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Alcuni consiglieri regionali del centrodestra hanno presentato un'interrogazione per contestare che sia stato previsto il pagamento di 400 euro di spese anche a chi rimarrà escluso dai benefici

Potrebbe costare cara – almeno 400 euro – la sensibilità verso l’energia solare manifestata da tanti cittadini della regione, molti dei quali residenti anche nei comuni della media valle del Tevere, con la presentazione della domanda a valere sul bando “1.000 tetti fotovoltaici per l’Umbria”.
Secondo un’interrogazione presentata da alcuni consiglieri regionali del centrodestra, infatti, alcune clausole del bando emanato dalla società “Sienergia” sono in contrasto con la legge pensata per incentivare la diffusione del fotovoltaico, non essendo prevista alcuna possibilità, per i richiedenti che rimarrano esclusi dalla graduatoria e non beneficeranno quindi del contributo, di poter ottenere il rimborso dei 400 euro addebitati comunque per le spese di istruttoria.
Alla Giunta regionale, i consiglieri Modena, Mantovani, Nevi, Fronduti, Sebastiani e Santi chiedono chiarimenti circa il “vantaggio per il cittadino che avrebbe dovuto produrre la pubblicazione del bando (anche alla luce delle palesi imprecisioni e distorsioni in esso contenute)” e se intende intervenire per impedire che il bando stessi “si trasformi in una forma di speculazione volta esclusivamente a fare cassa a danno dei cittadini e delle aziende che da anni operano con perizia nel settore”.
Come si ricorderà il bando, che riservava ben 200 “tetti fotovoltaici”  ai residenti nei comuni di Deruta, Torgiano, Marsciano, Collazzone, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio e San Venanzo, aveva riscosso un gran numero di adesioni, tanto che già nei primi tre giorni di apertura delle domande erano pervenute più di 1.300 richieste.

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