31 gennaio 2009
Ruggiano: la difesa del futuro ospedale deve essere una battaglia di tutti
Sono rimasto davvero stupito nel leggere stamattina le scomposte reazioni del Partito Democratico (intervento pubblicato più in basso), che, invece di preoccuparsi della cancellazione dei Primari di Pronto Soccorso – Chirurgia e Anestesiologia, continua a “sentirsi realizzato” nel dileggiare il Sindaco.
Se ancora le cose non fossero chiare, in questo caso non si tratta di “Todi contro la Regione” ma del concretizzarsi di uno scellerato disegno che sottrae risorse a tutta la Media Valle del Tevere, all’Assisano e alla zona del Trasimeno, per assegnarle tutte alle decisioni del Capoluogo Regionale.
Chi amministra la Regione Umbria ha, infatti, deciso che i centri cosìdetti periferici (che in realtà periferici non sono) debbano rimanere schiacciati di fronte allo strapotere della Presidente Lorenzetti, della Sanità Perugina e dei “giochi” che si fanno ai vertici della nostra Regione.
Dopo tante “chiacchiere” sarebbe, invece, questo il momento di stringersi intorno alle nostre Istituzioni per affermare un principio sacrosanto: la dignità della rete ospedaliera della Asl n. 2 non può essere tutelata smantellando i reparti e drenando le risorse.
La difesa del futuro ospedale, della intera Media Valle del Tevere non è, né deve essere, argomento sul quale dividersi, perché la salute dei cittadini di Todi, Marsciano, Deruta, Fratta Todina, Collazzone, Massa Martana, San Venanzo e Monte Castello di Vibio, non può essere argomento di divisioni o oggetto di trattativa.
Anche (e soprattutto) gli ospedali minori devono avere il massimo delle risorse e la massima considerazione.
Antonino Ruggiano – sindaco di Todi
31 gennaio 2009
Anche a Todi è arrivata la crisi! Ma il Sindaco non scavalchi i sindacati
Apprendiamo che nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra il Sindaco di Todi e l’Associazione Commercianti, nel quale si è affrontato il problema delle aperture degli esercizi commerciali del centro storico nelle giornate superfestive e domenicali.
Ricordando che nel mese di Ottobre l’argomento era stato oggetto di un accordo con le OO.SS. così come disposto dalla normativa regionale, rimaniamo piuttosto sorpresi dal fatto che nessuno abbia avuto l’accortezza di informarci di una volontà di rimettere in discussione l’accordo in oggetto.
Non abbiamo nessuna intenzione di polemizzare, al contrario siamo piacevolmente colpiti che anche a Todi si inizi a prendere atto della realtà ed a riconoscere che una grave crisi economica sta investendo il tessuto produttivo e commerciale cittadino.
Dopo il sindacato infatti anche la Confcommercio riconosce che la situazione è grave e deve essere affrontata con serietà e la Cisl, in quanto sindacato responsabile attento alle questioni generali, è da subito pronto e disponibile ad affrontare l’argomento a tutto campo, nel rispetto delle norme esistenti e pronto a valutare l’opportunità di rivedere gli accordi per favorire la tenuta dell’economia cittadina ed i redditi di lavoratori/lavoratrici e pensionati.
Non possiamo però accettare che accordi condivisi vengano rimessi in discussione scavalcando le parti che li hanno sottoscritti, pertanto nel ribadire la nostra piena disponibilità a ragionare sulle soluzioni più idonee per fronteggiare la grave crisi economica, invitiamo l’Amministrazione Comunale a non prendere provvedimenti al di fuori delle norme vigenti e chiediamo alla stessa di riconvocare il tavolo istituzionale all’interno del quale individuare le soluzioni più idonee nell’interesse degli addetti del settore (commercianti e dipendenti).
Rimaniamo fortemente convinti che le situazioni di crisi si affrontano coinvolgendo tutti i soggetti interessati, in uno spirito realistico e scevro da strumentalizzazioni politiche, che troppo spesso fanno l’interesse di pochi e non perseguono l’interesse generale.
Valerio Natili – Segretario Fisasct Cisl Perugia
31 gennaio 2009
Tanto la colpa è sempre di Ruggiano!
Il problema sono sicuramente io, la mia scarsa matera grigia, la mia ostinazione a voler capire i massimi sistemi ma faccio veramente fatica a comprendere il senso del comunicato del PD.
Riassumendo possiamo dire che tutti i mali della città provengono dalle decisioni sbagliate prese dalla Regione e la colpa è di Ruggiano! La Lorenzetti continua a toglierci l’Ospedale? La colpa è di Ruggiano La Lorenzetti accorpa due gloriosi Istituti scolastici della città? La colpa è di Ruggiano! Il PD compatto vota in Consiglio regionale dei provvedimenti che tolgono a Todi ogni dignità e la colpa è di Ruggiano?
Ma con quale coraggio vi stracciate le vesti e gridate allo scandalo davanti a provvedimenti presi dal vostro stesso schieramento, come si fa ad incolpare gli altri degli orrori fatti in casa propria, con quale coraggio si propinano
alla gente certe fesserie? Ma pensate veramente che la città di Todi non sappia guardare ai fatti? Non sappia vedere il colore dei voti con i quali sono prese certe decisioni?
Adesso, se avete veramente il coraggio e ritenete che quei provvedimenti siano disastrosi per Todi, smettetela di giocare, smettetela con le polemiche inutili e combattete a fianco del Sindaco e di tutta la città perchè non ci venga tolto quel poco che resta del nostro Ospedale.
Se così non sarà, la città saprà trarne le dovute conseguenze. Difendiamo l’ospedale, difendiamo Todi.
Elena Baglioni
30 gennaio 2009
Ospedale di Todi: il Pd si chiede "Ruggiano dove sta?"
Da mesi continuiamo a sostenere di essere molto preoccupati per i destini della città. Siamo preoccupati per l’atteggiamento, le scelte (meglio sarebbe dire le non scelte) dell’Amministrazione Ruggiano.
Siamo preoccupati per la latitanza dell’Amministrazione rispetto alle sedi istituzionali nelle quali si compiono le scelte, per l’isolamento cui stanno condannando la città in tutti i settori: sanità, sociale, turistico, scolastico solo per citarne alcuni.
Siamo preoccupati, perché il futuro di Todi non può essere affidato ad una amministrazione che continua a guardare al passato e al suo ombelico, che è sempre assente dai luoghi deputati alle decisioni, che si affida a lettere burocratiche per esprimere il suo parere, che non collabora con le altre istituzioni, che si isola dal contesto regionale e che, tutt’al più, è capace solo di scomposte grida ideologiche.
E questo è ciò che sta avvenendo anche per quanto riguarda la sanità e l’Ospedale di Todi, in particolare.
Lo Stato nazionale impone tagli alle spese per la sanità, impone processi di riorganizzazione, vara il federalismo fiscale che imporrà alle Regioni di finanziare autonomamente i servizi, a cominciare dalla sanità. Di fronte a ciò Ruggiano pensa di ottenere risultati con l’isolamento!
A riprova di ciò che affermiamo, rendiamo noti a tutti i cittadini alcuni gravi episodi accaduti, di cui Ruggiano e la sua amministrazione sono pienamente responsabili:
1) In data 16 gennaio 2009, la ASL 2 convoca una conferenza dei servizi (strumento che serve a coordinare tutti i soggetti interessati ad un progetto al fine di accelerare i tempi burocratici) per affrontare il tema delle opere di urbanizzazione del nuovo Ospedale di Pantalla (viabilità, fognature, ecc.).
Il Comune di Todi è il diretto responsabile dell’esecuzione di tali opere, visto che Pantalla (a dispetto di quanto crede qualche esponente della destra) è parte del territorio del Comune di Todi.
Erano presenti all’incontro tutti i soggetti interessati, tranne uno. Indovinate chi? Il Sindaco di Todi. Né erano presenti tecnici del Comune. È la seconda volta che accade, perché già in un precedente incontro convocato dall’Amministrazione Provinciale sullo stesso tema, il Comune di Todi brillava per la sua ingiustificata assenza.
2) La Regione dell’Umbria ha già stanziato 400.000 euro per le opere di urbanizzazione a servizio del nuovo Ospedale. Il Comune di Todi, senza confrontarsi con nessuno, intende utilizzare questa somma per la manutenzione di una strada già esistente, la strada di Buda, che già serve numerose famiglie, per convogliare in questa stretta strada, attaccata alle mura di molte case, tutto il traffico diretto al nuovo ospedale, compresi i mezzi di soccorso e i mezzi pesanti. Piuttosto che partecipare alle conferenze di servizio e decidere insieme agli altri, si sceglie la strada autarchica di spendere in modo improprio soldi regionali, per soluzioni impraticabili e dannose per i cittadini.
Perché non si realizza la strada prevista dal PRG, a lato della Superstrada? Perché non si procede alla redazione del progetto esecutivo? Spesi i 400.000 euro della Regione, con cosa si finanzierà questa opera?
3) In data 26 gennaio 2009, la Terza Commissione Consiliare Regionale ha convocato un incontro partecipativo sul nuovo Piano sanitario Regionale 2009-2011 rivolto soprattutto ai sindaci dell’area della ASL 2.
Si trattava di un appuntamento importante nel quale raccogliere le osservazioni sulle proposte contenute nel piano, comprese le critiche.
Nemmeno a questo incontro c’era il Sindaco di Todi, forse stanco per le recenti vacanze invernali in lidi esotici! Beato lui!
4) Nel piano triennale 2009-2011 approvato dalla giunta comunale non vi è un euro di investimento per garantire un uso pubblico per fini sociali e sanitari del vecchio edificio dell’Ospedale, dopo il trasferimento a Pantalla.
Noi, siccome siamo liberi e responsabili, promuoveremo per il 20 febbraio un incontro pubblico a Todi su tali temi ed invitiamo fin d’ora i cittadini a partecipare.
Nel frattempo, se il Sindaco ha a cuore il futuro della città e non vuole limitarsi ad una sterile polemica politico-elettorale fine a se stessa, chieda al Presidente del Consiglio Comunale di convocare un consiglio sui seguenti argomenti:
a) Stato dei lavori del nuovo Ospedale di Pantalla, viabilità di accesso ed opere di urbanizzazione;
b) Assetto dei servizi sanitari del nuovo ospedale e funzionalità degli attuali;
c) Uso dell’immobile dell’attuale struttura dopo il trasferimento.
E intanto si avvii un confronto serio e non episodico con la Regione e la ASL! Dopo venti mesi dal suo insediamento sarebbe utile che il Sindaco uscisse dal suo isolamento e dalla propaganda ed avviasse relazioni istituzionali corrette.
Partito Democratico di Todi
30 gennaio 2009
Difesa dell’ospedale di Todi: il senatore Benedetti Valentini a fianco del Comune
La città di Todi, il suo Sindaco, le Associazioni cittadine, gli operatori sanitari, gli abitanti dell’intero comprensorio che si avvale dei servizi dell’Ospedale tuderte, possono contare sulla incondizionata mia solidarietà. Se decideranno di manifestare anche nelle forme più drastiche, sarò con loro con tutta la responsabilità e la decisione di parlamentare della Repubblica.
La demagogia a buon mercato non mi appartiene, com’è noto, ma la battaglia perché Todi non sia privata dei suoi servizi essenziali – per ciò che rappresenta, non solo per se stessa, ma per tutta l’Umbria – essa sì mi appartiene coerentemente da almeno venti anni.
Ammesso e non concesso che la scelta dell’Ospedale Todi/Marsciano sia la risposta giusta ai problemi del futuro, ciò non può in alcun modo significare lo smantellamento del presidio di Todi con tempi e modalità inaccettabili.
Dopo le penalizzazioni decise, nel tempo, dalla Giunta regionale Lorenzetti e quindi dalla ASL di Perugia, l’ipotesi di chiusura delle Unità Organizzative Complesse del “Pronto Soccorso-Chirurgia” e dell’”Anestesiologia” con la cancellazione dei Primari della Media Valle del Tevere suona come una provocazione e un meditato attacco alla città.
Il rigore finanziario riveniente dalle misure governative non c’entra assolutamente nulla.
Le Regioni sono assegnatarie di risorse rilevanti e sono (purtroppo) sovrane nell’amministrarle.
La Giunta regionale, nella sua baronale logica dei quattro ATI, con quattro ASL sta spogliando di Istituzioni e servizi tutte le medie città umbre, tradizionali riferimenti territoriali, e Todi è un illustre e grave esempio.
Ecco perché auspico che intorno a Todi si stringa una vasta solidarietà delle città umbre vittime della stessa politica, per difendere il poli-centrismo identitario dell’Umbria contro il dirigismo e campanilismo politico della Lorenzetti e dei suoi assessori.
Domenico Benedetti Valentini – Senatore di AN-PdL dell’Umbria
30 gennaio 2009
Tracchegiani: "il piano scuole non piace a nessuno"
Le risoluzioni adottate in Consiglio Regionale in merito al piano di dimensionamento scolastico non piacciono a nessuno e si sta allargando il fronte del “no” di fronte agli sconvolgimenti provocati da queste decisioni, prese a tavolino e senza aderenza alla realtà.
Nel ternano, ancor più che nel perugino, sono state approvate decisioni intollerabili, come quella inerente l’ITAS di Todi o l’istituto per ciechi di Assisi, per continuare con la “Volumnio” di Perugia e l’ITIS “Allievi” e l’IPSIA “Pertini” di Terni.
La Destra si muoverà affinché si formino comitati civici che affianchino la nostra azione politica contraria al dimensionamento, nella quale non è stato ancora detto tutto: quando saremo chiamati a mettere in pratica le decisioni prese all’avvio del prossimo anno scolastico, potrebbero ancora esserci delle sorprese.
Quello che più sconcerta, tuttavia, è la mancanza di prospettiva politica e territoriale, in ossequio alla quale sarebbe stato più giusto e lungimirante rimandare la discussione del piano di un anno ed attendere la definizione finale del piano complessivo della riforma Gelmini.
Nei vari territori dell’Umbria, in cui non vanno dimenticati anche gli analoghi casi di Città di Castello e Narni, ci sarà uno sconvolgimento economico, sociale, commerciale e mobile non indifferente, che obbligherà le amministrazioni locali a rivedere i trasporti urbani, gli snodi del traffico ed adottare misure volte ad ammortizzare il cambio dell’asse dei commerci e dei flussi umani che caratterizza le varie aree urbanizzate nelle quali è presente un comprensorio scolastico. Questi saranno gli effetti delle riforme effettuate a tavolino
Aldo Tracchegiani – consigliere regionale "La Destra"
29 gennaio 2009
Per il Pd il consigliere comunale Claudio Serafini è un novello "Fregoli" della politica
Calma consigliere Serafini, e non meni ancora il can per l’aia, non scantoni dagli argomenti!
Lei, che all’improvviso inizia una polemica, aveva l’onere di provare il suo giudizio liquidatorio, sommario sui 60 anni di amministrazioni di sinistra della nostra città. E non l’ha fatto, perché i fatti dimostrano il contrario.
Questo ci basta per confermare il nostro giudizio sulle sue esternazioni: false e puramente ideologiche.
Quanto al suo percorso politico- PSI-NUOVO PSI-UDC-PDL sono affari suoi e di chi l’ha votato.
Per il resto i socialisti che stanno dove la storia, la cultura, i valori e soprattutto l’elettorato li ha sempre collocati, e cioè a sinistra, hanno ricoperto e ricoprono sia in Umbria che in Italia ruoli politici,amministrativi ed istituzionali di grande rilievo e non c’è bisogno di fare l’elenco.
Ma non fa un gran servizio ai socialisti dicendo che stanno nel PDL perché questo gli garantisce più incarichi!!
Quanto alla sua ironia sui professori e sulla professoressa, le garantiamo che il nostro scritto è frutto del pensiero di persone che non danno né ricevono lezioni: semplicemente interloquiscono, anche con chi sputa veleno e sentenze, come lei, novello Fregoli della politica (supera Pizzichini!), attore ricordato per la sua abilità nel “trasformismo scenico” che gli consentiva di cambiare in pochi secondi il personaggio che andava a interpretare. Come lei in politica!
Partito Democratico Todi
29 gennaio 2009
Piano scuole: è l’Itcg che è stato accorpato all’Agrario e non viceversa!
In merito alla questioni connesse alla cosiddetta RIFORMA GELMINI riguardanti la riorganizzazione del sistema scolastico italiano e che registra numerose prese di posizione anche a Todi, molte delle quali strumentali, riteniamo come Gruppo Consiliare Partito Socialista-Movimento Repubblicani Europei di dover svolgere alcune considerazioni cercando di riportare la discussioni su di un terreno più costruttivo.
La questione del dimensionamento scolastico nel rispetto del DPR 233/98 riportato prepotentemente in auge, diventata nel linguaggio comune questione accorpamenti, deve essere letta nell’ottica degli obbiettivi che questo Governo intende perseguire in materia di scuola ed appare chiaro a tutti che avendo la finanziaria voluta dal Ministro Tremonti già provveduto a tagliare rilevantissime risorse alla scuola ne è conseguito che il Ministro Gelmini ha proposto una riforma che non mette al primo posto le questioni del miglioramento del servizio scolastico e della qualità della scuola, bensì una serie di provvedimenti stringenti e convergenti tesi solo a far spendere meno per l’istruzione: il Gruppo Consiliare Ps-Mre non condivide questa impostazione e intende impegnarsi nel sostegno a quelle iniziative tese a superare questa situazione.
Il primo degli obbiettivi fissati dalla riforma riguarda il riconoscimento dell’autonomia scolastica ai soli istituti che superano i 500 studenti e mentre per il Liceo Classico ed il Liceo Scientifico, che già costituiscono un unico polo scolastico, non ci sono problemi ciò crea un problema serio anche nella Città di Todi in quanto sia l’Istituto agrario, sia l’Ipsia che il Commerciale e Geometri da soli non raggiungono tale soglia.
Si ricorda altresì che già nel 1999-2000 tale problema fu affrontato accorpando il Professionale all’Agrario per poter chiedere l’autonomia in deroga costituendo l’Istituto di Istruzione Superiore Ciuffelli: ciò ha permesso fino ad ora di salvaguardare l’autonomia dell’Istituto Agrario ma ora, alla luce della riforma che tra l’altro prevede la messa in discussione dei professionali, ciò non è più sufficiente.
Ritenendo assolutamente importante per la Città di Todi il mantenimento dell’attuale offerta formativa e l’autonomia scolastica dell’Istituto Agrario, che va garantita utilizzando le leggi vigenti, prevedendone gli sviluppi ed effetti e non inseguendo slogan populistici, crediamo che la proposta di creazione di un polo dell’Istruzione tecnica con a capo la scuola Agraria non solo potrà consentire il superamento dei limiti di legge ma auspichiamo che produca un movimento virtuoso che porti alla ridefinizione di progetti formativi che rilancino il ruolo di Todi quale riferimento territoriale per l’istruzione.
Visto che tecnicamente tale operazione prevede l’accorpamento dell’Istituto Commerciale e per Geometri all’Agrario- e non il contrario !- dando quindi duratura ed assoluta garanzia di autonomia alla scuola Agraria non si comprendono le polemiche che continuano ad alimentarsi se non alla luce di bassa speculazione politica che non ha nulla a che vedere con la scuola e lo sviluppo di Todi.
E’ stata una occasione persa il Consiglio Comunale nel corso del quale l’assessore provinciale all’offerta formativa Massimo Buconi ha compiutamente illustrato tutte le questioni connesse alla riforma Gelmini e come Todi viene ad inserirsi in essa sia oggi che nel prossimo futuro anche in riferimento all’insieme dell’ambito territoriale di cui siamo parte: il fatto che l’attuale amministrazione Ruggiano non ha voluto sviluppare un dibattito consiliare sulle criticità emerse ha fatto sì che prendessero piede le ipotesi più disparate, ha fatto apparire incerti gli obbiettivi facendo sì che si producesse un danno soprattutto a quelle scuole che si dice di voler tutelare!
Il Gruppo Consiliare Ps-Mre ritiene necessario recuperare subito un confronto, che coinvolga anche i singoli Istituti Scolastici, al fine di definire un nuovo progetto che faccia uscire Todi dall’isolamento in cui sta precipitando e che consenta di porsi autorevolmente come promotori di interlocuzioni con tutte le altre istituzioni del territorio vicino.
E’ altresì necessario che l’Amministrazione Comunale si interroghi su come poter essere utile anche allo sviluppo dell’offerta formativa delle nostre scuole in modo tale da consentire un forte recupero di utenza.
Gruppo Consiliare Partito Socialista-Movimento Repubblicani Europei
29 gennaio 2009
A proposito di Wrestling… vi racconto quello a cui ho assistito io in Messico
Nel mese di novembre ero in Messico per motivi di lavoro, precisamente a Xalapa, capitale dello stato di Veracruz. Una sera, per passare il tempo, io e i miei compagni di viaggio abbiamo deciso di assistere ad un incontro di wrestling, per tutti noi era la prima volta e ci sembrava un’esperienza da fare.
L’arena del Wrestling di Xalapa era stracolma di tifosi ed intere famiglie con bambini, sul ring si scontravano Wagner, finalista nazionale di qualche girone, snello in divisa da scheletro e copricapo di lord Fenner e un tizio enorme, a petto nudo con capelli lunghi dall’aspetto indio. Poi c’erano i rispettivi “compari”: per l’indio un tipo con una panza ridicola e per Wagner un nano agilissimo e cattivissimo con la maschera di Smigol.
Ad un certo punto la scena era questa: nonostante la predominanza fisica dell’indio e del panzone, lo scheletro ed il nano avevano la meglio, (quest’ultimo aveva neutralizzato il panzone azzannandolo ripetutamente ai polpacci mentre lo scheletro lo demoliva con il cassone frigorifero dei gelati); poi è entrata in scena la fidanzata dell’indio, oramai distrutto e tenuto per il collo dal nano.
Lei, alta, biondissima, tacchi a spillo e camicetta aperta (sicuramente non devota a S. Maria Goretti), supplicava pietà per l’amato, ma Wagner, oramai trionfante, la prende per i capelli e la trascina intorno al ring come preda di guerra. Giunto davanti al nano e all’indio immobilizzato, comincia a mimare per buoni minuti, sempre tenuta per i capelli, vari tipi di rapporti sessuali, mentre l’indio inveiva ed il pubblico, in piedi, urlava: duro! duro!
Ora voglio dire, è pur vero che in Messico è una religione, che è bello lo spettacolo, divertente il contesto, bravi gli attori sportivi: lo scheletro, il nano smigol, l’indio e il panzone, bella la bionda “fidanzata”, che sicuramente sarà una grande attrice, però quando si parla di Messico e Wresling bisogna essere anche un po’ onesti ed ammettere che questo tipo di cultura, favorisce quel fenomeno tipico di “machismo” che in quei luoghi sta assumendo un aspetto di vero e proprio allarme sociale per quanto riguarda il numero di stupri e maltrattamenti contro le donne.
Carlo Zoccoli
29 gennaio 2009
Tutta la verità sulla vicenda della scuola agraria di Todi
Forse un riepilogo sulla vicenda Itas non fa male al Partito Democratico:
a) il primo intervento sulla difesa dell’Itas a Todi è stato fatto dalla Camera del Lavoro,
b) immediatamente a seguire sempre in difesa c’è stato il mio intervento quale segretario locale di La Destra,
c) a seguire, ancora in difesa, c’è stato quello del Consigliere Provinciale di A.N. Giovanni Ruggiano, un documento delle due Scuole Itas e Itcg, quello degli ex allievi ed altri interventi ancora.
Dopo ulteriori miei interventi, ce n’è stato uno a favore dell’accorpamento da parte dell’Amministrazione Comunale ed uno da parte di Fiamma Tuderte.
Per ULTIMO è uscito ieri un volantino masochistico del Partito Democratico nel quale, con un’ironia forse da affinare, si scriveva “FATTO” riferendosi all’accorpamento; io non ho capito se il FATTO era riferito a loro stessi, all’Amministrazione Comunale o se, come sarebbe stato giusto, fosse riferito ad entrambi, perché entrambi sono stati gli autori di questo inadeguato accorpamento.
