La Casa di Accoglienza Maria Immacolata di Marsciano rappresenta nel territorio un punto di riferimento importante nell’ambito dell’ospitalità agli anziani. Fondata nel settembre 1999 e di proprietà della Parrocchia di S. Giovanni Battista, la struttura è gestita dalla Onlus Fontenuovo di Perugia le cui origini risalgono al lontano 1885.
Quando suoniamo al numero 1 di via Torino ci accolgono la coordinatrice di nucleo Loriana Biagini e il direttore della Residenza don Silvio Corgna. Subito tengono a sottolineare come gli anziani nell’ambito della Casa vengano considerati soggetti attivi venendo coinvolti in prima persona sia nell’assistenza che nei servizi a loro rivolti.
“Ospitiamo al momento – afferma soddisfatto don Silvio – trenta persone, che è il massimo della capienza della nostra casa. C’è anche lista d’attesa in verità”. Le modalità di accesso alla Casa passano attraverso una domanda d’ingresso da presentare alla Fondazione Fontenuovo valutata poi insieme alla Asl, visto che, dal 2003, la Residenza è stata autorizzata dalla Regione Umbria come residenza protetta convenzionata con la Usl n. 2 e finalizzata all’accoglienza di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti.
“Il lavoro che svolgiamo – dice Loriana Biagini – è d’équipe. Lavorano insieme i due medici, l’infermiere, il fisioterapista, l’assistente sociale, lo psicologo, l’operatore socio-sanitario e tutte le altre figure che entrano nella nostra struttura”. Questo al fine di monitorare la situazione dell’anziano nel suo complesso, tenendo conto non solo del suo stato clinico e psicologico, ma anche delle condizioni relazionali e di convivenza e della sua capacità o meno di compiere atti di vita quotidiana.
Bando alle descrizioni, iniziamo una visita alla casa per capirne meglio il funzionamento. Partiamo dal primo piano, dove ci sono diversi ambienti in cui troviamo gli ospiti a guardare la televisione o chiacchierare tra loro in attesa del pasto che dovrebbe essere servito a breve. “Nella sala da pranzo – ci spiega Loriana – serviamo tutti i pasti, il cui menù è sempre in vista all’ingresso ed è stabilito settimanalmente da una dietista”.
Scendendo una fila di scale ci troviamo in cucina, dove la cuoca ci spiega che tutto viene cucinato “casareccio”, dando importanza ai sapori. “Anche alle persone non autosufficienti – ci viene spiegato – serviamo gli stessi cibi degli altri, condizioni di salute permettendo, con l’unica differenza che in quel caso provvediamo a frullarli”. Anche il servizio di lavanderia e piccole riparazioni, organizzato in un apposito ambiente, è interno. “Le uniche cose che ci arrivano dall’esterno – continua la coordinatrice – sono il servizio di parrucchiera una volta al mese e, in caso di necessità, il podologo”.
Saliamo ai piani superiori dove una bella vista sui tetti di Marsciano vecchia che appare dalle finestre dei corridoi sembra dare un’idea di protezione. Le camere, tutte dotate di recente di letti elettrificati che consentono agli ospiti di alzarsi più agevolmente, sono singole o doppie, tutte con bagno interno.
“Il nostro impegno – dice Loriana – è rivolto a far sentire gli ospiti a casa loro. Organizziamo spesso delle feste a seconda della stagione, come quella delle castagne che abbiamo fatto nelle scorse settimane”. Certo che la presenza di volontari e familiari contribuisce a far passare il tempo più veloce e in maniera spensierata, portando una ventata di novità che spezza il silenzio della quotidianità.
- Sonia Montegiove
- 5 Dicembre 2007
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