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In arrivo una procedura di infrazione per l'Italia, accusata per gli eccessivi spot all'interno dei programmi televisivi

Per il commissario Ue alle Telecomunicazioni, Viviane Reding, il numero eccessivo di spot sulle tv italiane è inaccettabile.
E’ in arrivo, pertanto, una procedura di infrazione contro il nostro Paese e con essa la speranza per tanti telespettatori italiani di poter ridurre l’estenuante “zapping” tra i diversi canali televisivi per mettersi in salvo dall’invadenza della pubblicità.
Se le tv italiane non rispettano sia il tetto massimo di 12 minuti di pubblicità ogni ora, sia quello di 20 minuti di intervallo tra una striscia e l’altra di spot, è anche la legislazione nazionale ad essere incompatibile con le regole della direttiva Ue Tv senza frontiere.
Due, in particolare, le accuse mosse alla legislazione italiana: la prima – ha spiegato il portavoce del commissario Reding – è che le telepromozioni nelle reti generaliste come quelle di Rai e Mediaset, non vengono calcolate nei tetti orari sopra citati. Infine le autopromozioni, quelle che pubblicizziano programmi trasmessi dalla stessa rete, che in base alle norme vigenti in Italia non sono considerate pubblicità.
Anche la Spagna è nel mirino per il numero eccessivo di spot trasmesso sulle reti televisive.

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