Preciso che io, quale Portavoce locale di La Destra, mi sono attivato in tutti i modi possibili ed ho investito il mio referente regionale Aldo Tracchegiani, Consigliere Regionale e Dirigente nazionale del partito. Tutti, e ribadisco tutti, i soggetti contrari all’accorpamento fino ad allora intervenuti, dalla prima ipotesi di un comunicato trasversale a difesa dell’Itas, che avrebbe sicuramente avuto un fortissimo impatto sulla Regione, sono spariti come nel nulla per evidenti veti imposti dai loro partiti di appartenenza, fregandosene ampiamente di un pezzo importante del patrimonio della Città che veniva ad essere leso.
La battaglia condotta da La Destra è stata fortissima e senza compromessi, prima in Commissione e poi oggi in Consiglio Regionale, dove il nostro Consigliere Regionale non ha risparmiato nessuna energia per la difesa di Todi.
E’ bene sapere che tutti hanno votato contro l’emendamento presentato dal Consigliere Tracchegiani a salvaguardia dell’individualità dell’Itas, con l’eccezione del Consigliere regionale UDC Melasecche e del Consigliere Regionale del PRC Vinti; tutti gli altri, da A.N. al PD, hanno votato contro.
Con che faccia può quindi intervenire il PD locale?
Ci dicesse cosa ha fatto, oltre il risibile volantino e l’altrettanto risibile comunicato contro Tracchegiani.
Dicano cosa c’è dietro, perché questa ampia alleanza dovrà pure essere amalgamata da qualcosa; noi non lo sappiamo e sarebbe giusto che almeno i Cittadini lo sapessero.
Alcune cose da ricordare al PD ed a chiarimento per chi legge:
a)La Destra non ha Consiglieri Comunali a Todi e quando l’Amministrazione locale ha vinto ancora non esisteva come Partito;
b)Il Consiglio Provinciale, governato dal Centrosinistra, è ancora più vecchio e quindi La Destra non esisteva;
c)L’unico esponente elettivo in Umbria, a parte che in numerosa altre realtà locali, La Destra lo ha in Consiglio Regionale nella persona del Consigliere Tracchegiani.
Questo è per dire che noi siamo il Partito Politico La Destra e non la destra di Todi che amministra la Città, con la quale non abbiamo alcuna alleanza politica e delle cui decisioni non siamo partecipi. La nostra alleanza con la destra locale non esiste ed anzi, se il PD mostrasse un po’ più di attenzione verso la politica nazionale e fosse meno faziosa, saprebbe che verso noi di La Destra c’è un veto assoluto da parte del PDL, per evitare che si consolidi una vera forza di destra in grado di attrarre consensi che ovviamente le sarebbero sottratti.
Il PD, ancorato ai vecchi dogmi che gli sono imposti dai capi dell’ex PCI che ancora lo guidano e governano, deve capire ( ma gli sarà difficile) che un conto è la politica ed un conto sono i rapporti personali; infatti io giudico negativamente e stigmatizzo il comportamento dell’Amministrazione Comunale di Todi su questa vicenda che ha contribuito a far perdere la tipicità dell’Itas, ma non per questo rinnego l’amicizia personale che ho con i suoi componenti (oltretutto, come è logico, i nostri aderenti provengono quasi tutti dal Centro destra ed hanno quindi allora votato il Sindaco Ruggiano ed i partiti che lo sostenevano; ci mancherebbe altro!); questa logica di stampo comunista mi sfugge ed è lontana dai miei schemi.
Io posso perciò criticare liberamente l’atteggiamento negativo dell’Amministrazione Comunale in questa vicenda mentre posso elogiarla in molte altre questioni: noi di La Destra siamo LIBERI e certo saremo sempre grati al Sindaco Ruggiano di aver liberato la nostra Città dalla sinistra.
Per concludere la critica maggiore in questa vergognosa vicenda, perché sono loro che hanno dato il verdetto definitivo, va ai singoli Consiglieri di quasi tutti i partiti che in Consiglio Regionale hanno votato compatti a favore dell’accorpamento e gli unici elogi sono da fare al nostro Consigliere Tracchegiani, che si è fatto portavoce attivo della proposta di rinvio del ridimensionamento scolastico a difesa della nostra Città ed anche, per obiettività, ai Consiglieri Melasecche e Vinti che si sono mostrati sensibili alla sua proposta.
Gianluca Alvi – Segretario di La Destra Todi
28 gennaio 2009
Ancora sul wrestling al teatro di Todi… per non parlar del "circo della politica"
Rispondo al signor Manuel Orlandi, brevemente. Premettendo però che non si può ogni volta rispondere a discorsi generali con la difesa stizzita di un’ottica parziale. Il giorno in cui scriverò che “la politica italiana è un circo” arriverà senz’altro una lettera indignata della Federazione Italiana Circensi che avrà ritenuto offensivo il paragone. E così si parlerà della dignità dei circensi (indiscutibile) e non dei problemi della politica.
Comunque: il problema non è il wrestling in sé e per sé. Non ho detto: “il wrestling”. Ho detto “il wrestling a teatro”, e ora preciso: in un teatro come quello di Todi. Non nego in assoluto la dignità di spettacolo al wrestling, ma credo che sia uno spettacolo che va celebrato nei suoi spazi. Amo il pugilato, che è uno sport dalla tradizione antichissima, ma non vorrei mai vederlo dentro un teatro ottocentesco. Non tanto per rispetto del teatro, ma per rispetto del pugilato. Ogni spettacolo ha bisogno del suo contesto: ed è la confusione dei contesti ciò contro cui volevo esprimermi.
Il mio era un discorso sulle specificità dei luoghi e delle manifestazioni. Conosco la tradizione del wrestling messicano, che è proprio una tradizione che vive della sua specificità. E che è stata tradita quando è stata portata in un altro contesto. Proprio per difendere la specificità della sua disciplina lei dovrebbe evitare di portarla a teatro (in un teatro ottocentesco). Perché non si pensi che sia qualcos’altro. Perché non alimenti quella stessa “confusione” che lo ha portato in televisione e lo ha trasformato nella stereotipa pagliacciata di cui, mio malgrado, ho visto più di un fotogramma.
Solo a questa degenerazione televisiva del wrestling (che, ammetterà, purtroppo è la forma più nota al grande pubblico), vanno riferite le mie parole da lei citate. E’ la confusione dei contesti che genera uniformazione: da questa anche lei dovrebbe cercare di difendersi.
Paolo Gervasi
28 gennaio 2009
Io non parlo di Todi, ma gli altri evitino di sparlare del Wrestling
Un saluto a tutti, mi chiamo Manuel Orlandi e sono il Direttore della ICW – Italian Championship Wrestling.
Non voglio entrare nel merito della discussione politica che è nata attorno alla eliminazione del nostro evento dal cartellone di manifestazioni della Città di Todi. Non essendo cittadino della Vostra città, nè conoscendo le dinamiche interne per cui si è arrivati a questa decisione, non voglio immettermi in affari che non mi riguardano e di cui, soprattutto, non ho conoscenza. E inviterei Paolo Gervasi a fare altrettanto con il wrestling, visto che dal suo intervento non pare esserne un grande conoscitore. Non conosce la storia ultra-centenaria di questo sport. Non sa, per esempio, che in Messico è considerato quasi una religione e non conosce la sacralità che vi è dietro la maschera dei lottatori da quelle parti del mondo. Non conosce il rispetto di cui gode il wrestling in paesi come il Giappone, in cui il wrestling è considerato una vera e propria forma d’arte. E non è a conoscenza degli sforzi e dei sacrifici che un atleta deve compiere per potersi esibire su un ring, sacrifici fisici, sacrifici economici, lunghe trasferte, anche all’estero, studio della psicologia che c’è dietro a questo grande sport e grande spettacolo. E tanto altro ancora.
E soprattutto non conosce la Italian Championship Wrestling, non sa che tipo di prodotto offre la nostra realtà, non si pone neppure la questione che il nostro prodotto possa essere diverso dallo stereotipo che ha in mente, basato, forse, su un paio di fotogrammi americani visti in televisione. Si limita, come purtroppo fanno in molti, a guardare alle apparenze, ai "due omaccioni che si menano" e accusando addirittura il wrestling di "occultare la violenza vera che massacra i bambini nel mondo". Non scherziamo! Detto, poi, da chi poche righe prima afferma che "bisogna difendere la possibilità della cultura di continuare a proporre la diversità, contro l’uniformazione".
In conclusione, signor Gervasi, la invito ad assistere al prossimo evento che avremo il piacere di tenere dalle vostre parti, in modo tale da potersi ricredere di persona su quanto da Lei scritto.
Manuel Orlandi – Direttore ICW – Italian Championship Wrestling
28 gennaio 2009
Sulle scuole Traccheggiani non difenda l’indifendibile sindaco Ruggiano
Sulla vicenda del piano di dimensionamento scolastico, il Consigliere regionale de "La Destra" Aldo Tracchegiani continua a far finta di nulla e a difendere l´indifendibile comportamento del sindaco Ruggiano.
Torniamo a chiarire alcune piccole cose, visto che fa finta di non vedere:
1. A livello provinciale e regionale consigli e giunte di centrosinistra stanno applicando una legge del governo nazionale di centrodestra (la Legge Gelmini) e i tagli conseguenti per la scuola pubblica e per quel che riguarda Todi si prevede un accorpamento, con il benestare dell´Amministrazione Ruggiano;
2. Non spetta certo a Provincia e Regione di contraddire l´Amministrazione Ruggiano o ipotizzare un percorso di deroga per le scuole di Todi in antitesi al parere del Sindaco;
3. Un percorso sul quale la città aveva il diritto-dovere di discutere in maniera ampia, approfondita e nelle sedi opportune, prima fra tutte il Consiglio Comunale;
4. L´Amministrazione Ruggiano, invece, ha impedito, come nella migliore tradizione di chi teme il confronto, qualsiasi discussione in argomento;
5. Come consiglieri di opposizione abbiamo chiesto di inserire l´argomento all´ordine del giorno del Consiglio Comunale: per settimane abbiamo assistito al vergognoso temporeggiare dell´amministrazione e dei gruppi consiliari di centrodestra;
6. La sostanza, il risultato è che la discussione in Consiglio non si è potuta tenere;
7. L´Amministrazione Ruggiano si è presentata ai tavoli partecipativi della Provincia senza avere percezione dell´importanza delle questioni, continuando a dimostrare pressappochismo e dilettantismo. Le malelingue riferiscono addirittura di una riunione nella quale un membro di giunta sarebbe intervenuto facendo su per giù un ragionamento del genere: "Beh, cerchiamo di fare quello che si può!".
Questi i fatti, altro che ipocrisia del centrosinistra!
L´ipocrisia, Consigliere Tracchegiani, è solo sua e del centrodestra: il suo partito, La Destra, dice una cosa, Ruggiano, che La Destra sostiene, fa l´esatto opposto; Giovanni Ruggiano, Consigliere provinciale di AN fa un discorso, il figlio Antonino, Sindaco di Todi, lo smentisce nei fatti; Epifani, noto esponente di destra, è favorevole all´accorpamento, La Destra sostiene l´esatto contrario!
Il suo partito continua a sostenere dei dilettanti allo sbaraglio, ne prenda atto.
Partito Democratico Todi
27 gennaio 2009
Il Comune restituisca i soldi delle fogne ai cittadini!
Da oltre 10 anni numerosi cittadini di Giano dell’Umbria attendono invano la restituzione dei soldi che furono costretti a pagare al Comune, come cauzione per la costruzione di un tratto fognario.
E’ sotto gli occhi di tutti come da una parte il Sindaco e la Giunta abbiano già iniziato la campagna elettorale, annunciando nuove opere faraoniche e spese per milioni di euro dall’altra, non siano, non solo capaci di finire quelle iniziate …vedi il PUC di Bastardo, ma addirittura non sono nemmeno capaci di restituire quello che spetta ai cittadini nemmeno dopo numerose sollecitazioni (senza risposta alcuna!!), che oltre al pagamento delle tasse devono anche contribuire alla realizzazione delle opere primarie.
E che dire della richiesta da parte del Sindaco, di raccogliere soldi per acquistare l’arredamento del nuovissimo centro per anziani, che è bello è vero, ma è costato ai cittadini la bellezza di oltre 3500 euro al metro quadrato! Bastava risparmiare 100 euro al metro per avere i fondi necessari all’acquisto di tutto il necessario.
I Consiglieri Comunali del PDL, annunciano una battaglia in consiglio Comunale per ottenere il risarcimento di tali somme non tanto per la cifra in se stessa, ma per restituire almeno in parte la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Pdl Giano dell’Umbria
27 gennaio 2009
Primarie Pd: Ceccarelli apre le dichiarazioni di voto
Domenica voterò per Alfio Todini perché ne conosco le capacità, la determinazione e la volontà di costruire un progetto innovativo ed ambizioso per la città e per il territorio.
Ho aderito al PD marscianese fin dal primo momento e so bene che su alcuni temi ci sono state e ci sono incomprensioni e anche un qualche limite nei processi di partecipazione vissuti da questa amministrazione, ma riconosco ad Alfio Todini di averli sempre affrontati senza mai nascondersi dietro ad altri e di essersi assunto con coraggio ed in prima persona responsabilità spesso non solo sue….
Tutti coloro che oggi scoprono ragioni per distinguersi e per invocare una curiosa e mai motivata discontinuità con la propria esperienza amministrativa e con se stessi appaiono davvero poco credibili, così come le alleanze “contro”, che non sono mai positive, che si contraddistinguono come minoritarie e che non sono certo portatrici di un progetto all’altezza delle necessità di governo per il territorio di Marsciano.
Non voglio apparire con questa decisione appiattito sul “Todini pensiero” ma sono convinto, perché ho collaborato con Alfio sui temi della Formazione, delle Politiche Attive del Lavoro, dell’ambiente, delle Energie rinnovabili ed eco-sostenibili che possa essere, in questo momento, davvero la persona giusta.
Certo Todini dovrà saper raccogliere le richieste di maggiore coinvolgimento dei cittadini, singoli ed associati, alle più importanti scelte amministrative, dovrà essere capace di fare qualche passo indietro, quando necessario, e dovrà esprimere soprattutto la capacità di proporre una squadra di governo ben più credibile e robusta di quella attuale perché il futuro, anche di Marsciano, è un futuro difficile che impone amministratori capaci di grande progettualità ed innovazione, lontani dal piccolo cabotaggio che ha contraddistinto invece l’esperienza di alcuni.
Sono convinto che Todini saprà ritrovare anche le ragioni e le condizioni per ricostruire una forte e coesa coalizione fra tutte le forze politiche del centro sinistra che hanno offerto a Marsciano le condizioni di sviluppo e di crescita socio-economica, e riuscire ad allargare la coalizione anche a tutte quelle forze politiche animate da un autentico spirito costruttivo rivolto all’interesse del bene comune.
Credo infine che l’amico Angelo Savelli, che non ha trovato le condizioni per partecipare, all’interno del PD, a queste consultazioni primarie e con il quale ho condiviso molte scelte politiche ed una lunga esperienza amministrativa, resti ancora un’importante risorsa che la politica e le istituzioni marscianesi farebbero bene a non perdere, anzi a valorizzare.
Massimo Ceccarelli – Dirigente Nazionale delle ACLI
27 gennaio 2009
La vicenda dell’Itas di Todi svela le ipocrisie del Pd
Dopo il volantinaggio effettuato nella mattinata di ieri da parte di militanti di La Destra, notato ed apprezzato da studenti e professori, stamane girano volantini in cui il PD locale attacca l’operato del sindaco Ruggiano. Evidentemente si dimenticano che la giunta provinciale e regionale è nelle mani dei loro rappresentanti ed è a loro che va rivolta la maggior parte del malcontento: questa ipocrisia della base del PD, che fa la sponda sulle nostre giuste recriminazione, è davvero curiosa. Sono stato l’unico a presentare un progetto sostenibile ed economicamente produttivo per l’ITAS e a prescindere dalle decisioni del Consiglio Regionale, mi auguro che il comitato civico che sta nascendo per la difesa dell’istituto si batta in prima linea ed affianchi il nostro operato politico.
Aldo Tracchegiani – consigliere regionale "La Destra"
27 gennaio 2009
Il Pd di Todi attacca Ruggiano per quanto non "fatto" per le scuole
Ecco cosa ha “fatto” l’Amministrazione Ruggiano per gli istituti scolastici di Todi:
1. Ha impedito al Consiglio Comunale di trattare l’argomento del piano di dimensionamento scolastico, voluto dal Governo Berlusconi e dal Ministro Gelmini;
2. Ha partecipato ai tavoli di lavoro della Provincia con la superficialità di sempre, senza comprendere l’importanza del tema trattato;
3. Non ha saputo tenere nella giusta considerazione la specificità di una scuola prestigiosa come l’Istituto Agrario di Todi;
4. Ha percorso la strada dell’accorpamento per gli istituti “Ciuffelli” e “Einaudi” senza comprendere e valutare gli effetti sulla città;
5. Ha boicottato la richiesta del centrosinistra di discutere in Consiglio la bozza di dimensionamento predisposta dalla Provincia ed inviata in Regione;
6. Ha negato un percorso di discussione condiviso a tutela del patrimonio scolastico cittadino;
7. Ha impedito la costruzione di un percorso per valutare la richiesta di deroga all’accorpamento;
8. Non ha avuto il coraggio di chiarire in Consiglio Comunale la propria posizione, considerate le evidenti divisioni che regnano nel centrodestra in argomento.
Con arroganza hanno impedito ogni discussione e negato la possibilità di trovare percorsi condivisi utili alla città.
Basta con le ipocrisie e gli sproloqui!
Chi sostiene Ruggiano sostiene anche questo modo di amministrare. Senza distinzioni!
Partito Democratico di Todi
27 gennaio 2009
Botta e risposta tra Claudio Serafini e il Pd
Ai professori e alla “professoressa” che hanno replicato al mio intervento in merito allo stato oggettivo dei ritardi e delle carenze infrastrutturali del Comune di Todi e, che mi rimproverano di essere stato socialista, rispondo con fermezza: sono stato, sono e sempre sarò animato dal mio spirito socialista.
Rivendico, però, a differenza dei “Democratici”, o di quei partitini che nel nome del socialismo si sono accontentati di fare da portaborse agli EX-COMUNISTI ( che “ex” lo sono solo nella forma), la mia tradizione e la passione per un ideale che si chiama Socialismo e del quale chi, come me, milita oggi nel PDL, può andare fiero .
Vado fiero che nell’attuale Governo del Presidente Berlusconi ci siano quattro ministri ed un sottosegretario che hanno avuto la tessera dl glorioso PSI. Vado fiero che settantaquattro parlamentari, fra senatori e deputati arrivino dall’esperienza socialista. Vado fiero del fatto che il Sindaco di centrodestra del Comune di Deruta, e quello di Passignano siano socialisti. Vado fiero che tre delle più alte cariche istituzionali del Comune di Todi, Vice-Sindaco, Presidente e Vice-Presidente del Consiglio, siano rappresentate da personalità che vengono da quella tradizione. Sono fiero di poter affermare che oggi nel centro-destra, nel Popolo della Libertà, chi come me ha creduto alla validità di un grande ideale come quello del socialismo liberale e del riformismo, di chi come me ha creduto nelle capacità di un grande statista come Bettino Craxi, possa con orgoglio e dignità, riaffermare tale convinzione. Spieghino invece i professori e le professoresse del PD quale dignità ha l’area socialista, quanti di essi hanno in questi anni avuto incarichi di governo, e se quelli che ne hanno avuti, sono stai messi in condizione di difendere la propria storia e le proprie radici politiche.
A Todi la sinistra comunista del PD ha fatto con i socialisti ciò che ha fatto ovunque. Ne ha sfruttato il potenziale elettorale finchè gli ha fatto comodo, e poi li ha umiliati fino al punto di favorirne divisioni e rotture interne, nel solo interesse di parte. Questo è il rapporto fra il Pd e i socialisti che ancora non trovano il coraggio di fare una scelta diversa di dignità. Non dimentichi, chi è socialista e ritiene di rimanere ancora a sinistra, come i loro esponenti nazionali siano fuori dal Parlamento dopo un secolo di storia, grazie alla scelta di Veltroni di unirsi a Di Pietro e di passare sul cadavere di quelli che poi nelle amministrazioni, per interesse, si considerano alleati.
Le responsabilità di cui mi faccio carico, senza paura alcuna, sino al “92, sono di carattere politico (pur nella consapevolezza della totale diversità di sistema politico-amministrativo di quegli anni da oggi) non certo di carattere amministrativo, non avendo mai, sino ad oggi, ricoperto incarichi in alcuna istituzione.
A differenza dei “democratici”, però, ho l’onestà intellettuale di giudicare con oggettività i ritardi storici di un certo tipo di amministrare, come mi sento di poter riconoscere, quando vi sono, meriti e qualità.
E’ la concezione del GIUSTO che manca a chi viene dalla tradizione comunista, e la convinzione di una superiorità morale e amministrativa che proprio in questi giorni, i fatti di cronaca, stanno dimostrando essere superata dalla storia.
Pensavate ed eravate convinti che attraverso mistificazioni giudiziarie, sentenze e quant’altro sareste riusciti a spazzare via gli ideali e il pensiero di chi in cuore custodisce il desiderio del socialismo liberale e del riformismo… credo che abbiate toppato ancora! Rimarremmo sempre il vostro INCUBO politico. Sono gli uomini e le donne che ce lo chiedono, è la storia che lo ha deciso…
Nel merito di alcune questioni sollevate preciso, che:
– la bucalossi, che non ha certo inventato il centro-destra, è una tassa sulle cui entrate si misura il peso degli investimenti privati sul territorio. La sua crescita, pertanto, dimostra una dinamicità imprenditoriale e di investimento che produce di riflesso ricchezza e lavoro.
– in tema di tasse, tra l’altro, è questa amministrazione, anche per impegno del sottoscritto, che il 7 febbraio dell’anno scorso ha approvato il rimborso per i cittadini che anno rinunciato all’edificabilità. Pertanto non sia la sinistra a fare moralismo su questi temi.
– per quanto riguarda le strade che devono essere ancora bitumate, non servono i numeri, la convinzione del PD che tutto sia a posto, la dice lunga su quanto questi siano vicino alla gente e parlino con loro.
Personalmente non mi faccio intimidire da attacchi sterili e pre-confezionati, piuttosto saranno stimolo per denunciare ulteriori anomalie lasciate dai professori e dalla/e professoressa/e di quelli del 20% .
Claudio Serafini – Vice-Presidente Consiglio Comunale di Todi
27 gennaio 2009
Un comitato per impedire l’accorpamento dell’Istituto Agrario
L’ipotesi dell’accorpamento delle scuole di Todi, agrario, I.P.S.I.A., Commerciale e Geometri rappresenta un danno per l’attività di didattica delle scuole che così diverse diventeranno sicuramente ingestibili e ed ingessate nelle loro attività.
A fronte di un piccolo beneficio, quale il risparmio di uno stipendio da preside, che diventerebbe unico, ci sarebbe infatti l’ingestibilità di Istituzioni che come Il “Ciuffelli” hanno una complessità e specificità di azione didattico-professionale uniche.
L’I.I.S.Ciuffelli, già da alcuni anni unificato con la sezione aggregata IPSIA (corso moda ed elettronica), si troverebbe ad avere, uniti ai suoi corsi, agrario ed agro ambientale, anche i corsi del geometri e commerciale “Einaudi”, penalizzando gravemente la professionalizzazione degli allievi molti dei quali provenienti da altre regioni.
Il Ciuffelli, conosciuto anche come Cittadella agraria, ha avuto sempre tra i suoi punti di forza la specificità con la presenza di un’azienda di circa 80 ettari con annessi stalla, caseificio e cantina, che ha permesso la preparazione di intere generazioni di periti agrari che hanno operato in Italia ed all’estero facendosi valere per la loro preparazione tecnico-professionale.
Il convitto annesso al “Ciuffelli, che ospita attualmente oltre 100 allievi, rende la sua gestione, unita a quella dell’azienda agraria, molto impegnativa, ed imporrebbe, se affidata ad un solo Preside che si troverebbe a gestire 6 indirizzi di studio, un suo ridimensionamento dal punto di vista gestionale e tecnico.
