Anche l’Umbria è costretta ad allinearsi alla tendenza di una bassa affluenza di turisti che si sta verificando in quest’ultimo periodo a livello nazionale. A subirne le conseguenze peggiori sembrano siano soprattutto gli agriturismi.
Una cornice territoriale unica ed una possibilità di relax senza eguali non riescono in questo periodo di crisi a scavalcare le altre priorità della vita familiare e le crescenti difficoltà economiche sono ritenute il motivo principale di tale flessione.
Vediamo la situazione nella Media Valle del Tevere, dove in alcuni casi qualche esercizio lamenta una diminuzione delle richieste di alloggio che arriva a sfiorare il 50% rispetto agli scorsi anni.
“Gli italiani non hanno più soldi da spendere…”, è il commento del direttore di un importante agriturismo ubicato nel Comune di Collazzone.
A Marsciano sembra prevalere più che altrove il cosiddetto turismo “mordi e fuggi”, con le famiglie che non rinunciano a trascorrere dei giorni a contatto con la natura, ma che però devono accontentarsi di un week-end o di pochi giorni distribuiti all’interno di una settimana.
Questa è la situazione attuale e per le prossime settimane il copione dovrebbe seguire la stessa “falsa riga” di giugno e di questo inizio di luglio, con gli esercizi che potranno rifarsi nella settimana di Ferragosto, nella quale alcuni esercizi hanno già il pieno di richieste.
Resta invariato rispetto agli anni precedenti l’andamento negli agriturismi d’“elite”: in alcuni casi si parla addirittura di un aumento dell’affluenza di circa il 10 % e questo grazie al fatto che la domanda proviene dai ceti più benestanti e spesso dall’estero.
- Giacomo Antonelli
- 9 Luglio 2008
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