APM congiuntamente alle principali aziende nazionali di trasporto pubblico locale è stata sanzionata dalla Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato “per aver posto in essere intese restrittive della concorrenza”. La delibera dell’Autorità si riferisce a gare e alleanze che le Aziende hanno promosso nella fase di apertura del mercato del trasporto pubblico locale.
Tutto ciò ovviamente è contestato dalla direzione della Azienda perugina, la quale, con riferimento alla partecipazione di APM alle gare tenutesi a livello nazionale e in particolare a quella per l’affidamento dei servizi nell’ambito del Comune di Roma, per la direzione di APM, “evidenzia che la costituzione dell’ATI con SITA (Gruppo FS) e COTRI (Consorzio operatori romani) era necessaria al fine di rispettare i requisiti di gara richiesti alle Aziende partecipanti, non posseduti singolarmente come APM. Non dunque iniziativa lesiva della concorrenza, ma alleanza indispensabile per la partecipazione alla gara.
Nel provvedimento del garante si ricostruisce quello che, invece, sarebbe stato un accordo per ridurre la concorrenza.
Il bando oggetto della segnalazione metteva a gara, in un unico lotto, l’affidamento per la durata di tre anni della gestione di una rete di trasporto pubblico di linea per 26,5 milioni di vetture-km annui per un importo complessivo pari a 188.415.000 euro (i cosiddetti “servizi aggiuntivi”, che corrispondono a circa il 20% del trasporto pubblico del Comune di Roma).
Tali servizi, fino all’aggiudicazione della nuova gara, erano stati gestiti dalle ATI vincitrici nel 2000/2001 delle precedenti tre gare per l’affidamento dello stesso servizio per una durata di tre anni. Di tali ATI facevano parte SITA, società mandataria, APM, ARPA, COTRI e TRANSwww.
Il Bando del 2005, che riuniva i tre lotti precedentemente aggiudicati disgiuntamente, prevedeva requisiti soggettivi di partecipazione particolarmente stringenti fra i quali emergeva quello relativo alla disponibilità di rimesse e strutture logistiche idonee alla gestione del servizio all’interno del Comune di Roma.
A seguito dell’aggiudicazione, i servizi aggiuntivi sono, allo stato, gestiti dalla società Tevere TPL S.c. a r.l., della quale fanno parte, con le rispettive quote SITA, APM e COTRI. Tevere TPL rappresenta la trasformazione societaria dell’ATI risultata aggiudicataria della gara.
Le modalità di formazione dell’ATI aggiudicataria e dell’intesa alla base della stessa assumono specifico rilievo sotto il profilo concorrenziale. SITA rappresentava l’impresa mandataria delle ATI affidatarie dei tre bacini di traffico messi nuovamente a gara nel 2005 in un unico lotto, con una partecipazione superiore al 50%, di gran lunga più ampia rispetto a quella degli altri membri (APM, la seconda impresa, aveva una quota del 25%).
Da quanto acquisito agli atti, è possibile evincere che la nuova gara del 2005 rappresentava un’importante opportunità, sia da un punto di vista economico che strategico, in quanto i servizi messi a gara, secondo SITA, “hanno la migliore marginalità”.
Con specifico riferimento alla rilevanza strategica della gara in oggetto, nella relazione per la seduta del CdA di SITA del 20 settembre 2005, in data antecedente l’aggiudicazione della gara di Roma, la stessa SITA afferma che “per SITA e APM le gare di Roma sono importanti per presenze/alleanze pluriregionali”.
In questo contesto ha assunto rilievo una circostanza che, prima della pubblicazione del bando, ha modificato i rapporti di forza tra le società partecipanti in prossimità della scadenza della proroga degli affidamenti.
APM, attraverso la controllata Società Industriale Romana Autolinee – S.I.R.A. S.r.l., ha acquistato rimesse e terreni per il deposito di automezzi in una zona della periferia di Roma. L’atto di compravendita è datato 8 marzo 2005 e vede come controparte la società Cialone Tour S.p.A. L’altra rimessa richiesta dal bando di gara era nella disponibilità di COTRI.
L’acquisto delle rimesse rende APM “indispensabile”, tenuto conto delle specificità del bando di gara, per la partecipazione alla gara romana, ribaltando i rapporti di forza con SITA. Ciò è confermato da numerosi documenti, nei quali si sottolinea la possibilità per APM di presentare un’offerta autonoma per la gara per i servizi aggiuntivi del Comune di Roma.
Peraltro, si evince che SITA non era in possesso dei requisiti indispensabili richiesti dal bando per partecipare alla gara.
Tuttavia, a seguito della trattativa, SITA, contrariamente alle previsioni iniziali, ha ottenuto il 51% dell’ATI – esprimendo due Consiglieri di amministrazione oltre al Presidente, che, all’epoca dei fatti, ricopriva anche la carica di Presidente del CdA di SITA, e al Direttore Generale, – mentre APM deteneva il 44% e COTRI il restante 5%.
Per il Garante è sospetta questa benevolenza nei confronti di SITA che l’ammette “l’intento collaborativo fra i soci alla base dell’ATI che ha portato alla costituzione della Tevere TPL, società che avrebbe potuto anche rappresentare uno strumento efficace per la partecipazione a più gare”.
E’ tanto vera la cosa, per il Garante, “che APM e COTRI ribadirono più volte nel corso della lunga e serrata trattativa con i rappresentanti di SITA come sarebbe stato sufficiente da parte delle due società ricercare un partner di dimensioni e profilo ben inferiori a quelli caratterizzanti SITA per soddisfare integralmente i requisiti richiesti per concorrere alla gara romana. Al contrario SITA da sola non aveva in alcun modo i requisiti necessari nè le sarebbe stato facile trovare altri partner che avessero gli asset infrastrutturali localizzati nelle aree oggetto del bando di gara. Nonostante questo APM e COTRI proposero a SITA di far parte dell’ATI e poi della società da essa derivante, proprio nell’ottica di un’utilizzazione di Tevere TPL per i contesti regionali prima richiamati”.