Non si capisce come infatti una sola persona potrebbe gestire con un’efficienza, che la situazione economica e tecnico professionale richiede, tali attività molto diversificate tra loro.
Per non pregiudicare la preparazione degli allievi e futuri cittadini, occorre le che istituzioni cittadine e regionali ripensino alla possibili alternative all’accorpamento, che tra l’altro la legge permetterebbe di derogare, e proporre un piano di rilancio e potenziamento dell’Istituto Ciuffelli, che tra i più antichi d’Italia ha dalla sua parte, la dotazione di mezzi e strutture efficienti ed all’avanguardia. Non si deve rovinare una realtà che funziona per un misero risparmio che non ha riscontro dal punto di vista dell’utilità sociale.
Comitato "Salviamo l’Istituto Agrario"
27 gennaio 2009
A proposito degli sms e dei voti online della Gelmini
Al genitore che riceve gli sms già da un anno: non hai ascoltato bene i telegiornali. Hanno detto che già in alcuni istituti romani l’invio degli sms, sono norma già da due anni, questo dovuto, giustamente all’autonomia e all’ impegno profuso
dai dirigenti scolastici, che scevri da ideologie, cercano di mantenere un livello di efficienza quantomeno accettabile e all’altezza dei tempi.
La Gelmini, che non vive in un altro mondo, ma in una realtà scolastica allo stremo, con il suo intervento, ha voluto rendere noto che il sistema informativo sarà esteso a tutto il territorio nazionale, isole comprese. La ringraziamo per la delucidazione data e per quanto riguarda l’ ignoranza della ministra, purtroppo devo contraddirla. La ministra è una persona che si sta prendendo la briga di dare alla Scuola italiana il ruolo che le spetta, perchè di sbucciare la patata bollente, perchè finora nessuno l’aveva tolta dalla pentola.
Sarà un lavoro che richiede tempo, perchè tutti vogliono la Riforma della scuola, da 20 anni, ma nessuno, dico nessuno è riuscito a portarla a buon fine. Invece di denigrare e fare sarcasmo auguriamoci che vada in porto, per il bene del suo pupillo o pupilla.
Antonio Germino
27 gennaio 2009
Gli sms e i voti su Internet a Todi sono realtà da due anni, altro che Gelmini!
Io vorrei fare un commento alla notizia che hanno riportato oggi 26/01/2009 i TG riguardante la decisione del ministro della pubblica istruzione Gelmini di far inviare alle famiglie, da qui a un anno, degli sms per segnalare le assenze degli alunni e per far conoscere, tramite internet, i loro voti.
Ma questo nostro ministro è della pubblica istruzione? A me pare che viva in un altro mondo, non sa proprio niente di scuola e del suo funzionamento, non sa che gli istituti scolastici hanno una loro autonomia e che proprio in virtù di questa molte scuole in Italia già fanno queste cose. Da come hanno dato l’informazione tutti i TG sembra che il ministro ha proposto una cosa eccezionale!
Solo per dare una piccola notizia locale: al Liceo Jacopone di Todi già dall’a.s. 2007/2008 venivano inviati, ai genitori che ne facevano richiesta, gli sms; anche alla scuola media Cocchi-Aosta di Todi, dal corrente anno scolastico, vengono inviati gli sms ed è possibile prendere visione dei voti via internet.
Io credo che il nostro Ministro della pubblica istruzione ed i TG dovrebbe documentarsi meglio ed informare in maniera più completa gli utenti.
Un genitore che ha usufruito degli sms prima che il Ministro facesse il suo pomposo annuncio.
Lettera Firmata
26 gennaio 2009
Sull’impianto a biomasse di Castiglion del Lago
Il comune di Castiglione del Lago e la Provincia di Perugia hanno autorizzato la costruzione di un impianto a biomasse nel comune di C.Lago ma a confine con il comune di Panicale, in località Casella!
In pratica, se l’iniziativa (che è di un’azienda privata) andrà avanti, avremo presto un’altra perla da ammirare dal muraglione!
Pare che a Macchie e Panicarola vogliano formare dei comitati spontanei dei cittadini e stanno pensando a una petizione per opporsi alla realizzazione del progetto.
I terreni sono di Scarpino e l’impianto è d’iniziativa di una società il cui unico membro è l’Apm (l’azienda di trasporti che fa capo alla Provincia).
L’impianto emanerà un odore acre per l’arco di 5 chilometri e prevede la recinzione di 5000 mq con un muro di 3,5 metri. Consumerà 8.000 m cubi di acqua all’anno, senza nessun tornaconto per i cittadini se non per la società proprietaria.
Virgilio Bianconi
26 gennaio 2009
La sanità si è fermata a …Perugia
Il Consiglio regionale snobba Todi e tutta la media valle del Tevere per la presentazione del nuovo Piano Sanitario Regionale. Tra le città individuate per gli incontri partecipativi promossi dalla III Commissione di Palazzo Cesaroni non figurano né Todi né altri comuni del nostro territorio. Se la logica seguita per il calendario degli appuntamenti è quella di tenere un incontro per ogni Asl non comprendiamo come mai due incontri sono previsti a Perugia mentre la media valle del Tevere non viene presa assolutamente in considerazione.
Al di là dell’organizzazione dei servizi sanitari regionali il nostro territorio presenta proprie specificità e problematiche per le quali sarebbe auspicabile massima attenzione e sensibilità da parte delle istituzioni regionali.
Non vorremmo che Todi in particolare sia stata volutamente tenuta fuori per evitare un confronto diretto con la città sulle vicende, da noi puntualmente denunciate, attinenti al depauperamento dei servizi sanitari sul territorio.
Per questo Rifondazione Comunista chiede che l’amministrazione comunale e il sindaco si attivino sin da subito presso il Presidente della Commissione Enzo Ronca affinché la città di Todi sia inserita nel calendario delle iniziative, previste per la partecipazione al nuovo Piano Sanitario Regionale. Un’occasione questa importante per fare il punto anche sullo stato dei lavori del nuovo ospedale di Pantalla.
Il Consigliere comunale di PRC Andrea Caprini
25 gennaio 2009
Bene i volantini per la raccolta differenziata, ma mettete anche i cassonetti!
A casa dei miei genitori, che abitano nel centro storico di Todi, ho appena letto l’utilissimo e ben fatto volantino per attuare una giusta raccolta differenziata della spazzatura.
Volevo far presente che dove abito io, e cioè in Località Bodoglie, non abbiamo ancora i contenitori per i rifiuti organici. Nei condomini dove sto io ci sono ben 48 famiglie che producono tantissima spazzatura organica e da già da 3 anni siamo costretti a buttarla tutta nel cassonetto grigio. Inoltre abbiamo soltanto 1 contenitore per la plastica e 1 per la carta che sono sempre stracolmi visto che vengono usati anche dalle famiglie che abitano nella zona residenziale adiacente alla nostra, dove ancora non ci sono i cassonetti vicino alle loro case.
Io personalmente porto tutto all’isola ecologica, anche se non raggiungo mai il peso necessario per avere lo "sconto" sulla tassa dei rifiuti: dopo aver vissuto per alcuni mesi in Germania ho ben imparato a rispettare le regole che là vengono imposte a suon di multe e non di incentivi.
Mi rendo conto però che quasi nessuno è a conoscenza della possibilità di fare la green card. Bisognerebbe pubblicizzarla e incentivare anche le attività commerciali a portare la loro spazzatura direttamente all’isola ecologica invece di riempire le campane destinate alle famiglie.
Per favore dotate anche le nostre zone di questi nuovi cassonetti verdi!
Elisa Picchiotti
25 gennaio 2009
Carnevalandia: il dibattito politico ha dimenticato i bambini
Ho assistito ed assisto a numerose prese di posizione sulla stampa riferite alla manifestazione di Carnevalandia e allo spettacolo di Wrestiling inizialmente previsto al Teatro Comunale. Sulla questione non avrei voluto intervenire perché gira e rigira si dicono le stesse cose, o quasi, generate dalla solita e incredibile acredine di parte che caratterizza sempre più la vita politica e amministrativa tuderte, poi anche perché è sembrato subito ovvio e scontato come sia effettivamente andata. Da un lato la superficialità e l’improvvisazione nell’affrontare le cose, dall’altra la buona fede ed i tempi strettissimi che hanno consigliato comunque di andare avanti sulla “parola”.
Comunque al di là delle polemiche e strumentalizzazioni politiche che hanno preso il via dall’opportunità o meno di ospitare un’esibizione di Wrestiling sul palcoscenico del Teatro Comunale, sulla cui convenienza anche io esprimo serie perplessità, che poi tutto questo deve mettere a rischio l’intera manifestazione mi sembra altrettanto fuori luogo. Per il Wrestiling, se uno vuole, ci potrà essere ancora tempo e spazio in futuro, ad esempio un luogo potrebbe essere quello della piazza di Todi nel periodo estivo.
La mia riflessione però è un’altra. Fino ad ora tutte le posizioni hanno riguardato politici di entrambi gli schieramenti che sembra ne approfittino per scambiarsi accuse e strumentalizzare la situazione, amministratori che stanno annaspando e prendendo tempo in attesa che arrivi il Sindaco (ma l’assessore competente non dovrà dire la sua?) e il Comitato che ad “orecchie basse” cerca, ovviamente, di non tirare troppo la corda per non gettare al vento tutto ciò che è stato “costruito” fino ad ora. Tutti a pensare alla propria parte! Ma ai bambini ci ha pensato qualcuno? Sbaglio o la manifestazione riguarda in particolar modo proprio loro? Da che mondo è mondo questo genere di manifestazioni non ha loro come destinatari del divertimento?
Se alla fine la manifestazione salta a rimetterci sono proprio loro: i bambini! Cosa dovranno rispondergli i propri genitori? Tanto ognuno gliela racconterà a modo loro, a secondo del proprio orientamento politico. Riusciamo ad essere ridicoli anche ai loro occhi. Peccato!
Wrestiling o non Wrestiling auspico che Carnevalandia possa essere svolta come sempre e spero che sia per questa situazione sia per altre venga abbandonata ogni forma di astio e di polemica, fino a che prevalgono certe condizioni non credo si possa andare da nessuna parte. Ma sono fiducioso.
Mauro Giorgi – presidente circolo Idv Todi
25 gennaio 2009
Caso Wrestling: con il rientro del sindaco a Todi si appianerà tutto
L’ipocrisia del PD rasenta l’inimmaginabile. Se l’Amministrazione avesse concesso il Teatro Comunale di Todi per lo spettacolo di wrestling, cari amici del Comitato organizzatore, avrebbero linciato il Sindaco e voi tutti: il primo per aver concesso questo “sconcio” e voi per averlo organizzato. Non dico cose nuove: erano già partiti lancia in resta.
Non entro nel merito di come siano andate le cose, poiché a mia conoscenza era soltanto il fatto che il signor Rossini aveva avuto un incontro con il Sindaco per questa manifestazione. Fermo restando che con il rientro di Ruggiano tutto si appianerà, va comunque affermato il principio che un’Amministrazione non può farsi mettere sotto ricatto e tanto meno pressare da minacce di ritorsioni. Questo né da parte del PD né del Comitato stesso. Ci sarà stato un malinteso o una valutazione non approfondita, ma non si può vietare ad un’Amministrazione il diritto ed il dovere di modificare un programma di una manifestazione, qualora ci si accorga che esistono delle incongruenze su una parte del programma stesso.
Nessuno ha negato la compartecipazione a Carnevalandia dell’Amministrazione, né è venuto meno l’impegno ed il supporto logistico e quant’altro. Si è intervenuti per dire che lo spettacolo di wrestling non era opportuno fosse tenuto nel Teatro Comunale. Le scomposte reazioni dei vari attori di questa vicenda non hanno dato un bel quadro di noi tutti. Ognuno ha cominciato a sparare a zero senza cercare un confronto. Ai Sinistri non è parso vero, con la loro predisposizione allo sciacallaggio. Va detto che si riconosce l’impegno e le positive esperienze di Carnevalandia degli anni passati. Va riconosciuto il successo ed il fatto che sia ormai una manifestazione popolare che non può mancare nel contesto generale delle manifestazioni stesse della città.
Personalmente, per quanto possa contare la mia parola, invito i membri del Comitato Organizzatore ed i giovani a smorzare i toni ed a trovare soluzioni che non inficino il loro lavoro, wrestling o non wrestling. Ai soffiatori sul fuoco che dire? Sempre pronti a seminare malanimo, pur di poter gioire di qualche effimera vittoria sul cattivo Sindaco. Vorrei fare una proposta provocatoria per vedere il conseguente comportamento dei Sinistri: malgrado io sia convinto che sia indecoroso tenere questo genere di spettacoli nel Teatro Comunale, per quest’anno e per non far correre il rischio che Carnevalandia non si tenga, che sia. Poi mai più. Una tantum non sarà la morte del mondo.
Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tuderte
25 gennaio 2009
Pd: si faccia Carnevalandia e si trovi una collocazione adeguata per il wrestling
Quel che sta accadendo in queste ore intorno alla vicenda “Carnevalandia” è davvero incredibile. Dunque, cerchiamo di chiarire.
1.Carnevalandia non è certo alla prima edizione. È iniziativa gradita alla città da anni, sostenuta, in passato, anche dalle amministrazioni di centrosinistra;
2.Carnevalandia, quindi, per quel che ci riguarda, è manifestazione gradita e va sostenuta anche quest’anno;
3.Carnevalandia è opera di molte persone che si spendono con impegno e dedizione, con il nostro massimo rispetto;
4.Carnevalandia ha un programma che viene presentato ogni anno all’amministrazione comunale ed anche quest’anno è andata così. L’amministrazione in carica non risponde certo al PD!
5.Nel programma proposto, tra le altre iniziative, era inserito uno “spettacolo” di wrestling al Teatro Comunale;
6.Come siano andate le cose tra Comitato organizzatore e amministrazione comunale non sappiamo. Da ciò che leggiamo, abbiamo la sensazione che il comitato, in assenza di osservazioni dell’Amministrazione Ruggiano, abbia inteso che la proposta era integralmente accolta;
7.A qualche giorno dall’avvio della manifestazione sono iniziati a circolare in città volantini che pubblicizzavano il wrestling al Teatro Comunale;
8.Solo a quel punto l’Amministrazione comunale, inspiegabilmente, visto che la proposta era già stata fatta da tempo, si è resa conto che in Teatro si sarebbe svolto un incontro di wrestling, segno evidente che qualcuno il programma non lo aveva letto prima!!!
9.In data 20 gennaio 2009, ben prima che nascesse ogni polemica, l’amministrazione comunale ha deciso di non concedere il Teatro;
10.Un ritardo nell’esame della questione assolutamente inaccettabile ed imbarazzante, che, ci rendiamo perfettamente conto, ha creato e crea problemi non trascurabili al Comitato organizzatore;
11.Un ritardo ed un disguido del quale è responsabile solo ed esclusivamente l’Amministrazione Ruggiano, ancora una volta inadeguata nella gestione pubblica, anche delle cose più semplici;
12.L’inadeguatezza, è bene chiarirlo, non sta nel merito della risposta sulla disponibilità del Teatro, ma nei tempi e nelle modalità della risposta;
13.È del tutto evidente, infatti, che uno “spettacolo” di wrestling a Teatro Comunale è inimmaginabile, semplicemente inimmaginabile. Ma la risposta al Comitato organizzatore andava data in tempi utili e cioè in tempi che garantissero al Comitato di trovare una diversa collocazione (Palazzetto dello sport, per esempio!) per l’iniziativa in programma;
14.Altra cosa, che nulla c’entra con la gestione amministrativa e tutto ciò di cui si è parlato finora, è il fatto che nei giorni scorsi, alla vista dei volantini che pubblicizzavano l’evento, qualcuno abbia espresso perplessità o contrarietà al wrestling in Teatro; per quanto ci riguarda, oltre alla legittimità delle posizioni, considerata la vigenza dello stato democratico, rimane vero che il wrestling è “sport-spettacolo” lontanissimo dalle nostre sensibilità, in particolare per la sua violenza insensata e spettacolarizzata (chi lo desidera può informarsi sulle grandi polemiche in America, soprattutto per l’effetto sui bambini spettatori) ed è iniziativa improponibile in un teatro come quello di Todi.
15.Ciò non toglie il diritto, chiaramente, del Comitato di aver avanzato la proposta e di volerla promuovere; e non toglie nemmeno il diritto, che il Comitato aveva, ad una risposta in tempi decisamente diversi.
16.A seguito di tutto ciò il Comitato ha deciso di annullare il programma di Carnevalandia. Una decisione sulla quale ci sentiamo di chiedere al Comitato di ripensarci. Non può rimetterci una città intera se l’amministrazione comunale ha mal operato. E, d’altra parte, con grande rispetto, ci sia consentito di far notare al Comitato stesso che non si può continuare a dare la sensazione che si sia scesi sul piano del ricatto: wrestling a Teatro comunale o annullamento della manifestazione.
17.Si trovino, invece, immediatamente, soluzioni alternative che consentano lo svolgimento di quanto previsto, wrestling compreso.
Questo il nostro pensiero sulla vicenda, che speriamo porti chiarezza e contribuisca alla ripresa dei preparativi per Carnevalandia 2009, frutto del lavoro di molte persone che rispettiamo ed apprezziamo per il loro impegno.
Potremmo tacere e non dirlo, ma, per completa chiarezza, ci spiace molto che qualche aspirante fomentatore di popolo vada in giro per la città a dire che il wrestling e Carnevalandia non si faranno per l’ostruzione del centrosinistra.
Si faccia Carnevalandia e si trovi una collocazione adeguata per il wrestling: questa è la nostra idea e questo è fare il bene della città. Il resto è cattiva amministrazione e disonestà intellettuale.
Partito Democratico Todi
24 gennaio 2009
Cari giovani, l’edizione 2009 di Carnevalandia si deve fare
Non credo che l’Amministrazione comunale di Todi abbia minimamente pensato di non dare il supporto necessario perché Carnevalandia non abbia a realizzarsi. Ne il Sindaco ne l’intera Amministrazione, eletta tra l’altro da giovani, hanno interesse ad ostacolare le loro iniziative. Credo invece che qualche malinteso magari montato ad arte da qualcuno, voglia far scaricare colpe gravi su chi colpe non ne ha. Comunque come è mio solito mi impegnerò prima ad informarmi sull’accaduto e conseguentemente su cosa fare per risolvere il problema. Però sono certo che il Sindaco e l’Assessore preposto abbia già risolto il problema e che ne io ne voi sappiamo ancora come.
Una cosa è certa, la manifestazione sa da fare. E questa non è solo la mia idea ma è, e sono altrettanto certo, anche quella di tutta l’Amministrazione Comunale.
Cari giovani dell’Organizzazione di Carnevalandia immagino quanto impegno e quanto tempo avete dato nel passato e soprattutto nel presente per realizzare al meglio il Carnevalandia 2009 e precedenti. Colgo quindi l’occasione per ringraziarvi perché Todi ha bisogno di voi e spero tanto che quanto accaduto sia solo un brutto ricordo da scordare immediatamente e che questa dell’anno corrente abbia ancora più successo di quanto ne avete avute in passato. Ammanichiamo insieme le vele del vostro veliero e solchiamo questo mare in tempesta.Il successo del risultato sperato sarà più apprezzato, le vittorie sofferte sono sempre più soddisfacenti di quelle che arrivano con troppa facilità. E poi, se ogni volta che trovate un intoppo vi arrendete quando le rafforzate le vostra ossa?
Franco Ranieri – consigliere comunale Pdl Todi
24 gennaio 2009
Basta al muro contro muro o per Todi sarà l’inizio della fine
Non essendo tuderte di nascita, ma onorato e orgoglioso di far parte di questa vivace comunità, mi dovete permettere, sia da parte dei “sinistri” che dei “maldestri”, alcune considerazioni riguardo le ultime vicende di vita politica e sociale che stanno inasprendo il rapporto tra le parti.
Inizio con il comprendere e condividere il rammarico dei giovani organizzatori di “Carnevalandia”. Non è giusto interrompere una siffatta manifestazione che, dalla sua nascita, è andata sempre più crescendo, grazie all’impegno degli organizzatori. Quindi li invito a ripensarci, anche se incomprensioni ci sono state. Qualcuno ha commesso degli errori di valutazione, certo, solo chi sta in piazza, a rigirarsi i pollici, non commette errori.
Todi sta vivendo la crisi economica in maniera soft, questo è un bene, perché si ritroverà avvantaggiata quando la buriana sarà passata. Bisogna essere pronti con nuovi progetti e lasciare a casa l’ acredine che ha caratterizzato questi quasi due anni di governo del centro destra. Acredine che traspare in ogni intervento da ambo le parti. Continuando così, si arriverà senza dubbio in tribunale come afferma il PD, a chi gioverà? Quali saranno le conseguenze? Da persone intelligenti, quali siete, la risposta la conoscete già.Anche perché non si può continuare a rinfacciarsi le “cose” per altri 3 anni.
Per mia natura ed esperienze personali, vi posso assicurare, amici cari, che guardare al passato, insistere a lucidare gli scheletri, scaricarsi colpe, a vicenda, usare toni offensivi, non porta voti a nessuno dei due contendenti. Porta solo allontanamento dalle Istituzioni e non sto qui a ripetere le frasi che sento in giro, contro le due parti.
L’opposizione deve fare l’opposizione e il giusto controllo dell’operato di chi governa la città, così chi governa, deve lavorare, e bene, come sta facendo, perché non si può dire che non si sta impegnando. Certamente saranno i cittadini a giudicare, ma solo dopo che sono trascorsi i 5 anni di mandato, perché non si può pretendere che tutto il programma presentato agli elettori venga esaurito in due o tre anni, anche perché nei due rimanenti non ci sarebbe più nulla da fare.
Da più parti ascolto lamentele che il centro storico è “morto”, i giovani non lo frequentano, nessuno sale a fare spesa nei negozi, non so se questo è vero o meno, però qualcosa si potrebbe fare per rivitalizzarlo. Qualche idea l’avrei.
Ora torniamo a Carnevalandia: VI PREGO DI RIPENSARCI, il muro contro muro, l’arroccamento e le posizioni rigide sono l’inizio della fine.
Antonio Germino
24 gennaio 2009
Todi: i maldestri hanno la sindrome di Talete
La sindrome di Talete, filosofo e matematico greco che cadde in una buca tanto era preso dall’osservar le stelle, deve aver colpito il centrodestra.
Certo per molto meno che per le stelle, ma, d’altra parte, chi può esser detto Talete?
I maldestri, tutti presi dal guardare il passato, cadono continuamente in buche politiche enormi!
Dopo nemmeno due anni di amministrazione, inizia ad arrivare dalle cucine odore di arrosti ed i maldestri, con la testa rivolta all’indietro e accecati da un manicheo ideologismo misto a odio quasi fisico, si trovano costretti a ricorrere alla falsificazione dei fatti e alla mistificazione.
Non sono capaci di rispondere ai problemi dell’oggi e del futuro, quindi non rimane che guardare al passato. Tecnica vecchia ed usurata, ma, d’altra parte, non sembrano avere altro per la mente.
Prendiamo ad esempio qualche ultima buca.
Il vice-sindaco si gloria dell’aumento delle entrate tributarie dovute per gli oneri previsti dalla legge Bucalossi .
Roba da matti!
A sentir loro le tasse le vorrebbero togliere tutte, poi, con un comunicato, arriva l’assessore vice-sindaco e si appunta al petto una medaglia da sé: onore al merito! Il centrodestra ha incassato più tasse!
A parte, quindi, che si tratta di soldi dei contribuenti (quindi frutto di lavoro e sacrifici) e non di soldi vinti alla lotteria, al vice-sindaco non è venuto il dubbio che questo incremento di introiti sia dovuto alla operatività del nuovo Piano Regolatore, approvato dalla precedente amministrazione, piuttosto che alla sua “bella presenza” e al suo continuo autoincensarsi?
Il consigliere Serafini Claudio, socialista fino a qualche anno fa secondo il giudizio dei più, e quindi politicamente responsabile del governo della città, almeno fino ai tempi dei Sindaci socialisti (1967-1993), si avventura in ricognizioni storiche sulle passate amministrazioni più sull’onda dei suoi risentimenti personali che sull’analisi vera dei fatti.
