubblica Ceca (38), Slovenia (38) e Danimarca (36).
Bene l’Italia anche per i tumori femminili: la sopravvivenza tra le italiane malate è del 59% dopo cinque anni dalla diagnosi, in sostanziale ex-aequo con la capolista Islanda e meglio della Svizzera (57%).
Il Regno Unito lascia invece molto a desiderare anche in questo versante: soltanto il 53% delle donne britanniche è ancora in vita cinque anni dopo.
L’Italia batte in performance non solo la Germania ma persino la Francia che pur avendo un rinomatissimo servizio sanitario nazionale ha indici di sopravvivenza inferiori (45% per gli uomini e 58% per le donne).
Lo studio fornisce classifiche anche in base al tipo di tumore e si scopre così che nel caso di quelli colorettali in Italia sopravvive il 59,4% dei malati contro il 51,8% dell’Inghilterra e il 54,1% della Scozia.
Significativo anche lo scarto per i tumori al seno: la percentuale di sopravvivenza è dell’83,7% per l’Italia, del 77,8% per l’Inghilterra e del 77,3% per la Scozia.
La Svizzera è il Paese europeo dove in assoluto la scampa il maggior numero di persone colpire da tumori colorettali: 63,8%. Per quelli al seno svetta invece l’Islanda (93,4%), seguita da Svezia (86,3%) e Finlandia (85,7%).

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