Non s’è evidenziato, in Umbria, alcun caso di latte infetto da TBC, anche se il tempo passato dal primo transito, a giugno, in regione di animali infetti e l’allarme sanitario, lascia qualche dubbio sulla efficienza della rete di controllo.
Gli animali che sono risultati infetti erano destinati all’ingrasso ed alla macellazione. È quanto si afferma in un comunicato della Usl 2 di Perugia, nel quale si ricorda che dei dieci capi risultati positivi tre sono già stati macellati.
L’indagine tuttora in corso ha evidenziato che v’è stato un transito di alcuni capi sospetti provenienti da alcune regioni dell’Italia del Sud, in allevamenti situati nel territorio delle USL n. 1 (Città di Castello – Gubbio) e USL n. 2.
I veterinari dell’ Usl, unitamente a personale dei carabinieri del Nas, hanno effettuato una serie di controlli su tali allevamenti, nel frattempo posti sotto sequestro giudiziario, riscontrando la presenza di alcuni animali sicuramente o probabilmente affetti da tubercolosi. Il riscontro di tale positività comporta il controllo sistematico di tutti quegli allevamenti che sono stati interessati alla movimentazione degli animali.
Ad oggi sono stati riscontrati dieci capi positivi alla prova intradermica della tubercolina, di cui tre già abbattuti presso il Centro di macellazione di Ponte S. Giovanni. Accanto ai controlli sanitari effettuati negli allevamenti umbri è stata predisposta la ricerca sistematica di tutti gli animali movimentati dal mese di giugno in poi, onde far sì che tutti gli animali che risulteranno minimamente sospetti di infezione siano inviati alla macellazione.
- Redazione
- 30 Ottobre 2007
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