Sentenzia sulle colpe della Sinistra dalla Liberazione fino alla nuova era della destra cominciata nel 2007! Suvvia, non sia ridicolo e chieda notizie storiche ai tanti e bravi amministratori socialisti che sicuramente conosce bene.
Nel merito ci consenta tre osservazioni al suo “verbo” e alle sue sentenze, in modo bonario s’intende:
1-Su Montelupino, lei lo sa, i problemi sono nati dal non rispetto degli obblighi da parte delle varie società che si sono succedute nella realizzazione delle costruzioni e delle opere di urbanizzazione.
Queste opere dovevano essere realizzate e pagate dal privato costruttore e non certo dai cittadini contribuenti.
2-Sull’area industriale per insediamenti agro-alimentari di Pantalla , lei sa che l’area è di proprietà della Regione che ne ha affidato la gestione e la vendita alla finanziaria Regionale Sviluppumbria. Si tratta di un’area vincolata per attività legata all’attività agricola e c’è un bando aperto a cui tutti gli interessati possono accedere ed i prezzi sono molto contenuti. Ma non basta un’area, ancorché a buon mercato, per fare un’impresa: ci vuole l’imprenditore. E comunque gli insediamenti attuali sono 4 . In tutto ciò quale dovrebbe essere il ruolo dell’ente pubblico? Farsi imprenditore? Ai posteri la risposta.
3- Sulle strade comunali, poi, ha proprio toppato: il 90% delle strade comunali sono bitumate, il 100% delle strade a servizio dei centri frazionali e di borghi densamente popolati sono bitumate. Forse si è confuso con le strade vicinali. Lavori con le mappe, non con la fantasia!
Se il centro-sinistra usasse lo stesso metodo della destra per diffondere le foto delle cose fatte nei soli ultimi cinque anni (2002-2007), dovremmo fare un album fotografico di dimensioni nemmeno paragonabili a quello di dieci matrimoni!
In conclusione chiediamo scusa per queste puntualizzazioni, ma quando smetteranno di guardare indietro e vorranno guardare al futuro, anche noi cesseremo il ping pong. A proposito: sarete giudicati dagli elettori sulla coerenza tra le cose che avete promesso e le cose che realizzerete, sulla capacità di dare attuazione al vostro programma elettorale, sulla capacità di dare risposte ai problemi nuovi che si pongono. Altro che sulle polemiche postume !
Anche perché tra poco arriverete alle colpe di Adamo ed Eva.
Partito Democratico Todi
24 gennaio 2008
Todi sta scivolando…: risponde il consigliere comunale Franco Ranieri
Due righe per rispondere alle preoccupazione, forse anche giustificate, di Elio Andreucci (non gli do del Signore per la grande amicizia che ci lega).
Caro Elio, so di avere la tua fiducia e la voglio sfruttare per rassicurare te e tutta la cittadinanza tuderte che questa Amministrazione sta lavorando sodo. Comprendo che quello che leggi e quello che hai sperato e speri cozzano fra di loro ma la realtà è un’altra. Come tu dici il popolo ha creduto nel rinnovamento e io ti dico che ha fatto bene ma deve continuare a dare fiducia al Sindaco alla Giunta ed anche a noi consiglieri perché non li deluderemo.
Amministrare un Comune però non è come amministrare la propria famiglia o la propria azienda, spesso quello che ci si prefigge non può essere raggiunto nei modi e nei tempi che uno vorrebbe. Questo però non significa che chi dovrebbe non sta svolgendo al meglio il proprio dovere e ciò sempre per la fiducia reciproca te lo assicuro.
Molti sono i lavori che sono stati messi in cantiere, molti sono i progetti ESECUTIVI che si stanno realizzando all’interno degli stessi uffici tecnici comunali, o quelli che sono stati appaltati a terzi affinché i lavori partano al più presto (sistemazione di strade, rotonde, ampliamento dell’asilo del Broglino, ampliamento della scuola elementare di Ponterio ecc. ecc.).
Per fare tutto ciò non ci sono tutti i soldi a disposizione e l’Amministrazione (che ti assicuro non è formata da quattro imbecilli sprovveduti) non è ferma ad aspettare che cadano dal cielo. Ma si sta movendo in varie direzioni e sicuramente li troverà, come ne ha già trovati in passato.
Quello che tu chiami a ragion veduta ricatto, certo non facilita le cose. Il tempo scorre inesauribilmente ma questo, non può e non deve essere causa di discredito e soprattutto non deve inficiare le speranze ne tue ne dei nostri concittadini. Perché un conto è non riuscire a fare, un conto è non sapere o peggio non voler fare. Un conto è non poter fare un conto è strafregarsi del mandato che i cittadini ci hanno dato.
Come tu sai io sono un semplice consigliere, non ho quindi un gran potere decisionale come il Sindaco e la Giunta ma, come i miei colleghi, sarò vigile perché gli impegni presi in campagna elettorale siano rispettati fino all’ultimo punto .
Ti chiedi giustamente a chi giova questo comportamento scorretto da parte di qualcuno? Bene, me lo chiedo anche io ma, non certo a Todi e ai tuderti. Credo che non giovi nemmeno ai politici ne a quelli che governano ne a quelli che si oppongono.
Un appunto però voglio fartelo Todi non sta scivolando Todi si sta comunque riprendendo basta vedere il risultato demografico in netta risalita, le presenze dei turisti che aumentano, gli oneri concessori sono raddoppiati dall’anno 2006 e tu che sei un tecnico dovresti avere di che sperare.
I tempi purtroppo sono brutti per tutti,la crisi è mondiale ma sono certo che Todi e i tuderti ne risentiranno meno di altre città e cittadini italiani. Sempre se ci faranno lavorare in pace!
Franco Ranieri – consigliere comunale Pdl Todi
24 gennaio 2009
L’indignazione dei giovani organizzatori di Carnevalandia
Vorremmo intervenire sulla "triste" storia dell’edizione 2009 di Carnevalandia. Siamo un gruppo di trenta giovani che da oltre due mesi siamo impegnati 2-3 volte a settimana nella costruzione dei carri di carnevale e nell’organizzazione più in generale della manifestazione.
Vorremmo esprimere tutta la nostra indignazione per quello che è successo nelle ultime ore nella (nostra?) città.
Con le ultime mosse dell’Amministrazione comunale e non solo si è data una botta tremenda all’unica manifestazione che a todi funziona (sul serio).
Il dispiacere più grande è che noi crediamo fortemente in quello che facciamo, ma evidentemente questo non interessa tanto…
Questo deve far riflettere sulla situazione di Todi dove i giovani non possono fare nulla perchè si mettono subito "i bastoni tra le ruote".
Con molto rammarico, chiediamo di pubblicare questro nostro intervento.
I GIOVANI ORGANIZZATORI DI CARNEVALANDIA
24 gennaio 2009
Epifani: i Sinistri ce l’hanno con me
Sì, i Sinistri ce l’hanno, in particolare, proprio con me! Anche se non fanno nome non bisogna essere delle cime per capirlo. Parlano di rancore ed odio e sono i primi a rodersi e crogiolarsi in questi sentimenti. Parlano di insulti e sono i primi a denigrare le figure di ognuno di noi, sin dall’inizio della consiliatura. Il polverone per il passato non deve assolutamente coprire nulla, poiché, pur nella nostra incapacità, come da loro continuamente denunciata, nulla di disonesto o a fini d’interesse personale abbiamo commesso o commetteremo. Un giorno mi divertirò, non che me ne faccia cruccio, a raccogliere gli epiteti e le ingiurie versatemi contro. Non si può dir loro: “scansati” che già si inalberano.
Opposizione postuma? E chi è morto? Faranno riferimento alla dipartita del Centrosinistra a Todi. Io l’opposizione, compagni Sinistri ve l’ho fatta e come, ma voi avevate la bacchetta del comando e spesso me la sono beccata sulle mani. Malgrado ciò ero anche capace di condividere le scelte della Maggioranza quando esse erano dirette al bene della Città! Ho già ammesso in altre occasioni che un poco di rancore ce l’ho e ne ho ben donde, ma voi lo sprizzate da tutti i pori ed è tale che vi porta ad azioni come quella del signor Rossini, il quale pur di danneggiare un’operazione amministrativa che ci permetterà di essere virtuosi con il patto di stabilità e di investire in opere pubbliche, ha sollecitato per ben due volte la Sovrintendenza, istigandola contro l’Amministrazione Comunale.
Voi sapete che la mia campagna elettorale comprese la promessa di andare a vedere nei cassetti, perché io so bene di quali malefatte politiche siete capaci. Alcuni miei colleghi hanno tardato a capire che l’indulgenza e la tolleranza verso di voi non serve affatto. Cominciano a capire cosa fareste tanto tanto se vi si fa rialzare la testa.
Il controllo è un atto doveroso da parte della Minoranza, ma il sabotaggio è moralmente un fatto grave. Controllate pure, anche se non mi è dato capire l’accenno ai risultati. Pensate di fermare la nostra opera nel volere cambiare questa città, tradendo gli interessi dei cittadini? La gente ne aveva piene le tasche quando ha deciso di cambiar pagina e segue attentamente l’evolversi delle vicende cittadine ed io non credo che sia molto soddisfatta di voi.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte
24 gennaio 2009
Todi sta scivolando mentre continua la solita tiritera
Quando un popolo è chiamato alle urne per scegliere i propri amministratori, è fortemente animato oltre che dal dovere istituzionale, da un profondo desiderio, vagamente inconscio, di poter cambiare le cose alla ricerca del rinnovamento, del miglioramento, nel tentativo di chiudere un passato insoddisfacente ed aprire una pagina nuova nel contesto politico e sociale, a volte anche con scelte non decisamente in linea con le proprie propensioni, ma esprimendo un voto di speranza che ridoni fiducia e serenità, che ci procuri magari anche qualche vantaggio personale.
Esaurita l’immaginazione preferenziale, inizia per gli eletti la fase propedeutica, durante la quale prevale solitamente, da parte del popolo, una certa tolleranza, a cui segue però immediatamente una pretesa operativa ed amministrativa necessariamente ed obbligatoriamente concreta, con atti mirati e reali che possano dare ampio respiro e consistenza alle opere di necessità generali e peculiari, oggetto di promesse e pianificazioni elettorali, auspicabilmente in forma sinergica e condivisa.
L’anno che è appena iniziato dovrebbe essere quindi quello dell’attuazione, della concretezza, dell’operosità amministrativa, ci aspettiamo segnali positivi di efficienza gestionale, l’avvio di opere ed interventi a suo tempo programmati, insomma la continuazione delle speranze iniziali.
Stiamo assistendo invece, purtroppo, alla solita tiritera, una netta ed incolmabile contrapposizione che prende spunto da qualsiasi pretesto anche futile per sferrare attacchi reciproci a tutto campo, senza esclusione di colpi, arrivando perfino alla mistificazione, al ricatto, all’ostruzionismo ideologico che altro non genera se non complicanze e ritardi procedurali dell’iter amministrativo, che assume toni particolarmente rilevanti in un momento di gravissima crisi a livello mondiale come quella che stiamo vivendo e che dovrebbe preoccuparci prima di ogni altra cosa.
La nostra città stà lentamente scivolando fra gli ultimi posti nella classifica delle località regionali, per turismo, servizi, attività, commercio, infrastrutture, viabilità e presto anche in attrazioni e le reiterate dichiarazioni di discredito politico diversamente scagliate, alla fine ci condurranno, oltre all’aggravio della situazione, anche a maturare il dubbio di aver eletto persone incapaci nell’uno e nell’altro schieramento, ed a questo non vogliamo arrivare a credere, ma sarebbe opportuno non insistere più di tanto, per non rischiare la fragile convinzione.
Difronte a tutto ciò viene veramente da chiedersi perché ed a chi giova? Non certo ai cittadini che inevitabilmente ne subiscono le conseguenze negative sia a livello finanziario che gestionale, rischia di aggiungere pretesti ed impedimenti alla realizzazione di opere infrastrutturali che attendiamo da anni, serve ad esacerbare ulteriormente il clima di tensione, sfiducia e rabbia per tutto quello che siamo costretti a subire, dalla violenza alla disonestà, dalla miseria alla mancanza di sicurezza, giova ancor meno alla stessa politica che non ne esce certamente incolume. Evitiamo allora di aggravare la già precaria situazione, con un atteggiamento costruttivo e responsabile, che ci ridoni fiducia e speranza per il nostro futuro e quello della nostra amata città.
Elio Andreucci
23 gennaio 2009
Insulti, calunnie e falsificazioni non fermeranno il controllo dell’opposizione
Il livello, la quantità e qualità degli insulti personali che quotidianamente registriamo ad opera di alcuni esponenti della destra, nulla hanno a che vedere con l’azione politica ed amministrativa.
Certo è che a destra qualcuno deve aver perso la bussola.
Prendono spazio e dettano la linea soggetti capaci solo di dare sfogo a un odio che covano in corpo da anni.
Con insulti e calunnie tentano di sollevare un polverone scandalistico per il passato, distraendo circa il presente.
Si sono inventati l’opposizione postuma, "ora per allora": invece di pensare a governare, magari in modo più decoroso di quanto dimostrato in questi primi due anni, si preoccupano di fare opposizione a scoppio ritardato su atti di 10-15 anni fa!
Ma non potevano farla allora?
Il ruolo di opposizione si svolge in tempi reali! E non è funzione facoltativa o rinviabile!
Perché chi sostiene di avere elementi su cattive gestioni passate parla solo ora?
Perché i consiglieri comunali di centrodestra non hanno sollevato fin da subito quel che rilevano oggi?
Per quanto ci riguarda noi esercitiamo la funzione di controllo assegnata ai consiglieri comunali nei tempi e nei modi previsti dalla legge, cioè oggi su questioni di oggi e il centrodestra che governa la città deve rispondere oggi di quello che sta facendo, delle scelte e degli errori che sta commettendo.
Comunque non abbiamo alcun timore, gli insulti non ci spaventano, ne’ le minacce di infantili ritorsioni.
Sulla strada della calunnia, degli insulti e delle falsificazioni incontreranno il nostro silenzio o al massimo il tribunale. E di ciò risponderà anche chi dà voce a presunti anonimi i quali evidentemente o sono dei codardi o si vergognano della loro faccia.
Per il resto continueremo a controllare, visti i risultati!
Partito Democratico Todi
23 gennaio 2009
Carnevalandia sa da fare
Facendo seguito alla lettera aperta del comitato promotore di Carnevalandia 2009, e stando a quanto letto in queste ultime ore sulla stampa on – line, mi sia consentito di invitare ossequiosamente gli organizzatori a non farsi intimidire e a non annullare una manifestazione che riscuote sempre più consenso e crescenti critiche positive.
Rifondazione Comunista aveva sottolineato, anche in sede di redazione del programma elettorale, la positività di un evento che grazie al lavoro dei commercianti e la partecipazione volontaria di tanti cittadini è diventato negli anni un appuntamento irrinunciabile per tutta la città.
Purtroppo anche in questo frangente dobbiamo rilevare l’assenza delle benché minima idea di programmazione e di serietà del governo locale.
Questo però non deve impedire che la ricchezza e la vivacità culturale che anima la società tuderte venga inibita.
Nel pieno rispetto delle valutazioni esternate pubblicamente dal Comitato ribadiamo sentitamente l’invito ad organizzare anche quest’anno Carnevalandia, esempio importante di impegno civile e culturale dei tuderti oltre che di amore per la nostra città, che non può e non deve essere scalfito da sterili polemiche o opportunismi dell’ultima ora.
Alessandro Tavecchia, Direttivo Circolo Prc “Luigi Begani” – Todi
23 gennaio 2009
Il Teatro, il Wrestling, Carnevalandia e la vivacità della città di Todi
Prendo atto della precisazione fatta dall’Amministrazione Comunale riguardante l’uso del Teatro Comunale. Quanto da me precedentemente scritto non è stato altro che una presa di posizione, da semplice cittadino, a seguito di altri interventi sul medesimo argomento di altri cittadini, che, pur con opinioni (fortunatamente) diverse, si sono sentiti investiti in prima persona per una scelta sbagliata, per alcuni, giusta per altri, in merito all’uso del Teatro Comunale di Todi, che, sottolineo di nuovo, è un bene culturale e storico vincolato.
Sinceramente devo riconoscere che avendo una minima conoscenza in merito alla prassi con cui si svolgono le manifestazioni in una struttura pubblica qual è il Teatro Comunale, ho ritenuto che l’amministrazione comunale fosse concorde, in quanto il 21 mattina c’erano ancora i manifesti esposti che indicavano nel Teatro Comunale la sede di tale manifestazione. Tutto ciò mi ha fatto presumere quello che poi è stato confermato dalla stessa organizzazione e cioè che l’amministrazione comunale sapeva ed aveva dato l’assenso per tutto il programma di manifestazioni, uso del Teatro compreso.
Il comunicato dell’Amministrazione Comunale, ad oggi e per quanto si legge sulla stampa, è contraddetto e smentito da quanto viene denunciato dal Comitato Organizzatore di “Carnevalandia”. Questo è quanto noi cittadini possiamo conoscere. Le polemiche non interessano. La cosa che spiace è quella che, come spesso accade, quando si esprime un’opinione che è in contrasto con scelte effettuate da chi comanda, sembra quasi che si commetta un regicidio. Questo non è, se non altro perché in democrazia, volenti o nolenti, sono proprio coloro che comandano (o che dovrebbero amministrare) la cosa pubblica che sono soggetti al vaglio dei cittadini, non solo nel momento della consultazione elettorale, ma ogni giorno.
Al Comitato promotore ed alle sue giuste preoccupazioni per la vitalità della città, che condivido in toto, vorrei dire solo che nessuno vuole boicottare le sue iniziative, anche lodevoli in molti casi, ma se si è in disaccordo con il posizionamento logistico di un pomeriggio di Wrestling, credo che ciò appartenga, vivaddio, alla dialettica ed al diritto di critica che ogni cittadino può esprimere quando si vive, si lavora e si pagano le tasse in un Paese libero. Se poi fra chi comanda (o amministra) la città e chi organizza eventi non c’è la giusta sintonia non credo che ciò si debba imputare ad altri e per questo farne pagare le spese alla città stessa. Per cui personalmente mi auguro che si portino avanti tutte le iniziative, trovando un luogo alternativo allo svolgimento per il Wrestling.
Ritengo inoltre che l’uso che attualmente viene fatto del Teatro sia già adeguato perché non deperisca. Una stagione di prosa, concerti vari, spettacoli di vario genere, credo siano più che sufficienti a preservarlo ed a farne un giusto uso. Forse le chiusure che sono lamentate non sono imputabili a mancanza di proposte adeguate alla struttura, semmai ai costi elevati di gestione che giustamente richiede un Teatro di tale levatura.
Paolo Ferracchiati
23 gennaio 2009
Giano dell’Umbria: Polizia municipale senza comandante
Emergenza !!! Il comandante della Polizia Municipale della stazione di Giano dell’Umbria ha dato le sue dimissioni, e congiuntamente ha chiesto la recessione immediata della convenzione stipulata dal Sindaco Morbidoni in data 10 luglio 2007 con il Comune di Montefalco. Questa convenzione , fatta secondo criteri di rispondenza partitica , dimostrava già dalla sua presentazione in Consiglio Comunale ingenti lacune.
Non a caso i Consiglieri comunali di opposizione, in primis il Consigliere Antonelli avevano già previsto le conseguenze totalmente negative che tale convenzione avrebbe causato ai cittadini.
Il Capogruppo della Opposizione del Pdl di Giano dell’Umbria Augusto Falchetti Frescura, non può fare a meno di collegare il fallimento totale di questa amministrazione in termini di politiche di sicurezza, con lo stato di emergenza che oramai aleggia nel nostro Comune.
Dopo l’ennesima rapina ad un esercizio commerciale già ripetutamente colpito in precedenza, i recenti fatti di microcriminalità , e per ultimo l’omicidio di qualche tempo fa, non possono non testimoniare che oramai la situazione è gravissima.
Il Sindaco Morbidoni, invece di occuparsi seriamente della questione, dichiara sui giornali che la soluzione al problema sicurezza è l’urbanizzazione della zona della piazza, preoccupandosi solo di farsi per l’ennesima volta pubblicità ingannevole.
Sconcertanti sono, infatti, le dichiarazioni del Sindaco Morbidoni, conclude il neo presidente del circolo di AN, Michele Pinchi, che riconduce la risoluzione del problema all’installazione di apparecchi di illuminazione pubblica, mostrando una totale carenza di senso civico e rispetto, per una realtà che sta vivendo dinamiche di espansione territoriale e commerciale. È inutile sottolineare come la mancanza di sicurezza allontani gli investimenti ed accresca la percezione di insicurezza dei cittadini.
Il centro sinistra deve considerare gli interessi reali della popolazione, arrivando ad una concertazione condivisa e sostenibile per problemi impellenti.
I consiglieri del PdL dei Comuni di Giano e Gualdo, stanno valutando un progetto di rafforzamento dell’asse territoriale rispondente ai territori dei due Comuni mediante l’istituzione di una tenenza comprensoriale, che darebbe modo di fornire una risposta più tempestiva alle esigenze attuali sia in termini numerici che qualitativi dell’impegno delle forze dell’ordine.
Gruppo PDL Giano dell’Umbria
23 gennaio 2009
I gravi ritardi di Todi… di quelli del 20%
Non è certamente con spirito auto-celebrativo che scrivo quanto segue, primo perché ritengo che i cittadini siano oggi in grado di giudicare con consapevolezza, oggettività e coscienza civica quanto fanno le amministrazioni che governano, sia, perché quello che sino ad oggi è stato fatto dal sottoscritto e dall’amministrazione è sotto gli occhi di tutti. Ciò che però mi interessa sottolineare, e continua ad essere alla base del mio fare politica, è l’impegno nei confronti dei cittadini, e una sempre crescente attenzione nella risoluzione di problematiche che quotidianamente li coinvolgono. Con tale filosofia abbiamo affrontato e risolto questioni annose che non sto qui ad elencare, ma per le quelli valga un esempio su tutti: Montelupino, quartiere residenziale ed “illustre”del Comune di Todi ha avuto il suo depuratore – certificato e la presa in carico di tutte le opere di urbanizzazione da parte dell’amministrazione comunale, dopo 23 anni.
Tale successo, che nasce dal personale impegno e dalla collaborazione con l’ intera amministrazione, il Sindaco e la giunta, è, però, emblematico di come Todi presenti ritardi storici che si sta con grande sforzo cercando di colmare. Altro lampante esempio, per chi come me vive la realtà di Pantalla, è come in 15 anni l’ AREA DI SVILUPPO AGROALIMENTARE situata nella parte a valle del paese, rispetto al Parco 3A, consistente in 12 lotti, abbia avuto dalla precedente amministrazione la concessione per solo 3 di essi
( pari a circa il 20%), senza considerare, ancora oggi, l’assenza di servizi di base: MARCIAPIEDI, ILLUMINAZIONE e PIANO VIARIO.
Alla sinistra va il merito di averci lasciato una delle aree più rilevanti, sul piano economico e di sviluppo della città, in uno stato da terzo mondo.
E’ evidente come, carenze strutturali accumulate dalla sinistra in 60 anni, non siano certo colmabili in poco più di un anno, primo per oggettive ragioni temporali, secondo perché la crisi economica non risparmia nemmeno le amministrazioni pubbliche. Diventa, in questo quadro, perciò, una cantilena stonata, quella che il centro – sinistra sta facendo in questi giorni, come se fosse possibile fare in qualche mese ciò che non si è fatto per anni. Certo di quanto detto, aggiungo un esempio che credo possa “illuminare” anche i più scettici.
Il Comune di Todi ha una rete di strade comunali che se ipoteticamente sommate formerebbero un tragitto di circa 150 KM. Ebbene, le precedenti amministrazioni, in sessant’anni di “duro lavoro” ne anno bitumate circa il 20%. Ciò significa che se alle amministrazioni di sinistra fosse stato dato l’incarico di sistemare un tragitto che coprisse il tratto Roma – Todi, in più di mezzo secolo, non sarebbero arrivati nemmeno a San Gemini. Di converso, credo di poter sostenere con certezza, che tale situazione riguarda principalmente la nostra città e non è assolutamente riscontrabile in altre realtà limitrofe.
Questo è lo stato in cui abbiamo trovato il Comune di Todi. Un Comune che fatti i dovuti conti è stato governato da coloro che definirò da oggi in poi, quelli del 20%. Con queste enormi carenze strutturali ci troviamo a confrontarci. Personalmente il mio impegno, e quello dell’intera amministrazione di centro-destra, sarà sempre teso a sostenere ogni azione che possa invertire una tendenza divenuta oramai insopportabile per ogni cittadino e di cui non certo noi siamo responsabili.
Claudio Serafini, Vice-Presidente Consiglio Comunale
23 gennaio 2009
Rose Rosse d’Europa: “Sul caso Englaro, la Lorenzetti segua il Piemonte”
La presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, ha dichiarato la disponibilità della sua regione di accogliere Eluana Englaro in una struttura ospedaliera pubblica. Una decisione che apre un nuovo capitolo in una vicenda umana drammatica, ma che fotografa anche le lacune della legislazione italiana e le consuete invasioni di campo delle gerarchie cattoliche nella vita politica e giuridica italiana.
L’associazione Rose Rosse d’Europa vuole esprimere il massimo sostegno nei confronti delle parole e della scelta della presidente Bresso e, allo stesso tempo, chiede alla presidente della giunta regionale dell’Umbria, Maria Rita Lorenzetti, e a tutti i presidenti regionali di schierarsi contro ogni intimidazione ed abuso di potere di solidarizzare con Bresso. Non lo facciamo per accendere “una terribile asta tra regioni” – come ammonito da Mercedes Bresso – ma per dare sostegno a Beppino Englaro, che da anni combatte una battaglia di civiltà anche contro la miopia del mondo politico, e per ricordare che la politica dovrebbe fare un passo indietro, consentendo agli uomini di decidere in massima libertà del proprio destino. La politica non deve strumentalizzare mai e poi mai un dramma simile, ma può farsi strumento del rispetto civile di regole e legittime decisioni.
Chiediamo alla presidente Lorenzetti di condividere le posizioni espresse dalla governatrice del Piemonte perché dietro alla sterile polemica tra partiti e tra cattolici e laici c’è una sentenza arrivata dopo una lunga battaglia giuridica. Rose Rosse è convinta che in questo modo si riescano a rafforzare le idee di chi crede nella libertà di ciascuno di avere un’opinione etica e religiosa su qualsiasi argomento e nella necessità di un rafforzamento del fronte della laicità nel nostro Paese.
Ma la drammaticità della vicenda di Eluana Englaro, come detto, evidenzia le nostre lacune legislative sul tema del testamento biologico, con l’Italia tristemente fanalino di coda in Europa. In Inghilterra il living will – testamento biologico – non è espressamente riconosciuto per legge, ma è assolutamente consolidato nella giurisprudenza. In Spagna la legge consente una persona, capace di intendere e volere, di manifestare la volontà di non essere mantenuta in vita artificialmente e di non dover essere sottoposto a trattamenti medici sproporzionati. L’Olanda, ovviamente, è il Paese d’Europa più avanzato su questo tema grazie a una legislazione che pone le condizioni in presenza delle quali i medici che aiuteranno i pazienti a ricorrere alla “dolce morte” saranno scriminati. La legge olandese, poi, riconosce in modo esplicito la validità di una dichiarazione scritta del paziente in cui si esprime l’intenzione di ricorrere all’eutanasia. La politica italiana, invece, per non incorrere negli attacchi delle gerarchie ecclesiastiche è ferma al palo e ancora si affanna a discutere su quanta laicità sia necessaria. La risposta, da secoli, è semplice: solo una politica veramente laica può essere la politica capace di rispondere alle esigenze e ai bisogni dei cittadini, quale che sia la loro religione.
Valerio Marinelli, Roberto Vicaretti – Associazione Rose Rosse d’Europa
22 gennaio 2009
Traccheggiani non si arrende: il piano di dimensionamento scolastico va rinviato
La III Commissione ha licenziato il Piano di dimensionamento scolastico, dopo che al termine della scorsa seduta era stato rinviato alla Giunta per un’ulteriore valutazione, visti gli esiti assolutamente negativi dell’audizione pubblica.
Il piano è stato ridiscusso in Commissione e votato a maggioranza. Il mio voto è stato contrario perché ritengo che sia necessario rinviare il dimensionamento al prossimo anno dopo una più attenta valutazione della realtà scolastica locale e degli istituti. Ho anche proposto un emendamento a favore dell’Itas di Todi che ne eviti, di fatto, la soppressione, per la sua storia e per l’importanza che riveste non solo per la città ma per tutta la Regione, ma ha visto il voto favorevole solo mio e del Consigliere Melasecche dell’Udc.
L’Istituto agrario ha elaborato diverse proposte importanti per la valorizzazione del territorio e dell’ambiente, corsi di specializzazione, la creazione di un campus, tutti progetti che con l’attuazione del piano non avranno futuro, mentre lo slittamento dello stesso permetterebbe la realizzazione di questi progetti e quindi la possibilità per l’istituto di ottenere l’autonomia in deroga. Quindi il piano va avanti ma la Destra non ci sta. Innanzi tutto cade in un momento di estrema incertezza riguardo al futuro della scuola secondaria di secondo grado.
La riforma che avrà attuazione nel 2010 ridisegnerà il profilo degli istituti tecnici e professionali. In attesa di un quadro di riferimento ben definito e di criteri chiari ed uguali per tutti presentare un piano di dimensionamento che coinvolge pesantemente molte scuole umbre è dunque inopportuno e fuori luogo.
Anche il metodo utilizzato per la realizzazione risulta discutibile. Gli operatori del settore hanno lamentato un’assoluta mancanza di partecipazione riguardo alla riorganizzazione delle istituzioni scolastiche del territorio, fatto che ha portato ad un piano distante e scollato dalla realtà.
Gli accorpamenti proposti sembrano rientrare nella mera logica del contenimento della spesa, del risparmio ad ogni costo che non tiene conto delle indennità specifiche, della storia e delle differenti mission delle scuole, bensì crea frammentazione, confusione e disagio negli studenti, nelle famiglie e nel personale. Inoltre c’è da chiedersi perché mai si siano consentite deroghe per mantenere l’autonomia di alcuni istituti, mentre per altri no, quale mano sia intervenuta a salvare alcune scuole o corsi anziché altri, meno fortunati o solo meno sponsorizzati. Sono dunque fondate le ragioni che mi spingono a non sostenere questo piano di dimensionamento che danneggia l’efficacia del sistema scolastico umbro, cosa che farò anche in sede di Consiglio.
Aldo Tracchegiani – consigliere Regionale La Destra
22 gennaio 2009
Wrestling al Teatro: il Comune di Todi smentisce
In merito all’articolo dal titolo “Fermate lo spettacolo di wrestling dentro il teatro” apparso su “Il Giornale dell’Umbria” del 22 gennaio 2009 (il contenuto è pubblicato su questa stessa pagina a firma di Paolo Ferracchiati, ndr), si precisa quanto segue:
– gli organizzatori della manifestazione di wrestling hanno iniziato a pubblicizzarla prima che l’Amministrazione comunale prendesse visione del programma in cui la manifestazione stessa era stata inserita e i manifesti pubblicitari sono stati distribuiti nella città senza l’assenso dell’Amministrazione, che ha provveduto immediatamente a farli coprire e a smentire la disponibilità della location al Teatro Comunale ivi indicata, invitando gli organizzatori a proporne un’altra.
Il provvedimento è stato preso dall’Amministrazione martedì 20 gennaio.
Bastava che il dottor Ferracchiati si informasse presso le sedi competenti, invece di avviare una inutile polemica su una situazione affrontata e risolta ben prima del suo intervento.
L’Amministrazione Comunale di Todi
22 gennaio 2009
Il mio parere sull’uso del Teatro (sempre meglio aperto che chiuso)
Mi vedo costretto a replicare al signor Ferracchiati poiché costui, pur abilmente omettendo il mio nome, “in cauda venenum” al suo intervento mi apostrofa quale “saccente”. Sorvolo, per carità cristiana, sul fatto che è tipico dei sinistri etichettare gli interlocutori quando non sono in grado di proporre valide argomentazioni a sostegno delle proprie tesi.
E’ chiaro che la levata di scudi contro lo spettacolo previsto a teatro è solo ed elusivamente politica.
Infatti, coloro che ora arricciano il naso adducendo la scusa che il teatro va conservato, sono gli stessi che non più di sei mesi fa inorridivano perché rappresentanti dell’amministrazione comunale stavano manutenzionando i portoni del teatro, operazione trascurata per anni dalla precedente amministrazione. Ne consegue, quindi, che tutta questa “cura” tanto sbandierata ora non fosse, prima, particolarmente a cuore dei sinistri.
Mi piacerebbe sapere cosa avrebbero detto i sinistri se, al posto di uno spettacolo di wrestling , fosse stato programmato un delirante monologo della Guzzanti o di Paolo Rossi, o, peggio, una rumorosa performance musicale del Vasco nazionale.
Ricorro di nuovo al dizionario (sa, signor Ferracchiati, noi “saccenti”, oltre a sapere dove si trova il dizionario, sappiamo anche consultarlo) per precisare che la definizione di cultura da me riportata nel precedente intervento e cioè “l’insieme dei valori, delle tradizioni e dei costumi che caratterizzano la vita sociale di un popolo” si ferma alla parola popolo. Non aggiunge “italiano”. Poteva perciò, signor Ferracchiati, risparmiarsi la fatica delle sue acrobazie sull’italianità dell’espressione culturale in programma al comunale.
Peraltro io mi sono limitato ad esprimere il mio pensiero e non a difendere, per usare le sue parole, l’indifendibile. E che non prenderò quale sconfitta l’eventuale decisione di spostare lo spettacolo in altro loco. Non sono malato di mente. E non ho l’assurda pretesa di considerare vangelo il mio pensiero. Rivendico solo la libertà di esprimerlo. E non mi permetto, anche per educazione, di etichettare nessuno.
Concludo ricordando che ora più che mai è necessario che ogni struttura si mantenga da sola e che un teatro chiuso, oltre a non servire a nessuno, deperisce più rapidamente di un teatro in attività, quali che siano le espressioni culturali che vengono proposte.
Luigi Bigaroni
22 gennaio 2008
I cittadini di Todi si ergano a difesa del Teatro Comunale
In questi giorni sono visibili in città manifesti che annunciano per il primo febbraio alle ore 17,30 presso il Teatro Comunale di Todi una manifestazione pseudo-sportivo di Wrestling, una delle tipiche arti italiane, particolarmente vicina alle tradizioni ed alla cultura tuderte.
Ancora una volta la realtà supera di gran lunga la più fervida fantasia.
In un teatro storico, che, come riporta lo stesso sito del Comune di Todi è: “… una stupenda costruzione progettata dall’architetto aretino Carlo Gatteschi e ultimata nel 1872, ma inaugurata nel 1876 con l’opera di Giuseppe Verdi: "Un ballo in maschera". L’interno è stupendo, ogni particolare conferisce alla struttura splendore e signorilità. Il grande sipario è stato dipinto da Annibale Brugnoli e raffigura la visita a Todi di Ludovico Ariosto avvenuta nel 1531”, ed in altri siti è ugualmente recensito con grande risalto per il suo valore artistico (l’intervento riporta i passaggi integrali che, per motivi di spazio non pubblichiamo, ndr).
Bene, questo Teatro, vedrà il suo palcoscenico solcato da questa grande manifestazione di cultura popolare italiana e locale.
Quest’opera d’arte chiusa dopo il tragico “rogo del Vignola”del 1982 e restituita alla città in tutto il suo splendore nel 1992, dopo che per preservarla è stato anche deciso di non farvi più nemmeno le proiezioni cinematografiche, il primo febbraio la vedrà co-protagonista, suo malgrado, di una manifestazione che poteva essere tranquillamente svolta in un’altra sede, come ad esempio il palazzetto dello sport di Pontenaia.
A questo punto mi chiedo, insieme a molti altri cittadini tuderti che hanno a cuore questa città, come mai ciò sia stato possibile e soprattutto come è potuto accadere che certe scelte di collaboratori dell’Amministrazione Ruggiano siano state, presumiamo, avallate senza tener conto del danno che tutto ciò comporterebbe.
A difesa di questo bene, mi rivolgo alla sensibilità di tutti i cittadini tuderti, perché diventino difensori di questo come degli altri beni culturali di questa città.
Ai difensori ad ogni costo dell’indifendibile, che si appellano ai dizionari italiani per perorare la causa, diciamo solo che i danni ai beni di tutti, soprattutto se sono beni storici, come lo è il Teatro Comunale di Todi, vanno evitati ad ogni costo a dispetto anche delle proprie convinzioni politiche, se scelte, a dir poco scellerate, le mettono a rischio. Speriamo che la stessa Amministrazione comunale risponda a tali saccenti con un intervento che eviti tale improvvida scelta e faccia ritornare sui propri passi chi ha sbagliato.
Paolo Ferracchiati
21 gennaio 2008
Che ci avrebbe fatto Caprini con il lotto di Pontenaia?
Ripropongo la domanda al sig. Caprini: Lei, per Natale, come avrebbe organizzato, la piazza e tutto il resto? Lei come avrebbe trattato l’ Affare di Ponte Naia? L’avrebbe venduto, o lo avrebbe recintato e preparato per i turisti giapponesi, che tutto fotografano? Ci faccia sapere, noi cittadini comuni, che non siamo addentro alle "cose" politiche e di Intendenza alle belle arti, ma che badiamo al sodo: si fa o non si fa, lo avreste venduto o no, vogliamo sapere.
Per fare una continua critica, bisogna anche fare una continua proposta. Tu hai fatto questo, io , invece avrei fatto così… perchè, continuando così, farete la fine del vostro "ducetto sognatore" Uolter. Dopo le europee tutti a casa.
Antonio Germino
21 gennaio 2008
Epifani: i Sinistri sono sciacalli e iene e l’osso è la città
Prosegue la campagna sciacallesca dei Sinistri. Le disquisizioni nel merito di una presunta irregolarità nell’operazione Torre Petrarca dell’Amministrazione Ruggiano, non può fregar loro di meno. Il loro unico scopo e che noi non si abbia fondi da destinare ad opere pubbliche. Chiaro è che la vendita di Torre Petrarca ci ha permesso di rispettare il patto di stabilità e ci pone in una situazione di possibilità d’investimenti, sia in città sia nelle frazioni. Sanno benissimo che a loro sfugge continuamente il terreno sotto i piedi ed hanno capito che se realizzeremo i nostri progetti, tornare in sella diventerebbe per loro come fare 6 al superenalotto.
Questi paladini della legalità sostengono che: "È falso continuare a sostenere che le precedenti amministrazioni intendevano alienare il bene in questione per cifre inferiori. Le stime a cui il centrodestra fa riferimento in modo strumentale sono di 15 anni fa, quando ancora c’era la lira ed i terreni erano agricoli e non certo edificabili. Oggi lo sono e non per case popolari o edilizia economica, ma per villette".
Ebbene il valore dell’intero lotto attribuito 15 anni fa (130 milioni di lire) opportunament e rivalutato assomma oggi ad €. 103.260,00. Considerato che del milione e 86.000,00 € della vendita dell’intero lotto il valore della sola torre ha inciso per 400.000,00 € è plausibile pensare che anche al tempo il prezzo era molto ma molto conveniente per l’acquirente.
I Sinistri dicono: "l’affitto, vecchio di decenni, seguiva le regole d’affitto dei fondi rustici, non certo quello delle civili abitazioni. Forse nel centrodestra non conoscono la differenza, se continuano a sostenere tante sciocchezze e falsità".
Bravi miei cari sinistri, ammettete quindi di non avere mai provveduto addirittura da decenni ad adeguare i canoni di affitto (e nei decenni scorsi chi c’era al governo della città ed avrebbe dovuto adeguarli?)….. e voi che siete così affezionati alla Corte dei Conti non si potrebbe prefigurare un bel danno all’erario? In merito alle regole di affitto dei fondi rustici vi invitiamo (vista anche la presenza in coalizione di un’esperta in materia), a ripassare la normativa al riguardo. Forse magari la materia la conoscete così bene che, considerato il modus operandi delle vostre gestioni passate nei contratti di affitto a terzi dei beni pubblici (Comune, Veralli ed Etab), si sono generati dei contratti di affitto capestro a tutto vantaggio dell’affittuario e di dubbia opportunità per l’ente pubblico?
Gli sciacalli proseguono: “Questo centrodestra continuerà, nel proprio delirio di onnipotenza, a scambiare il potere per licenza di fare ciò che si vuole". (… vedi intervento pubblicato sotto).
Ed allora, visto e considerato che lor signori con quest’atto si sono firmati i paladini della legalità e della giustizia e con queste parole vantano e rivendicano la purezza e la candida ed immacolata regolarità nelle azioni amministrative dei loro governi cittadini che furono …… E’ ora di dire basta all’ipocrisia delle iene.
E’ giunta l’ora di aprire gli armadi e riesumare gli scheletri con il tanfo delle loro malefatte. Troppo a lungo abbiamo atteso per avere privilegiato in quest’anno e mezzo l’azione del fare, programmare e sostenere il bene della città anziché aggredire l’avversario così come politica vorrebbe. Basta! L’essere stati troppo tolleranti non ha portato alcun frutto! I sinistri seminano vento? Allora che raccolgano tempesta!
Per intanto approfondiremo, fino a presentare un esposto alla Magistratura, la vicenda dell’acquisto del capannone della Cemit, passando per la verifica di qualche lottizzazione nepotistica, fino ad un attento spulciare degli incarichi e consulenze esterne elargiti sia della Giunta Marini sia degli enti Veralli ed Etab.
Per quanto riguarda l’altro untore Caprini, che seguita a fare orecchio da mercante sulla famosa busta, consigliamo di non farla sparire, poiché chiederemo al Magistrato la sua apertura per verificare se siamo noi i disonesti o lo è lui al nostro posto.
Già, perché all’inizio, i Sinistri con Caprini in testa, sostennero che tutta l’operazione della riqualificazione e vendita del lotto a Pontenaia, la stavamo portando avanti per fare un piacere a qualche soggetto mafioso. Caprini e Cappelletti lanciarono accuse gravi ed infamanti, tanto che il consigliere rifondarolo scrisse il nome del presunto acquirente, chiuse la busta e la siglò unitamente all’ingegnere comunale. La deve aprire perché il contenuto è l’emblema della loro malafede e delle loro ingiustificate ingiurie. Si conoscono bene, tanto bene, che pensano che noi si sia come loro, ma sbagliano e questo l’hanno finalmente capito i cittadini di Todi.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte
21 gennaio 2009
Caprini: A Todi la destra maldestra annaspa nella propria incompetenza
La Destra “maldestra” annaspa, oltre che nella gestione amministrativa della città, anche nelle argomentazioni con cui tenta di difendere il proprio operato. Ma se la propaganda politica ha una sua ragion d’essere e una sua dignità, ilcomunicato apparso nelle ultime ore in merito alla vendita del lotto di Pontenaia, supera di gran lunga la soglia minima della decenza.
La destra ammette candidamente che ad essere a rischio non è la tanto decantata, da Sindaco e Assessori, riqualificazione dell’area interessata ma il “denaro sonante” garantito da una mera operazione di cassa sulla cui opportunità, politica e amministrativa, si è diviso il Consiglio comunale.
Stupisce l’acredine e la volgarità con cui viene liquidata l’iniziativa politica di un’opposizione costretta a vagliare una variante di piano regolatore senza il benché minimo confronto politico preventivo nonostante l’entità dell’entrata e lo stravolgimento della destinazione urbanistica di un’area così importante per il nostro territorio.
Evidentemente le obiezioni di carattere tecnico sollevate non erano del tutte infondate se la Sovrintendenza ha ritenuto necessario intervenire con una nota sulle anomalie procedurali dell’atto. Salutiamo positivamente il fatto che l’Amministrazione abbia finalmente deciso di incontrare la Sovrintendenza stessa, incontro tardivo ma quanto mai utile a garanzia degli interessi pubblici coinvolti nella vicenda. Ci auguriamo anzi che la Giunta Ruggiano provveda quanto prima a confrontarsi con gli altri enti pubblici interessati, in primis la Provincia di Perugia, per chiarire gli altri aspetti che della variante non convincono.
Purtroppo registriamo ancora una volta l’atteggiamento infantile di chi, a fronte di modalità di governo improntate alla superficialità ed alla arroganza, scarica tutte le colpe su un’opposizione che non è messa nemmeno in condizione di poter svolgere compiutamente il proprio ruolo. Forse l’immagine, questa si ignobile, di una delle più belle piazze d’Italia invasa da quintali di terriccio per settimane, la dice lunga sulla qualità del governo della destra. Todi sicuramente non merita tutto questo.
Andrea Caprini – consigliere comunale Rifondazione comunista
21 gennaio 2009
Il Pd al centrodestra: il bene della città può passare solo per il rispetto della legalità
La reazione del centrodestra ai rilievi formulati dalla Direzione Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici dell’Umbria sulle procedure per alienare beni comunali vincolati ai sensi del Codice dei beni culturali e paesaggistici (emanato nel 2004 dal 2° governo Berlusconi!) è stupefacente per quanto arrogante e falsa: se l’amministrazione ha seguito una procedura di vendita illegittima, se non ha rispettato le leggi dello stato italiano, se non ha tenuto in alcuna considerazione la tutela ambientale di aree vincolate, la colpa sarebbe di chi ha denunciato tutto ciò e non, invece, di chi questi errori li ha perpetrati con prepotenza e disprezzo delle regole e dell’opposizione.
Al maldestro e deprimente tentativo di cambiare le carte in tavola, ormai divenuto prassi politica di questo centrodestra senza idee ed argomenti, rispondiamo ribadendo che:
1-Il centrosinistra, in modo chiaro e trasparente, ha esposto in Consiglio Comunale le proprie obiezioni nel merito delle procedure adottate per le vendite, invitando Giunta e consiglieri di maggioranza ad una pausa di riflessione. Ma per il centrodestra il Consiglio Comunale è solo un luogo in cui mostrare i muscoli, senza alcuna disponibilità all’ascolto oltre che al confronto. Tant’è che incuranti del ruolo e della funzione del Consiglio Comunale il bando di vendita dei beni in questione è stato emanato ben prima che il Consiglio approvasse la variante al Prg che accresceva l’edificabilità dell’area! E tant’è che, nonostante i richiami dei consiglieri di centrosinistra, il centrodestra è andato avanti senza ascoltare nessuno.
2- È falso continuare a sostenere che le precedenti amministrazioni intendevano alienare il bene in questione per cifre inferiori: le stime a cui il centrodestra fa riferimento in modo strumentale sono di 15 anni fa, quando ancora c’era la lira ed i terreni erano agricoli e non certo edificabili. Oggi lo sono e non per case popolari o edilizia economica, ma per villette. Ed il contratto di affitto, vecchio di decenni, seguiva le regole di affitto dei fondi rustici, non certo quello delle civili abitazioni. Forse nel centrodestra non conoscono la differenza, se continuano a sostenere tante sciocchezze e falsità.
3- I rilievi formulati dalla Direzione sono chiari, precisi, puntuali e a nulla sarebbero servite indebite pressioni politiche mai esercitate da un centrosinistra che ha lealmente posto le questioni nelle sedi opportune, dalla Commissione competente al Consiglio Comunale.
A parlare sono gli atti e le carte in tavola, non le favolette del centrodestra sulle pressioni indebite.
4- L’arroganza, il pressappochismo, il dilettantismo, la superficialità, il disprezzo per le regole e per la trasparenza di questo centrodestra sono i veri motivi delle difficoltà e dei danni a carico di tutta la collettività. E fino a quando questo centrodestra continuerà, nel proprio delirio di onnipotenza, a scambiare il potere per licenza di fare ciò che si vuole, Todi pagherà certamente altre conseguenze.
5- Per quanto ci riguarda, a noi interessa solo il rispetto delle regole, la tutela dell’ambiente, la trasparenza degli atti, perché il bene della città può passare solo per la legalità e la buona pratica amministrativa. Per noi non esistono scorciatoie o altre vie!
E non saranno né lo scaricabarile, né le minacce, né la diffamazione, né le falsificazione dei fatti a fermarci. Continueremo nella nostra funzione di controllo, come è nelle leggi e nella prassi democratica. Che a qualcuno piaccia o no.
Partito Democratico Todi
21 gennaio 2009
Autovelox di destra e autovelox di sinistra…
Nell’intervenire a sostegno della sua collega Bosi sulla diatriba dell’autovelox, Marco Pepi elenca un panegirico di luoghi comuni (che peraltro non riesco a comprendere cosa c’entrino con la questione autovelox, prettamente locale) sui quali si rende necessario fare un po’ di chiarezza e di precisione.
Pepi sostiene che il governo di centrodestra nega l’esistenza della crisi. Non so su quale TG abbia sentito o su quale quotidiano abbia letto tale notizia (anche se posso immaginarlo): il governo non ha mai negato la crisi: solo che in Italia, grazie a Dio, stiamo messi meno peggio di altri posti. E lo posso suffragare citando ad esempio la città (italianissima) dove, per motivi di lavoro, sono domiciliato. Nel solo centro cittadino, dal mese di novembre, ben 13 attività commerciali cercano personale: di queste ben 3 non hanno ancora risolto la carenza di personale. I negozi di telefonia di qualsiasi gestore, durante lo shopping natalizio erano stracolmi di gente con file di oltre un’ora. Io, magari, sarò anche all’antica, ma se fossi in crisi economica il telefonino sarebbe l’ultimo dei miei pensieri. Quanto ai ristoranti e pizzerie, sono sempre affollati. E nella sala giochi al piano terra della multisala cinematografica è impossibile entrare per la grande quantità di gente che c’è.
Intendiamoci, meglio così. Però a vedere ciò la crisi sembra inverosimile.
Chi dice a Pepi che il debito pubblico è colpa del PD erra, ma non del tutto (del resto, i dati del bilancio di alcune città gestite dal centrosinistra – Roma su tutte – è allarmante ed indicativo). E’ la coalizione del centrosinistra che per ben due volte ha candidato quale premier Romano Prodi. Prodi, è noto a molti, quando era Presidente dell’IRI, oltre a svendere l’Alfa Romeo, ha svenduto anche la Parmalat (con le conseguenze sulle tasche dei risparmiatori che tutti ben conosciamo), la Cirio (vedasi Parmalat), le Acciaierie di Terni, la Telecom, le ferrovie dello Stato e le Poste. Tutte attività rese appetibili con soldi pubblici. Credo sia facile anche per Pepi convenire sull’attribuzione dei meriti del debito pubblico. Del resto, quando Berlusconi ha assunto, nel 1994, l’ incarico di Presidente del Consiglio per la prima volta, il debito pubblico era già il 90% circa di quello attuale. Ciascun governo, poi, sia di centrodestra che di centrosinistra, l’ha aumentato mediamente del 3%. (Questi dati sul debito pubblico sono stati pubblicati in prossimità delle elezioni del 2006 dai quotidiani, non me li sono inventati).
Ricordo che Alitalia non è stata ceduta ad AIR FRANCE perché i sindacati non hanno firmato. E il delegato di Air France se n’è andato dicendo che non avrebbe trattato con i sindacati. Quanto al “regalo”, le condizioni di vendita di Alitalia alla CAI sono praticamente le stesse del governo Prodi (anzi, si sono salvati alcune centinaia di posti di lavoro in più). E la testa è rimasta italiana (con indubbi vantaggi anche per gli stessi sindacati).
Quanto all’unificazione degli ospedali la sinistra sicuramente non ignora che è un processo (che peraltro condivido) di contenimento della spesa sanitaria avviato da Rosy Bindi durante il governo D’Alema1 (ottobre 1998-dicembre 1999) e sul quale nessun sindaco, sia di destra che di sinistra, può obiettare. Al massimo può esprimere la sua personale opinione. Ma per fare ciò non c’è bisogno di convocare il consiglio comunale facendo sborsare ai contribuenti il gettone di presenza.
Quanto all’accorpamento degli istituti scolastici, il sindaco ha già detto la sua che è stata pubblicata anche sulle pagine di Tam Tam e, anche in questo caso, senza la necessità di sperperare denaro pubblico sotto forma di gettoni di presenza.
Infine noto che i “sinistri” si sono divertiti ad usare la loro intelligenza per coniare slogan tipo “destra maldestra”. Se queste loro capacità le avessero impiegate per governare saggiamente la nostra città, magari creando posti di lavoro anche e soprattutto al di fuori del pubblico impiego (e non solo in comune, alla coop, alla comunità montana ecc…), forse ora non si troverebbero all’opposizione.
Luigi Bigaroni
20 gennaio 2009
Lotto Pontenaia: l’Idv sottolinea il mancato rispetto di normative e procedure
L’Italia dei Valori prende atto che il pronunciamento della Soprintendenza per i Beni Archeologici e Paesaggistici dell’Umbria sulla vendita degli immobili di Ponte Naia, non può che evidenziare la mancata osservanza da parte dell’Amministrazione Comunale di Centrodestra della normativa vigente senza alcun rispetto per le regole e le procedure amministrative.
Ne consegue che le perplessità nostre e di tutto il Centrosinistra esposte nella seduta del Consiglio Comunale, avente ad oggetto l’approvazione della vendita dei terreni di Ponte Naia, avevano fondatezza a dimostrazione anche del pieno assolvimento del ruolo di Consiglieri comunali di minoranza nel rispetto verso le istituzioni, nonostante le arroganti accuse di strumentalizzazione da parte del Centrodestra, spesso barricato, come in questo caso, dietro al fatto di “valorizzare” il patrimonio pubblico.
Cosa lodevole e condivisibile, ma per essere tale, ovviamente, perché allora non ha adottato le procedure previste dalla legge? Come anche nel caso di aver pubblicato il bando di vendita 2 giorni prima che il Consiglio Comunale adottasse la variante al PRG per la modifica della destinazione d’uso dei terreni in questione?
Quindi d’accordo che venga valorizzato il patrimonio pubblico ma l’Amministrazione di Centrodestra deve essere altrettanto rispettosa delle normative altrimenti viene meno l’interesse generale tanto sbandierato sotto la formula “per il bene della città”. Ma allora ci viene da chiedere: le regole sono fatte contro l’interesse generale dei cittadini?
Italia dei Valori – Circolo di Todi
20 gennaio 2009
La segnalazione alla Soprintendenza è iniziativa di tutto il centrosinistra
Spett.le Redazione de "Il tamtam", circa la notizia pubblicata in data odierna, avente per titolo "La Soprintendenza boccia la vendita di Torre Petrarca a Pontenaia di Todi", mi corre l’obbligo di precisare
che la segnalazione inviata alla Soprintendenza è frutto dell’impegno di tutti i consiglieri di centrosinistra in carica al momento del verificarsi dei fatti (ottobre-novembre 2008).
La segnalazione è stata condivisa e sottoscritta dagli stessi consiglieri, come già comunicato a suo tempo agli organi di stampa. Il sottoscritto ha semplicemente svolto un ruolo di raccordo tra i consiglieri dei diversi gruppi e le segreterie dei partiti del centrosinistra.
Non si è trattato, quindi, dell’iniziativa di un singolo, ma di un lavoro collegiale e condiviso. Un buon lavoro, che non si fermerà
Carlo Rossini
20 gennaio 2009
Appello a tutti i cacciatori della media valle del Tevere
Cari amici cacciatori, nel 2009, prima a livello nazionale e poi, ciascuno per le proprie competenze, a quello regionale e provinciale, sarà rediscusso un assetto nuovo del sistema caccia.
Ora o mai più è quindi giunto il momento di far sentire la nostra voce, le aspirazioni insomma di tanti cacciatori che vogliono una caccia più giusta.
Prendiamo insieme una serie di iniziative, civili ma forti, che sottolineano l’esigenza di realizzare una legge che non faccia nè figli nè figliastri tra i diversi tipi di cacciatori e consideri il mondo venatorio protagonista della tutela della natura, come lo è sempre stato, almeno fino a qualche anno fa nella nostra bella Regione Umbria.
Appoggiate con la vostra fiema il Progetto Cacciagiusta della Associazione Terradiconfine e l’obiettivo della APERTURA UNICA.
Il secondo venerdì di febbraio, nei comuni del comprensorio, saranno consegnate le apposite schede (secondo un calendario dettagliato che seguirà ) da una pacifica Carovana per l’APERTURA UNICA a tutti coloro che vogliono lavorare per innovare.
Finita la raccolta, esse indicheranno una prima razionale e semplicissima riforma da fare ai Partiti impegnati nella prossima tornata elettorale e alle Associazioni dei Cacciatori che raccolgono i soldi delle nostre licenze e finora hanno fatto come le tre scimmiette che non vedono e non sentono e non parlano.
Diamoci una mano per non ripassare altri anni a rimpiangere come eravamo.
Per l’intanto un buon 2009 venatorio (diverso dai precedenti e ci vuole anche poco) a tutti voi.
Carlo Vannini – Associazione Terradiconfini
20 gennaio 2008
Al Teatro va bene anche il Wrestling
Il Dizionario della lingua italiana attribuisce alla parola cultura ben quattro significati. Una di queste definizioni è l’insieme dei valori, delle tradizioni e dei costumi che caratterizzano la vita sociale di un popolo. Piaccia o non piaccia il wrestling è una disciplina che rientra in questa definizione, anche se non propria del popolo italiano.
Il medesimo dizionario definisce teatro un edificio "destinato alla rappresentazione di opere drammatiche ed altri spettacoli pubblici".
E’ chiaro dunque che il teatro comunale è locazione atta ad ospitare anche tali spettacoli con buona pace di chi storce il naso. In alternativa ad uno spettacolo che non incontra il proprio gusto, si può sempre trascorrere una bella serata in casa, magari facendo un bel ripasso dell’italico idioma.
Luigi Bigaroni
20 gennaio 2009
A Todi il Teatro diventa Anfiteatro
Una laconica, ma dolente nota. Improvvisamente mi sono accorto che l’Amministrazione Comunale di Todi ha cambiato destinazione d’uso al Teatro Comunale di Todi, passando dalla Cultura al Culturismo (il riferimento è allo spettacolo di Wrestling del 1 febbraio). Suggerirei, pertanto, di cambiare all’immobile anche il nome: da teatro ad anfiteatro.
Maurizio Zara
19 gennaio 2009
La lotteria dell’autovelox: oggi c’è e domani no
Sperando di dare un utile contributo alle critiche ed alle polemiche "innescate" dall’amica Maria Rita Bosi in merito alla installazione del famigerato autovelox fisso sulla strada provinciale Todi-Collevalenza
all’altezza della loc. Torresquadrata, mi permetto di fornire alcune informazioni che spero potranno essere utili a tutti gli intervenuti.Come si é arrivati alla decisione di installare una colonnina Autovelox fissa?.
Un problema sentito da sempre da parte dei cittadini, in particolare quelli che abitano lungo le strade ad elevata percorrenza, è quello della incolumità e della sicurezza dei pedoni e del traffico.
Come risolverlo o quantomeno porre un valido rimedio?
E’ impensabile che una o più pattuglie dei Vigili Urbani possano presidiare e monitorare 24 ore su 24 i punti stradali sensibili (e per"sensibili" intendo quelli nei quali purtroppo si sono verificati e si verificano
con frequenza incidenti anche mortali come in passato nel caso appunto della località Torresquadrata). Sono troppi e non c’è alcuna garanzia purtroppo che in assenza delle forze dell’ordine il cittadino-autista
rispetti le regole. Mi ci metto anche io in prima persona ed invito tutti a fare una riflessione.
Quante volte ci è capitato di dare un’occhiata al contachilometri e renderci conto di andare ad una
velocità incompatibile con la strada che stiamo percorrendo??? Ed in quel frangente a quanti è venuto in mente di pensare: "ma se qualcuno attraversasse la strada sarei capace di evitarlo?"
Ed allora, in stretta collaborazione e sintonia col comandante Manetti, l’idea "sperimentale" di installare un autovelox senza autovelox.
E’ si, cara Maria Rita, perchè¨ se il tuo intendimento era quello di raccogliere consensi facendo leva a ciò che stà più a cuore ad ognuno di noi (ovvero il portafogli) voglio darti una notizia sconvolgente (e colgo
l’occasione per rispondera anche ai sigg. Marco Pepi e Matteo Natili).
Quante multe sono state elevate? Quanti soldi sono stati introitati dalla Amministrazione??
La risposta ad entrambe le domande è 0 (zero)!!!!
Dal momento che è nostra ferma intenzione di prevenire gli incidenti e non vessare il cittadino con le multe voglio rendere noto che, allo stato attuale, c’è solo una scatola vuota in metallo ben
segnalata con tanto di led lampeggianti che la rendono ancor più identificabile.
Il tutto però senza apparecchiatura autovelox; sfido chiunque infatti a presentarmi una multa per eccesso di velocità rilevata dalla millantata macchina infernale nel periodo compreso tra il 24 Dicembre e la data odierna (se esiste me la porti che la pago io).
Ma uno strepitoso risultato lo si è raggiunto con la massima soddisfazione degli abitanti di Torresquadrata dell’amministrazione e mi auguro di tutti: Tutte le auto rispettano il limite di velocità in entrambi i sensi di marcia e soprattutto in due mesi ormai dalla installazione non si è verificato nessun incidente.
I Vigili Urbani, nascosti dietro un cespuglio non per multare ma per constatare il comportamento degli automobilisti riferiscono dati unanimemente incoraggianti: in quel tratto stradale l’automobilista (sia esso di destra o di sinistra) si comporta da perfetto gentlemen. Anzi il risultatoè¨ stato così positivo che si è pensato di estendere il progetto (che vorrei ricordare allo stato attuale era solo una sperimentazione) ad altri punti nevralgici e particolarmente pericolosi quali le dirette di Via delle Piagge, Cappuccini, Collevalenza (loc. Paradiso), Vasciano, Pantalla, Pian di Porto e Pontecuti (intersezione con la S.P. Orvietana).
Il tutto con una semplice variante valida a partire da oggi anche per l’attuale colonnina di Torresquadrata:
l’apparecchio rilevatore della velocità da domani verrà realmente installato dai Vigili in date e tempi cui non sarà dato sapere; non sarà più quindi un solo e semplice "deterrente inoffensivo". E quando a
regime avremo sul territorio anche gli altri, ogni giorno (senza che nessuno lo sappia ad eccezione del comandante della Polizia Municipale) e a rotazione una ed una sola soltanto delle colonnine sarà
funzionante. Questo perchè¨ all’Amministrazione stà a cuore la sicurezza del cittadino al quale comunque dà un consiglio spassionato: nella incertezza quando si è alla guida in presenza della colonnina e
possibilmente sempre RISPETTIAMO IL LIMITE DI VELOCITA’.
PS. Per Maria Rita Bosi.
Il timbro FATTO è in fase di pubblicazione ma dal momento che ne dovranno essere pubblicati almeno un’altra cinquantina lo vedremo solo alla fine di Febbraio p.v. Per l’inaugurazione con porchetta e vino ci stiamo organizzando ma non la faremo davanti alla colonnina Autovelox, bensì a Collevalenza dove sono sempre più sicuro che i tanti voti presi dal Sindaco nelle passate elezioni aumenteranno considerevolmente alle prossime.
Antonio Serafini – Assessore LL.PP.
18 gennaio 2008
Scongiurare la fusione Itas-Itcg: La Destra continua a crederci
Finalmente c’è la reale possibilità che venga mantenuta l’individualità dell’Itas; questo alla luce di quanto deciso dalla terza commissione consiliare regionale nella quale c’è stata una sensibilità pressoché unanime nel rinvio di una settimana della propria decisione da sottoporre al Consiglio Regionale per le delibere definitive in merito ai ridimensionamenti scolastici umbri.
A questo si è aggiunto un veemente intervento del Consigliere de La Destra Tracchegiani, sensibilizzato in tal senso dal sottoscritto, che ha difeso la separazione tra Itas e Itcg con il mantenimento delle loro specificità, chiedendo la deroga per almeno un anno prima di procedere ad accorpamenti affannati ed improvvisati. Anche se non si sa cosa accadrà tra una settimana, la soddisfazione è forte perché ciò che si era chiesto, a dispetto delle posizioni assunte dalla Provincia di Perugia e dall’Amministrazione comunale di Todi, favorevoli entrambe a questo innaturale accorpamento, è stato ritenuto degno di maggiori approfondimenti. L’obiettivo resta quello di rinviare almeno di un anno la decisione e, se c’è la volontà di tutti, in un anno potrebbero crearsi tutte le condizioni per far sì che la specificità dell’ITAS venga riconosciuta come è doveroso, magari cercando di incrementare e rendere ancora più particolari le sue attività, intraprendendo particolari corsi di formazione professionale, creandolo polo per studi e ricerche specialistiche sperimentali, etc., ricorrendo anche ad attività di interesse della Comunità Europea e finanziate da essa e da aziende private interessate. Se ci riuscirà, in questa settimana si proverà a modulare un documento di programmazione per queste nuove future attività da sottoporre all’attenzione della Regione, del quale il nostro Consigliere si farà sicuramente portavoce e che si spera possa incontrare in maniera trasversale anche l’interesse degli altri Consiglieri; il tentativo è arduo, data la ristrettezza dei tempi, ma verrà sicuramente fatto. Tutto ciò sarebbe più semplice se non si fosse soli a credere in questo obiettivo da perseguire, ma il forte disinteresse e l’indipendenza da qualsiasi gerarchia politica ci permette di farlo serenamente, e, se riuscisse di centrarlo, ciò sicuramente arricchirebbe un gioiello della città facendolo divenire ancora più di interesse nazionale ed europeo. Si spera ancora in un ravvedimento dell’Amministrazione verso questa problematica, uno svincolo di tutte le forze politiche dai meri interessi elettorali di periodo e soprattutto un maggiore attaccamento da parte degli ex allievi e di tutta la città a questa struttura, condizioni che tutte insieme riuscirebbero sicuramente ad ottenere molto più di quello che si cerca di ottenere lavorando isolatamente.
Gianluca Alvi – La Destra Todi
17 gennaio 2008
Sgombrare la piazza dai "residui" natalizi
Quando la polemica è priva di contenuti oggettivamente validi, quasi sempre scade nella sterile demagogia tipica di chi è più attento all’ordinario stereotipo che al pragmatismo costruttivo.
E’ perciò che non intendo polemizzare, ma evidenziare quanto, a mio avviso, può essere interpretato come indice di scarsa attenzione.
Noi tutti riteniamo la “Piazza” il centro della città sotto ogni aspetto, da quello artistico culturale, a quello turistico sociale e pertanto degna di essere curata nel migliore dei modi, in quanto rappresenta un po’ il nostro biglietto da visita.
A distanza di quasi due settimane dalla fine delle festività, non si è ancora riusciti a ripristinare l’aspetto e le condizioni della piazza, togliendo i residui dell’allestimento natalizio.
Non mi sembra un’opera colossale che richiede un enorme impegno di tempo e mezzi, ma soltanto buon senso e ragionevolezza; si chiede troppo? Sempre nello spirito positivo della non polemica.
Elio Andreucci
17 gennaio 2008
La piazza di Todi è ancora invasa dalla sabbia
Le festività natalizie sono terminate 11 giorni fa. Piazza del Popolo è ancora occupata dall’ingente quantità di sabbia utilizzata per l’allestimento natalizio.
I turisti che visiteranno Todi in questo fine settimana, atratti anche dalla nostra tanto decantata piazza, probabilmente rimarranno delusi.
Penso che chi ha la responsabilità materiale e, aggiungo, anche morale, di tutelare questo prezioso bene, anche nel rispetto dei tanti turisti che qui giungono anche per questa, nei 10 giorni trascorsi avrebbe dovuto fare uno sfozo particolare e rendere prioritario lo sgombero dei detriti.
Carlo Zoccoli
17 gennaio 2008
Il dibattito sull’autovelox è da terzo mondo
A volte sembra veramente di essere nel terzo mondo; creare un dibattito così nutrito intorno alla problematica dell’autovelox sulla strada per Colvalenza è come discutere “sul sesso degli angeli”.
L’Amministrazione Comunale di Todi ha installato un autovelox lungo la strada: che c’è di male? Ha solamente fatto il suo dovere. Da quando è divenuto persecutorio che si rispettino i limiti di velocità? E’ solo il tentativo di far sì che ci siano meno incidenti e meno morti, che tra l’altro su quella strada sono sempre stati moltissimi. E’ pazzesco considerare giusti gli autovelox installati da Amministrazioni di sinistra e persecutori quelli installati da Amministrazioni di destra; è veramente paradossale che si venga criticati solo per cercare di salvare alcune vite o alcune invalidità. Di fronte alle infrazioni è logico vengano irrogate sanzioni; se qualcuno conoscesse metodi alternativi per far rispettare i limiti di velocità li esponga, ma posso già affermare con convinzione che non ce ne sono; in Italia purtroppo è difficile che si rispetti la legge se non a fronte di una sanzione (immaginiamoci se a fronte dell’evasione fiscale non ci fossero sanzioni ma solo una sensibilizzazione morale; non pagherebbe le tasse più nessuno!) Smettiamola per favore di strumentalizzare anche la terra su cui si cammina solo perché ce l’ha posta la parte politica avversa; cresciamo tutti e cerchiamo di rendere migliore la nostra Città ragionando su problemi seri e non sollevando stupide polemiche su cose ovvie, quali il rispetto di elementari norme di legge.
Io per primo posso affermare di essere stato “segnato” da un autovelox fuori Todi con delle sanzioni che non auguro a nessuno; il risultato è stato, almeno per me, che da allora cerco di rispettare i limiti posti ed oltretutto quell’esperienza mi è stata di esempio per abituarmi al rispetto dei limiti anche sulle altre strade. Ben vengano quindi gli autovelox, di destra o di sinistra che siano, e la diminuzione degli incidenti che ne conseguono.
Gianluca Alvi – La Destra Todi
16 gennaio 2009
Dimensionamento scolastico, per l’ITAS posticipare di un anno
Come ho già fatto presente in Commissione (regionale; n.d.r.), occorre derogare sul dimensionamento scolastico per alcuni istituti. Mi riferisco in primo luogo all’istituto agrario di Todi, il più antico d’Italia del suo genere, che potrebbe essere una vittima eccellente di un provvedimento discusso e discutibile. La cosa migliore – afferma Tracchegiani – sarebbe posticipare di un anno qualsiasi discussione in merito, perché troppe volte abbiamo assistito a interventi che sono andati in direzioni opposte alle esigenze delle varie comunità. Non è possibile giocare con posti di lavoro e cambiamenti di usi e costumi consolidati, soprattutto nei Comuni umbri, la cui dimensione è piccola o media.
Il consigliere regionale Aldo Tracchegiani (La Destra)
16 gennaio 2009
Autovelox: Ruggiano prima e dopo la campagna elettorale
Sulla questione dell’autovelox e di quello che ne pensava il Candidato sindaco del Centro Destra Avv. Antonino Ruggiano e la coalizione tutta che lo sosteneva in campagna elettorale, riporto testualmente quanto si legge a pag. 12 del programma elettorale: “Sarà radicalmente rinnovata la attività di prevenzione dei pericoli del traffico, con eliminazione dell’utilizzo dell’autovelox, che non ha alcun uso ne valore pratico (di prevenzione) se non quello di rimpinguamento delle casse comunali”.
Alla faccia di quando si dice che “Un oculato amministratore non pone in atto decisioni condizionandole ai voti elettorali presi da questo o da quello. Non gli attuali amministratori ”
Però in campagna elettorale si diceva esattamente il contrario e non si capisce bene se in quel momento era meglio difendere La legge e l’ordine o cavalcare il malessere popolare!!!
A riprova di come la politica riesca a speculare su tutto, anche su un autovelox, che dovrebbe tutelare i residenti di una zona in cui praticamente tutti violano il codice della strada, ed era opportuno intervenire in qualche modo, è proprio vero che a nessuno interessa il bene collettivo, ma che ciascuno di volta in volta difende e persegue l’obiettivo che più gli fa comodo.
Valerio Natili
16 gennaio 2009
Piove, governo ladro… ma solo se è di sinistra, altrimenti no!
Maria Rita Bosi deve sapere che è un momento della storia contemporanea molto singolare, non ci sono più quelle certezze di una volta.
Amministratori di sinistra mettono semafori intelligenti, installano Autovelox e vengono attaccati con tutti i mezzi anche i più meschini, amministrazioni di destra fanno la stessa cosa ma tu dovresti stare zitta il problema non può esistere.
Il governo di destra ammette che c’è una crisi mondiale in atto, ma elettori di destra dicono che la crisi non esiste, non si deve far vedere, guai a voi se dite che c’è la crisi, mangiate i panettoni e tirate fuori dall’armadio le pellicce.
Parli con un amico, elettore di destra, del debito pubblico e ti dice che è colpa del “PD” perché un po’ di anni fa ha svenduto, ma non regalandola l’azienda Alfa romeo alla Fiat.
I maldestri regalano Alitalia oggi, dimenticando che i debiti li paghiamo noi, ma la colpa è sempre del PD che si mette di traverso e che fa opposizione.
I lavoratori prendono poco in busta paga, niente paura la colpa e del sindacato.
Portano via i più elementari servizi all’ospedale è colpa del sindaco, se è di sinistra, ma se è di destra va bene perché si risparmia denaro.
Se si accorpano istituti per una legge del governo di destra è colpa dell’amministrazione provinciale ma solo se è di sinista, altrimenti…
E’ proprio vero cara Maria Rita quando piove non è più colpa del governo, neanche sotto tortura se è di destra.
Marco Pepi
16 gennaio 2009
L’autovelox a Collevalenza tra destra e sinistra
In merito all’intervento della Sig.ra Bosi sull’installazione dell’autovelox nel tratto di strada che collega Collevalenza a Todi vorrei fare alcune considerazioni. Innanzitutto non capisco perché se un’operazione del genere, che credo sia stata fatta in modo trasparente e con tutte le segnalazioni necessarie, viene fatta dalla giunta di Centrodestra deve essere motivata dall’aumento degli introiti delle casse comunali e invece quando l’autovelox da anni viene posizionata e nascosta tra gli alberi dai vigili urbani di un’altra “parrocchia” nella strada che collega Collevalenza a Massa Martana lei sig.ra Bosi non grida allo scandalo.
Il limite di velocità non si supera per sfortuna e gli incidenti che coinvolgono i pedoni, che da un po’ di tempo si ascoltano quasi tutti i giorni nei telegiornali, quasi mai avvengono per sfortuna ma proprio per distrazione o per colpa di chi si mette alla guida senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni.
Perché invece di puntare il dito contro l’autovelox non si accenna a come la Provincia abbia abbandonato da quasi 10 anni quella strada che in alcuni punti (soprattutto verso Collevalenza) è diventata veramente pericolosa per l’assenza di pubblica illuminazione, di segnaletica e per un manto stradale ormai adatto al motocross.
Stia tranquilla sig.ra Bosi, nessuno dei cittadini di Collevalenza che ha votato per il centrodestra penserà di cambiare in seguito all’installazione dell’autovelox, ci sono tanti motivi per continuare a farlo…
Alessandro Trappolini
15 gennaio 2009
Il nuovo autovelox e il semaforo intelligente di Collevalenza
Da cittadino di Collevalenza che ha votato e non mi vergogno certo di dirlo per l’attuale Sindaco e come ricorda il buon Mario Epifani, non votera’ mai e poi mai, neanche sotto tortura per l’altra parte, figuriamoci se prendendo a pretesto l’installazione di un seppur odiato autovelox, mi preme sottileneare che girando molto per l’Italia, mi capita, soprattutto nelle rossissime Toscana ed Emilia, di imbattermi in postazioni fisse disseminate sulla quasi totalita’ della viabilita’, opportunamente segnalate e visibili, come lo e’ quella posizionata recentemente sulla strada in questione.
Ebbene non e’ certo questo l’arzigogolo piu’ pericoloso che un Amministrazione comunale puo’ utilizzare per fregare la gente, proprio perche’ segnalato e visibile, i grossi problemi si determinano quando per batter effettivamente cassa, gli incaricati al traffico occultano in ogni maniera l’odiato aggeggio e danno la necessaria informazione con segnalazioni posticce collocate magari 5/10 km prima, oppure posizionano le macchinette in zone pseudo-urbane dove in un ora raccolgono introiti per 2 mesi di lavoro ( ho beccato qualche multa a 60 km/h in aperta campagna).
In passato questa metodologia e’ stata applicata anche a Todi e guarda caso anche sul citato tratto stradale senza lasciare scampo all’ignaro contravventore di superamenti di 1, 2, 3, 5, 10 km/h rispetto al limite (anacronistico), anche se va dato atto alle giunte precedenti di essere stati almeno estremamente parsimoniosi nell’uso dell’aggeggio a differenza di altre amministrazioni limitrofe.
Per quanto riguarda il semaforo "intelligente" di Collevalenza, debbo purtroppo far rilevare che questo si scontra con l’ignoranza delle persone, nel senso che vi e’ un alta percentuale di automobilisti che purtroppo non rispetta assolutamente il Rosso, soprattutto quando si tratta di dare la precedenza a chi come me, si immette sulla strada provinciale da viabilita’ privata e per questo motivo non puo’ certo essere considerato un mezzo sicuro per garantire il rispetto del codice della strada.
Maurizio Galletti
15 gennaio 2009
L’autovelox "law and order"
Signora Bosi, in merito al suo intervento va detto subito che gli amanti di porchetta e vino delle feste dell’Unità non li batte nessuno. Se pensava di denigrarci con questo riferimento le rinfreschiamo la memoria che questo tipo di feste “borgatare” erano e sono ancor oggi una peculiarità dei suoi compagni comunisti. E’ vero che non hanno più niente da festeggiare, in particolare a Todi, allora, da emuli, lo facciamo noi che motivi di festeggiamento ne abbiamo e come. Premesso che non si può difendere un automobilista che non ottempera al codice stradale, lei cara signora dimentica che c’è gente che vuole attraversare strade e vie senza correre il rischio di essere travolta. Quando si installa un autovelox non lo si fa in considerazione del periodo temporale, ma quando lo si reputa necessario: Natale o Pasqua che sia! Come si può razionalmente sostenere che “un momento di distrazione può sempre capitare e se si ha la sfortuna di superare il limite…”? Quante persone pagano in termini di invalidità od ancor peggio, per questi momenti di sfortuna o di distrazione dell’automobilista? Suvvia, signora Bosi, trovi argomenti più seri e concreti se vuole attaccare la Maggioranza di Centrodestra che amministra la nostra città! Poi, prima di gridare al lupo, guardi le risultanze di queste installazioni (un’altra è stata posta lungo la Tiberina a Pian di porto). Le posso assicurare che da quando sono state poste in sito, ad oggi, non è stata elevata alcuna contravvenzione per superamento dei limiti di velocità. Perché dunque tanti "strisi"? Nessun prelievo quindi dalle tasche degli automobilisti che evidentemente hanno avuto per Natale il regalo del proprio controllo nella guida.
Sono diventati più accorti e rispettosi del codice della strada e così deve essere. Se poi in futuro qualche automobilista dovesse incappare sotto l’antidemocratica, infernale macchinetta, ebbene nessuna solidarietà per chi rischia di ammazzare le persone per la propria indisciplina nel guidare l’auto. Un oculato amministratore non pone in atto decisioni condizionandole ai voti elettorali presi da questo o da quello. Non gli attuali amministratori. Non si preoccupi, gli elettori di Centrodestra di Collevalenza non voteranno a Sinistra dopo questa sua sparata, ma apprezzeranno chi vuole ordine, rispetto delle norme, onestà e quant’altro di cui non erano più abituati.
Mario Epifani- Fiamma Tuderte
15 gennaio 2009
L’autovelox che ha portato Babbo Natale
Il giorno 24 dicembre 2008 è stato installato sulla strada provinciale ex Tiberina n.3 bis presso la località San Benigno un appostamento fisso per il telerilevamento della velocità (autovelox). Vorrei fare alcune riflessioni su questo argomento.
Innanzi tutto penso che sia stata un’azione alquanto infelice posta in essere oltre tutto alla vigilia del Natale.
Lo scopo principale dell’operazione penso sia quello di aumentare gli introiti nelle casse comunali a danno degli automobilisti. In verità questi ultimi si stanno adeguando ma un momento di distrazione può sempre capitare e se si ha la sfortuna di superare il limite…
Aggiungo ironicamente che non ho visto nessun manifesto in giro per presentare l’iniziativa ai tuderti marchiato con la scritta FATTO, né sulle pagine di COMUNE INFORMA di Tam Tam vi era menzione della bella iniziativa; c’è da sospettare che sindaco, giunta e altri esponenti del Centrodestra aspettino i primi frutti dell’operazione, facendo in questo modo una bella innaugurazione davanti all’autovelox con porchetta e vino.
Concludo proponendo che forse sarebbe stato meglio posizionare un semaforo che rileva la velocità a distanza e obbliga lo stop in caso di velocità eccessiva, certo però che in questo modo dove sarebbero stati gli introiti per il comune? E poi era già un’idea sfruttata dalle precedenti amministrazioni a Collevalenza e Ponte Rio.
Grazie signor sindaco per il bel regalo di Natale, fatto soprattutto agli abitanti di Collevalenza dove ha preso tanti voti.
Maria Rita Bosi
15 gennaio 2009
Piano di dimensionamento scolastico, la parola al PD di Todi
Purtroppo la presa di posizione del Sindaco sulla questione del piano di dimensionamento scolastico, ancora una volta, è non solo fuori luogo e fuori tempo, ma anche del tutto assurda.
Gli anni 50, da lui ricordati come anni d’oro per Todi, sono gli anni della migrazione forzata dalle nostre campagne in cui vigeva ancora la mezzadria e la negazione dei diritti minimi, sono gli anni della scuola solo per ricchi, sono gli anni dell’urbanesimo forzato per sfuggire alla fame, sono anni in cui la scuola dell’obbligo si fermava alla quinta elementare, sono anni in cui non c’erano ancora le Regioni e gli enti locali erano sottoposti a vincoli e limitazioni di intervento da parte del Governo centrale (non avevano certo le competenze di oggi!), non c’era la scuola media unica (c’era ancora l’avviamento), non c’era industrializzazione (che avvenne a partire dagli anni ’60); erano anni in cui a Todi c’erano solo due scuole superiori: la scuola agraria e il liceo classico.
Insomma erano anni in cui si pagavano ancora i danni dell’era fascista e della guerra ed il governo nazionale non affrontava seriamente i problemi dello sviluppo, sia in campo agricolo che industriale. E basta consultare un qualsiasi manuale di storia per rendersene conto.
Quindi non “c’azzecca nulla” con il dibattito attuale sulle scuole il riferimento agli anni 50.
Vero è invece che grazie all’impegno degli enti locali (Regione, Provincia e Comune) a partire dagli anni ’70 Todi sia diventata il punto di riferimento di un vasto territorio per l’istruzione e la formazione dei giovani con l’istituzione di nuove scuole di istruzione secondaria superiore: liceo scientifico ,istituto professionale per l’industria e l’artigianato, istituto tecnico commerciale per ragionieri, istituto tecnico per geometri, liceo linguistico: 5 nuovi istituti che a partire dagli anni 70, insieme ai due preesistenti, hanno continuato ad attrarre studenti e a formare intere generazioni di giovani. Questo è il lavoro delle amministrazioni tanto disprezzate da un sindaco che getta fumo solo per coprire le inadeguatezze di questa amministrazione e gli effetti negativi di leggi del Governo Berlusconi che sanno solo tagliare in modo indiscriminato risorse alla scuola pubblica, dalla materna all’università.
La verità, quella legata ai fatti e non agli ideologismi di una destra parolaia, è che l’eredità lasciata dalle amministrazioni precedenti nel sistema scolastico è di grande qualità e di assoluto prestigio per una città come Todi, al pari delle più grandi città umbre. Altro che cenerentola! Cenerentola, semmai potrà diventarla, per colpa di una destra che impedisce il confronto, svuota di ruolo il Consiglio Comunale, naviga a vista senza un progetto per il futuro.
Sull’Itas, infine, siamo convinti che c’era e c’è bisogno di discutere per vedere se la specificità di questa scuola può essere salvaguardata sia in riferimento al piano di dimensionamento (per inciso, sindaco, lasci stare la direttiva Bassanini del 1998, perché anche questa non c’azzecca niente, tanto è vero che l’Itas ha mantenuto la sua specificità sino ad oggi, anche dopo l’aggregazione dell’IPSIA!), sia in riferimento ai nuovi modelli didattici che, giova ricordarlo, determineranno una scuola secondaria superiore ancor più impoverita e disordinata dell’attuale, con meno indirizzi, meno discipline tecniche, persino con meno informatica e meno inglese (tanto per alludere a uno slogan che la destra utilizzava e ora rinnega nei fatti!), con meno laboratori: una scuola che perciò non risponderà neppure alle tanto decantate esigenze del mondo produttivo ed economico.
Serve un grande dibattito culturale e politico che parta da Todi e trovi alleanze sia a livello comprensoriale, dove per anni Todi è stata comune di riferimento e capofila ed ora annaspa, sia a livello regionale e nazionale.
Altro che guardare al passato e sollevare polemichette da cortile e per di più basate sul falso!
Partito Democratico Todi
14 gennaio 2009
Mignini & Petrini: “rispettato l’accordo di dicembre,si cerca un pretesto per ulteriori benefici”
In riferimento allo sciopero proclamato ed attuato il 12 gennaio ed al comunicato redatto e diffuso dalla RSU dello stesso stabilimento, la Mignini & Petrini Spa esprime stupore di fronte ad un’azione che ritiene insensata e soprattutto in contrasto con quanto contenuto nell’accordo sottoscritto a dicembre del quale può essere compromessa l’applicazione dei benefici previsti per i lavoratori.In particolare l’azienda tiene a sottolineare che:Sono state già effettuate, con le stesse modalità, sette risoluzioni di rapporto di lavoro, senza alcun problema. L’accordo di dicembre prevede esplicitamente che l’incontro con il lavoratore avvenga successivamente e non precedentemente alla comunicazione di messa in mobilità, che rappresenta un semplice atto procedurale. I tre lavoratori cui è stata comunicata la mobilità, definiti nel comunicato del Sindacato “dipendenti storici”, hanno un’anzianità aziendale di 6 anni e non di 30, essendo stati assunti nel 2002. Anche se irrilevante ai fini della procedura, questo dettaglio dice molto a proposito di come si cerchi di deformare la realtà. “Date tali premesse – sostengono i vertici dell’azienda – non vorremmo che questa reazione di fronte alla nostra iniziativa rappresenti solo un pretesto per tentare di ottenere ulteriori benefici individuali. Ci sembra, inoltre, molto preoccupante che questo atteggiamento trovi l’avallo di organismi rappresentativi dai quali eravamo convinti ci si potesse attendere correttezza e buonafede nell’applicazione e nel rispetto degli accordi sottoscritti”.
14 gennaio 2009
Caprini tiri fuori il coraggio per difendere Todi dai suoi superiori
Continuiamo ad assistere stupiti alle prese di posizione del partito della Rifondazione comunista, che, evidentemente confuso come tutta la sinistra italiana, addebita a questa Amministrazione i misfatti della Provincia e della Regione.
E così, ora per la scuola, ora per l’ospedale, ora per le strade, il Consigliere Caprini lancia i suoi alti strali "a difesa di Todi".
Noi siamo con lui. Aspettiamo che Rifondazione Comunista, ora, si confronti, con i propri vertici in Provincia ed in Regione e, conseguentemente alle proprie dichiarazioni, chieda la testa del Presidente Cozzari e della Presidente Lorenzetti, i quali stanno così malamente "sgovernando Todi".
Siamo disponibili a sottoscrivere qualsiasi documento di censura nei confronti di chi continua ad amministrare Provincia e Regione in questo modo, della sinistra Umbra e del finto "centro politico" dietro cui si fa schermo.
Sono mesi che aspettiamo che il consigliere Caprini e tutta Rifondazione Comunista abbia uno scatto di orgoglio e rediga una censura nei confronti di chi sta distruggendo l’Umbria da tanti anni.
Adesso, vista la decisione con cui Caprini sta guardando alle cose di Todi, sono sicuro che sia arrivato il momento in cui tirerà fuori il coraggio che fino ad adesso gli è mancato e si schiererà contro i suoi superiori di Perugia.
Gruppo consiliare P.D.L.
12 gennaio 2009
Decapitazione di due servizi ospedalieri
DECAPITAZIONE DI DUE SERVIZI OSPEDALIERI NELLA MEDIA VALLE DEL TEVERE: LA “DESTRA MALDESTRA” METTE A SEGNO UN ALTRO COLPO DA MAESTRO NELL’ASSOLUTA MARGINALITÀ IN CUI È STATO RELEGATO IL CONSIGLIO COMUNALE
La notizia del pensionamento accelerato per i responsabili di due importanti servizi ospedalieri nel comprensorio della Media Valle del Tevere conferma i timori espressi da Rifondazione Comunista di Todi nei mesi scorsi. In barba agli auspici per il mantenimento della piena funzionalità dell’ospedale tuderte fino all’apertura del nuovo nosocomio di Pantalla la Direzione sanitaria sembra avere ben altri obiettivi. Dopo la pediatria e la chirurgia ortopedica ci chiediamo quali altri servizi saranno depotenziati in attesa di tempi migliori. Se a questo aggiungiamo il problema della dotazione organica, sul cui potenziamento avevamo avuto le rassicurazioni del Direttore Legato in Consiglio comunale, e i dati non proprio brillanti sui tempi di attesa di alcune prestazioni specialistiche, non possiamo non prendere atto del fallimento della Giunta Ruggiano sul fronte della difesa dei servizi sanitari territoriali.
Evidentemente mentre pezzi della maggioranza continuano a sparare sul governo di Provincia e Regione, qualcun’altro, della stessa compagine politica, ha interesse a mantenere buoni rapporti con gli stessi livelli istituzionali. Diversamente non si giustifica l’assoluto immobilismo della destra su temi che invece ne hanno caratterizzato l’attività politica dagli scranni dell’opposizione e l’ostinazione nell’impedire al Consiglio comunale di esprimersi compitamente sulle problematiche inerenti l’ospedale tuderte.
Un atteggiamento che ormai sta diventando prassi per la Giunta Ruggiano preso atto che alcuni provvedimenti, vedi ad esempio il “Piano sicurezza” o la nomina del nuovo comandante dei Vigili Urbani, sono stati assunti senza il benché minimo coinvolgimento dei Gruppi consiliari a differenza del centro – sinistra che mai si è sottratto al confronto istituzionale (seppur aspro) su temi importanti per la comunità anche al di fuori delle competenze a delle attribuzioni riconosciute dalla legge e dallo Statuto al Consiglio comunale.
Forse dai “sinistri” la “destra maldestra” ha ancora molto da imparare anche in considerazione dell’empasse in cui ha scaraventato la città e della quale molti cittadini e attività commerciali cominciano a farne le spese.
Il Consigliere comunale di Todi del PRC Andrea Caprini
11 gennaio 2009
Treni inutili in Umbria
Con la presente si vuole evidenziare come, con il nuovo cambio orario, la regione Umbria sia stata nuovamente penalizzata sul fronte del trasporto ferroviario. L’impressione che si coglie è che il tutto risponda ad un disegno ben preciso, considerata ormai prassi che proprio nelle occasioni di cambio dei turni oltre a ridursi l’offerta dei treni viaggiatori, con notevoli ricadute negative sul lavoro degli addetti, si fa in modo di prevedere che gli stessi treni, che attraversano la nostra regione, per la loro effettuazione utilizzino tracce orarie non congrue e non rispondenti alle esigenze della clientela, per la quale invece si dovrebbero destinare. Sembra quasi che si cerchi di “spingere” i viaggiatori a soluzioni alternative magari anche verso altri vettori di trasporto.
Siamo convinti infatti a questo punto, che dietro la sempre annunciata politica di realizzazione e di risparmi, che ormai non convince più nemmeno il più disattento degli osservatori, si nasconda invece la volontà di Trenitalia e quindi del Gruppo FS di “favorire” (non sappiamo se volutamente), l’offerta degli altri operatori pubblici e privati del trasporto a scapito dei propri treni. Non ci spieghiamo altrimenti come già detto “gli errori” ripetiamo forse voluti, nell’approntamento delle tracce orarie e delle coincidenze tra esse che non aiutano per niente, per come sono state elaborate, la clientela della nostra regione per i loro spostamenti.
La FAST FerroVie, ormai non più disposta ad assistere al taglio ingiustificato dei treni, così come è assurda la riduzione abnorme dell’offerta con le Marche, soprattutto nella prima parte della giornata, oltre a stigmatizzare, come già fatto in precedenza, l’assenza di coincidenze tra le varie relazioni orarie.
Invitiamo quindi le autorità politiche ed amministrative, oltre ai responsabili societari in indirizzo, a farsi carico delle nostre denuncie, ad intervenire prontamente per rimuovere le anormalità denunciate, per far si che i viaggiatori ritrovino certezze di relazioni sui treni e di conseguenza per i lavoratori addetti al trasporto ferroviario giungano meno i problemi di occupazione.
Vogliamo forse far circolare i treni mezzi vuoti, previsti in orari inutili, per avere un giorno la scusa di tagliarne ancora?
La FAST FerroVie, unitamente ai lavoratori ed all’utenza interessata, non condivide tale iniquo progetto che, oltre a svilire l’Azienda FS, crea nocumento allo sviluppo dell’intera regione Umbria.
Chiediamo quindi che si attui una politica di rilancio del trasporto ferroviario per i motivi perennemente dibattuti, riconducibili ai problemi di impatto ambientale, di sicurezza e quanto altro.
Vogliamo pertanto vedere circolare i treni pieni di utenti che, devono poter con celerità recarsi al lavoro o spostarsi per diporto.
Siamo convinti che, soprattutto oggi che si dibatte di crisi e di problemi all’economia del Paese, una politica vera di rilancio del trasporto ferroviario può rappresentare una occasione di crescita economica.
Il Segretario Regionale FAST FerroVie Umbria
Stefano Della Vedova
11 gennaio 2009
Donne contro donne
"A volte capita che le peggiori nemiche delle donne siano le donne stesse" lo afferna Alessandra Servidori (Consigliera nazionale di parità) che, senza voler fare polemica, dalle pagine de Il Tempo (in edicola domani) prende le difese di Rachida Dati, ministro Guardasigilli di Nicolas Sarkozy, perseguitata dal gossip durante la gravidanza e che neanche una settimana dopo il parto e’ tornata al suo posto "come una qualsiasi lavoratrice autonoma e per questo fortemente criticata".
La vicenda della Dati offre alla Consigliera Nazionale di Parita’ lo spunto per un’analisi della presenza femminile nel mondo della politica, il campo in cui le donne hanno più difficoltà d’accesso, ma anche delle conquiste femminili nel mondo del lavoro. La Servidori propone infatti dati interessanti che mettono in luce il gap italiano rispetto al resto dei Paesi della UE a 27. "Nella Ue a 27 – scrive la Servidori – le donne presenti nei Parlamenti nazionali nel 2007 erano il 23% come nel 2004. In Francia sono tuttora il 13%. In Italia le donne nelle assemblee elettive sono passate nel periodo considerato dal 12% al 17%. Il maggior numero di donne parlamentari si trova nei Paesi del Nord Europa (in Svezia col 48%, in Finlandia col 42%, nei Paesi Bassi col 39%)" ma il raffonto come si evince diviene interessante quando si pongono in parallelo i dati della presenza femminile in politica con quelli della presenza femminile nel mondo del lavoro e delle imprese "E’ incoraggiante, invece – scrive la Servidori – la distribuzione per genere dei manager. In Italia nel 2001 le donne erano il 17,8%; nel 2006 sono salite al 32,9%, mentre gli uomini sono scesi dall’ 82,2% al 67,1%.". Un dato in crescita che mette ancor piu’ in evidenza come "a fronte della scarsa rappresentanza delle donne nelle istituzioni politiche, le signore manager sono il 38,5%. E vengono subito dopo il 40% dei Paesi Baltici. Ma – mette in guardia la Consigliera di parita’ – il vero gap di genere (in Italia e nella Ue) lo si trova osservando il tasso di occupazione nel caso di donna con figli, dove le donne occupate con figli sono state solo 54,6% (nel 2006). In sostanza – mette ancora in evidenza la Servidori rapportando i dati europei con quelli italiani – da noi, quasi una donna su due (con figli) non entra o esce dal mercato del lavoro, mentre gli uomini-padri sono sollecitati ad entrarvi, se ancora ne sono esclusi. Il problema – aggiunge – della c.d. conciliazione è dunque cruciale".
10 gennaio 2009
Ancora sull’accorpamento delle scuole a Todi
Con preoccupazione constatiamo che continua l’ostruzione del centrodestra tuderte su una discussione di merito circa il piano di dimensionamento degli istituti scolastici.
L’Amministrazione Ruggiano è rimasta per settimane senza iniziativa di fronte ad un tema così importante per la città; non ha avviato alcuna discussione politica all’interno del Consiglio Comunale.
Come già accaduto in passato su altri temi, i gruppi consiliari del centrosinistra hanno dovuto chiedere la convocazione di un Consiglio Comunale nel quale poter discutere dell’argomento.
Nonostante il centrosinistra avesse avanzato una precisa richiesta di inserimento di un punto all’ordine del giorno per la seduta del 29 dicembre, con audizione dell’Assessore provinciale Buconi, ci si è ritrovati con una convocazione del Presidente Pizzichini nella quale, stranamente, non figurava un punto all’ordine del giorno per discutere del piano di dimensionamento scolastico.
La richiesta di iscrizione del punto, invece, era stata inserita nel grande calderone delle interrogazioni, ordini del giorno e mozioni, alle quali l’Amministrazione Ruggiano non risponde da mesi, mentre il punto in questione meritava di essere trattato con urgenza e, chiaramente, prima dell’approvazione del piano da parte della Regione, previsto dopo il 20 gennaio.
A seguito delle nostre rimostranze, nella seduta in seconda convocazione del 30 dicembre, d’accordo con i capigruppo consiliari sia di maggioranza che di minoranza, il Sindaco Ruggiano ha proposto di ascoltare l’Assessore provinciale Buconi e di rinviare la discussione ai giorni immediatamente successivi il 6 gennaio.
All’unanimità si è deciso di accogliere la proposta.
Il Consiglio, però, inspiegabilmente, non è più stato convocato. Per giorni abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio Pizzichini di conoscere le motivazioni della mancata convocazione, senza alcuna risposta ufficiale.
Ma ormai è tutto chiaro: l’Amministrazione Ruggiano prende tempo ed evita ogni discussione perché sull’argomento scuola, nel centrodestra, la confusione regna sovrana: il Consigliere Provinciale Giovanni Ruggiano si schiera contro l’accorpamento degli istituti tuderti “Einaudi” e “Ciuffelli”, mentre il figlio Antonino, Sindaco della città, è a favore di tale accorpamento, avendolo avallato nei fatti fino ad ora; intanto il Capogruppo PDL Boschi lavora dietro le quinte per impedire la convocazione in tempi utili del Consiglio Comunale, spostando la discussione a quando non servirà più, nonostante la proposta di rinvio e l’impegno alla convocazione siano giunti dal Sindaco, che Boschi sostiene.
Insomma, siamo alle solite. E per l’ennesima volta l’Amministrazione Ruggiano dimostra la propria incapacità politica ed amministrativa nella gestione di temi complessi ed essenziali per la vita della città. Una città che paga tutto questo con un evidente ridimensionamento del proprio ruolo anche in ambito territoriale, con le amministrazioni degli altri comuni che si danno da fare per il proprio futuro, mentre Todi rimane a guardare.
Gruppi consiliari:Partito Democratico, PS-MRE
10 gennaio 2009
Fiamma Tuderte e CasaPound Italia formato esportazione:
E’ in atto, nell’area della Destra Sociale tuderte, un ricompattamento della varie anime della comunità. Dopo il momento difficile, dovuto alle incomprensioni dell’assessore che rappresentava il gruppo consiliare di Fiamma e le sue dimissioni e dopo l’uscita dal Movimento Sociale-Fiamma Tricolore di tutti gli iscritti della sezione di Todi, la situazione poteva apparire con un’immagine di poca affidabilità politica. Risolta felicemente e concretamente la vacanza del rappresentante in seno alla Giunta del Gruppo Fiamma Tuderte con la nomina di Ugo Todini e con la collaborazione dei rappresentanti negli Enti, come Giorgio Pordenoni e Valerio Anselmi, il consigliere Mario Epifani ha proseguito per la strada intrapresa dopo la vittoria all’elezioni amministrative. Il folto gruppo dei giovani, che aveva contribuito al successo di Fiamma Tricolore ed alla vittoria del Centrodestra, scegliendo di aderire all’associazione CasaPound Italia, ha nel frattempo maturato la determinazione che un loro apporto al gruppo Fiamma e quindi all’amministrazione Ruggiano, non possa venire meno. I rapporti tra Andrea Nulli, leader carismatico di questi giovani, con il consigliere Epifani, sono, nel frattempo, proseguiti, in termini sia politici sia personali.
I giovani di CPI, non solo si riconoscono in certi condivisi valori con il Sindaco e la sua Giunta, ma non vogliono sia inficiato un progetto politico, del quale loro stessi sono stati protagonisti e verso il quale intendono fare fede per gli impegni presi. Ciò consentirà, in prospettiva futura, una presenza nel territorio di questa comunità che ha segnato gli eventi politici di questa città. Il 16 di gennaio ci sarà un incontro, dopo il quale sarà nominato un direttivo politico che affiancherà i rappresentanti istituzionali e getterà le basi per una strategia, tesa ad esportare in qualche comune limitrofo l’esperienza della presenza di una Destra Sociale e Radicale.
Epifani Mario – consigliere comunale di Fiamma Tuderte; Nulli Andrea – responsabile nucleo tuderte di CasaPound Italia
8 gennaio 2009
Un po’ di pietà per Via Del Duomo
Molte sono le persone, in particolare i residenti del centro, che abitualmente transitano per Via Del Duomo, una delle vie essenziali di Todi, in pieno centro storico, adiacente alla Piazza centrale al punto da esserne parte integrante. Lungo il suo breve tratto, si sviluppa il lato destro della Cattedrale considerato, dopo la facciata, il prospetto più rappresentativo per valore architettonico, con la caratteristica scalinata per l’accesso laterale, concomitante a quello esterno della Cripta, situati nel braccio sporgente del transetto.
Il suo percorso conduce al famoso Palazzo del Seminario, con il magnifico portale attribuito al Vignola, uno dei capolavori più importanti della città, ed alla stupenda chiesa della Nunziatina, oltre a Via del Vescovado dove si può ammirare il complesso architettonico absidale della Chiesa
Via Del Duomo quindi, costituisce quasi un passaggio obbligato non solo ai turisti per ovvi motivi, ma anche per i residenti, vi è ubicata l’unica cartolibreria del centro, è sede di alcune attività commerciali, mentre per le auto è la sola via di uscita dalla Piazza in direzione Santa Prassede e Borgo, conduce inoltre all’unica sala cinematografica ed al complesso della Scuola Elementare, rappresenta insomma uno dei punti strategici e ragguardevoli di Todi.
In base a tali considerazioni, ed alla realtà dei fatti come status quo, se ne deduce facilmente che Via Del Duomo può essere considerata, la via più trascurata e dimenticata della città e per verificarlo basta osservare le orrende tamponature murarie annerite dal tempo, in misto laterizio e pietrame, che continuano a chiudere e nascondere oltraggiosamente i bellissimi archi in pietra, alla base della fiancata destra della Cattedrale, che dovrebbero comporre un ampio porticato, mentre agli ordini superiori sono visibili, anche se poco evidenziati, una serie di bifore, trifore, colonnini, archetti e mensole, tutto in pietra finemente lavorata e di straordinaria bellezza.
Inoltre, gli orrendi e ferali portali in legno, deformati e corrosi che intristiscono maggiormente il già deturpato aspetto della via, contribuiscono ad aumentare quella specie di oscurantismo, mettendo a dura prova tutto l’entusiasmo e l’incanto artistico, donato dalla visione della maestosa Piazza ed i suoi storici palazzi, un attimo prima.
E’ stato effettuato, in tempi relativamente recenti, un intervento su una porzione del porticato, che poteva essere l’auspicato avvio di un’opera risanatrice, ma a questo tentativo non è seguito purtroppo nessun altro gesto di pietà.
Pertanto, in assenza di impedimenti insuperabili di ordine tecnico strutturale, o più semplicemente normativo, vorrei augurarmi che finalmente dopo anni di abbandono, si possa dare inizio ad un nuovo “Capitolo” che abbia come prerogativa, una diversa percezione dell’orgoglio cittadino ed un rinnovato senso di mecenatismo da parte delle specifiche competenze, per ridare alla nostra amata Cattedrale e Via del Duomo, l’importanza ed il prestigio che meritano, non solo per il rispetto e la valorizzazione che dobbiamo ai nostri beni artistici e culturali, ma anche perché credo sia doveroso nei confronti della nostra città e degli stessi cittadini.
Elio Andreucci
7 gennaio 2009
Entro a "gamba tesa" sull’accorpamento della scuola agraria
Da anni, ormai, non faccio più parte del corpo discente del comune di Todi ma sono entrato nella (spero folta) schiera di coloro che, annualmente, si vedono trattenere una certa somma dallo Stato perchè provveda ad assicurare il diritto allo studio ai figli propri e non.
Entro perciò a gamba tesa nella querelle dell’Istituto Agrario perchè gli studenti, viva Dio, non dovrebbero essere mai di destra nè di sinistra ma semplicemente studenti, con l’obbligo di studiare (e non andar per piazze) e mettere al miglior frutto possibile i sacrifici, economici e non, che gli adulti promuovono per assicurare loro il diritto allo studio.
L’accorpamento, consentirà allo Stato, quantomeno, di contrarre il numero dei presidi e del personale non docente e di accentrare le attrezzature.
I soldi risparmiati potranno essere impiegati per gli ausili didattici e per finanziare esperimenti in laboratorio evitando così di spremere ulteriormente con nuovi balzelli contribuenti non più spremibili. Avere una scuola finalizzata a stipendificio per bidelli, insegnanti e presidi non serve a nessuno.
Per quanto riguarda la scuola in generale, condivido quanto espresso dal sig. Germino e, anche se, sono certo, è in grado di difendersi da solo, ne difendo anche il diritto di esprimere la sua opinione sulla Hack. Personalmente avrei gradito che la Hack, dopo il ritiro avesse smesso di "ammorbarci" con le sue comparsate televisive, però, poichè siamo in democrazia, anche lei ha il diritto di dire la sua anche se, spesso e volentieri, i suoi sono più sproloqui che contributi di idee.
Credo, peraltro, che il sig. Germino abbia correttamente definita la Hack "sbraitante" riferendosi alle sue recenti apparizioni televisive: da gennaio a maggio 2008 ce la siamo sorbita in tutte le trasmissioni rai e mediaset mattutine, pomeridiane, serali e notturne nelle vesti di colei che inveiva contro la commissione selezionatrice rea di aver bocciato il brano che la Hack aveva scritto per il Festival di Sanremo dichiarando però, nel contesto delle stesse apparizioni, di non essere interessata al festival. (ciò che io chiamo: "delirio di onnipotenza", insomma).
Luigi Bigaroni
7 gennaio 2009
I problemi dell’Università sono i "baroni"
Esimio Zoccoli, anche se la Hak è un’eminente scienziata che tutti ci invidiano, (il cui valore non ho messo minimamente in dubbio), ed è andata in pensione, cosa che a me non interessa più di tanto, il nocciolo della questione rimane.
I baroni ci sono e deprimono l’università, deprimono le menti eccelse che la frequentano, deprimono gli studenti con la loro superiorità (casta). Basti vedere in Umbria quante facoltà hanno scisso per compiacere amici e parenti.
Lo sa quante facoltà ci sono in Italia. Con la sua certosina e meticolosa pazienza, cerchi.
Antonio Germino
7 gennaio 2009
Sbraitare contro la Hak senza sapere le cose…
In riferimento alla lettera del sig. Germino, vorrei informare i lettori che la "sbraitante" (così da lui definita) astrofisica Magherita Hak, che tutto il mondo scientifico ci invidia, nel 1992 è andata fuori ruolo per anzianità e ha continuato l’attività di ricerca senza l’impegno dell’insegnamento e dal 1997 è definitivamente in pensione.
Quando si pretende di fare informazione "casareccia" e si tira in ballo con veemenza una persona del calibro della Hak (perchè di sinistra?), abbia almeno l’accortezza di controllare quanto scrive.
Carlo Zoccoli
6 gennaio 2009
Scuola e Università "l’un contro l’altro armati"
Desidero comunque spendere due parole sull’articolo che riguarda lo sfacelo universitario. Finalmente i nodi vengono al pettine. Queste notizie che "solo" oggi vengono pubblicate, sono vecchie. Dopo tanta bagarre, finalmente si comincia a ragionare. La riforma Moratti e quella della Gelmini, sono sacrosante.
La scuola italiana soffre della sindrome delle Riforme, non ne va bene mai una, sia di sinistra che di destra e mi chiedo il perché. Il motivo vero è quello di averla politicizzata, cioè di aver aperto la porta alle ideologie e di esserne diventata dipendente. Le questioni serie della scuola, bisogna affrontarle per evitare che anche le buone intenzioni del ministro Gelmini divengano carta straccia.
Che fare, dunque? Riprendere e ripartire dalle riforme ibernate, ma già approvate. Devono essere le scuole autonome e quelle paritarie a decidere come ridisegnare i Licei, se abolire o no le sperimentazioni perché amici miei, il cambiamento della scuola non lo farà il ministro Gelmini dal suo ufficio, ma insegnanti, studenti e genitori. Il ministro deve fare una sola cosa, mettere i soggetti che fanno scuola nelle condizioni di esprimere le loro energie creative. Quindi, amici del NO rivedete le vostre posizioni, per il bene dei vostri studenti, per un riconoscimento della professionalità sedetevi e ragionate.
L’Università dei baroni e dei loro valvassini, deve finire, subito, il giovane ricercatore deve essere messo in condizione di entrare da giovane e stabilmente nella Ricerca e non aspettare i 50 anni, cioè quando se ne va in pensione il "suo" professore che ha raggiunto l’età di 70/80 anni.
La grande scienziata astrofisica HAK, invece di sbraitare contro i tagli alla ricerca mai avvenuti, anche nel vecchio governo Berlusconi, perchè non se ne va e lascia il posto al suo giovane e perenne studente? E’ solo questione di onestà ideologica, perchè da quando governa il PDL, ai nostri giovani, sono state raccontate molte frottole. Quindi è giusto andare avanti nel rinnovamento da tutti reclamato, ma da nessuno attuato.
Come ho sempre ribadito, la SCUOLA non è nè di sinistra e nè di destra, è NOSTRA. Il "l’un contro l’altro armati" per ideologie stantie e ammuffite ritarda anche lo sviluppo tecnologico, scientifico e industriale. Ancora oggi siamo costretti ad assume tecnici specializzati provenienti da Paesi stranieri. L’ora di cambiare è arrivata, di voltare pagina, una volta per tutte.
Antonio Germino
4 gennaio 2009
Trasfusioni disponibili per la circolazione nella Valle Umbra Sud
I territori, posti lungo la dorsale dei Monti Martani e attraversati dal Diverticolo Antico della Via Flaminia sono formati da comprensori che hanno dimensioni geoeconomiche tali da imporre una pianificazione ed un’amministrazione coordinate a livello intercomunale in modo e dinamicamente estese non solo ai capoluoghi ma anche ai centri minori ed agli insediamenti sparsi, con insediamenti polifunzionali collegati in rete interzonale.
Ho già sostenuto che l’obbiettivo di una interconnessione organica per “area vasta” è la futura “nuova frontiera” di un’armonica crescita civile ed è indispensabile per la vitalità degli insediamenti extra-urbani, soprattutto nelle aree in cui lo sviluppo degli insediamenti sparsi può consentire l’insediamento stabile di una popolazione più giovane ed attiva, che ha bisogno di collegamenti fruibili con i centri di servizio civile e socio-economico.
Gli otto comuni dell’Unione delle Terre dell’Olio e del Sagrantino, in genere, e quello di Massa Martana, in particolare, hanno un sistema viario costituito da una rete di strade comunali collegate con le vicinali d’uso pubblico e con quelle a servizio dei vari fondi ma molto spesso questa rete storica capillare è stata abbandonata, interrotta ed occupata “a macchia di leopardo” dai frontisti mentre il loro miglioramento integrato consentirebbe una mobilità completa e perfettamente compatibile, anche sotto il profilo naturalistico e paesaggistico e della tutela degli elementi idrogeologici e vegetazionali.
Il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 della regione dell’Umbria consente ai comuni con meno di 10.000 abitanti di accedere all’Azione d) della Misura 321 che incentiva il “miglioramento delle infrastrutture viarie di servizio alle aree rurali”, finanziando la straordinaria manutenzione di strade comunali e vicinali, esistenti ed inserite nelle mappe catastali, ed è significativo che non sono ammissibili interventi “puntuali e frammentari distribuiti su uno o più tratti stradali non contigui” perché la rete delle strade locali è una infrastruttura comune a tutta la popolazione residente e deve svilupparsi in rete, consentendo l’accesso ai centri di servizi culturali, economici e sociali e garantendo anche nel territorio extra-urbano una fruizione di servizi ad una qualità della vita della popolazione comparabile con quella dei centri urbani, pensando in particolare alle nuove generazioni ed alla loro formazione personale.
E’ questa un’altra occasione da non perdere e tutti noi dobbiamo attivarsi per usufruire di queste risorse ma dobbiamo pensare prima di tutto all’interesse della comunità civile, che è poi quello di ognuno di noi perchè, se riflettiamo senza indulgere all’egoismo, possiamo capire che la dimensione individuale non è sufficiente a garantirci una vita accettabile se non si armonizza con quella sociale: in questo contesto il diritto di tutta la popolazione alla mobilità ha una ruolo primario ed è un dovere civile quello di attivarsi per garantirlo.
Renato Domenico Orsini
4 gennaio 2009
Opere pubbliche tra vecchia e nuova Amministrazione
Il signor Battistini, nel rispondere il 31 dicembre al mio intervento, sostiene che l’attuale Giunta comunale di Todi non abbia approvvigionato ulteriori fondi per le opere pubbliche. Con lo Stato che ha tagliato i fondi e l’abolizione dell’ICI le entrate subiranno senz’altro una contrazione. Quindi trovo l’atteggiamento della Giunta Ruggiano molto prudente.
Inoltre è da elogiare l’atteggiamento dell’attuale Giunta che invece di sperperare i soldi dei contribuenti mandando in malora i lavori appaltati dall’Amministrazione precedente (come amano fare alcuni schieramenti), ha deciso di portare a completamento i lavori deliberati dalla Giunta Marini, come da Lei giustamente fatto notare.
Luigi Bigaroni
3 gennaio 2009
Il centrodestra di Todi rifiuta ogni dialogo contro il bene della città
Leggendo l’intervento del consigliere Epifani mi sorgono alcuni dubbi sul fatto che a Todi il Centrodestra manifesti la volontà di cercare il confronto e il dialogo su alcuni temi importanti per la nostra città ma che in realtà non lo voglia assolutamente, anzi.
In ogni occasione il centrosinistra viene accusato di essere fazioso, astioso, irato per aver perso il governo della città ecc…, mentre non mi sembra che ci siano aperture al dialogo o richieste di collaborazione; è evidente invece come ogni iniziativa dei “Sinistri” venga criticata a priori, esponendo il teorema che poichè la città è stata mal governata da 60 anni a questa parte nessuno a sinistra abbia il diritto di parlare o di mettere in atto qualsiasi iniziativa politica.
Partendo dal presupposto che tutto questo malgoverno non mi sembra affatto palese ed evidente, o per lo meno non è catastrofico come lo si vuole rappresentare, infatti l’amministrazione della città è fatta di scelte che avvengono ponderando diversi interessi e scegliendo la soluzione più opportuna, quindi prima di sparare a zero sarebbe necessario essere oggettivi e verificare i pro e i contro delle scelte amministrative, tuttavia mi sembra un pretesto affermare che a causa delle scelte passate non si possa più cercare di intervenire a difesa del patrimonio culturale storico e sociale della città.
Quelli che prima erano cavalli di battaglia del Centrodestra a difesa del bene comune, ora passano sotto tono o sono diventati non così gravi o comunque inevitabili a causa del malgoverno dei sinistri, come mai?
Sarà che invece nessuna amministrazione può governare con la bacchetta magica e che quindi determinati problemi, sia che governi la destra che la sinistra sono irrisolvibili o comunque di non facile soluzione?
In merito alla problematica che riguarda l’istituto Agrario di Todi mi meraviglia l’affermazione di Epifani quando afferma: “Tutto questo putiferio, sollevato dai Sinistri a Todi e da altri soggetti politici,sa di strumentalizzazione”, non mi sembra infatti che i Sinistri siano stati i primi a parlare, anzi, tra gli interventi ci sono stati quello de La Destra seguito da quello del consigliere provinciale Giovanni Ruggiano, oltre a molte associazioni di cittadini, come gli ex allievi della Scuola Agraria e al personale docente o non docente che hanno sollevato tale problematica: è o non è questo un tema a sostegno del quale si può lavorare insieme per il bene della città?
Invece no, ogni occasione è buona per dare addosso ai Sinistri, a qualsiasi condizione mistificando anche un po’ la realtà, bollando come strumentalizzazione la richiesta di portare in Consiglio Comunale una problematica relativa ad una istituzione come la scuola Agraria che fa parte del patrimonio culturale e del prestigio della nostra città.
Ognuno è libero di far politica come vuole ci mancherebbe, tuttavia sarebbe il caso di essere intellettualmente onesti soprattutto nelle fila del Pdl e di tenere una linea politica chiara, mi spiego meglio: se si vuole il dialogo che si cominci veramente a cercarlo, almeno sui temi importanti, altrimenti si dica chiaramente che nessun dialogo è possibile senza però accusare gli altri di non collaborare.
Francesco Maria Alvi
2 gennaio 2009
Todi come la vorrei nel 2009…
Per il 2009 vorrei non vedere realizzato il lapidario ma un polo culturale “Le Lucrezie” dove possano trovare degna ospitalità le espressioni culturali e sociali tuderti.
Un polo dove i gruppi teatrali possano esprimersi liberamente, i gruppi musicali suonare (ad esempio nella ex sede provvisoria dei vigili urbani), l’Università della terza età tenere le sue lezioni, l’Associazione gemellaggio incontrarsi ed incontrare i concittadini, il Coro Polifonico di Todi preparare concerti, assistere alla presentazione di un buon libro e/o ad un incontro con un regista, vedere qualche esposizione pittorica, fotografica o di altra forma artistica, tenere qualche incontro conviviale ecc..
Per il 2009 vorrei riuscire a parcheggiare senza patemi nella ztl assegnata. A tal proposito si potrebbe pensare a dei contrassegni adesivi da applicare sul parabrezza in modo da evitare esposizioni dei permessi attuali in modo da essere illeggibili. Tale contrassegni dovrebbero essere a pagamento e con il ricavato mantenere in buono stato le aree di sosta e abbellire la città. Cosi come sarebbe il caso di ridurre le zone ztl al massimo a 3.
Per il 2009 vorrei vedere le chiese aperte e pronte ad accogliere i turisti che ci hanno gratificato della loro visita. Si potrebbe realizzare un percorso di presepi artistici che tocchi le varie chiese cittadine presidiate da volontari. Probabilmente riusciremmo a “tenere” un po’ di più i visitatori e non vederli visitare distrattamente piazza e poco altro.
Per il 2009 vorrei non vedere più quella finta aiuola in piazza (è forse meglio della pista del ghiaccio?). Piazza è bella sgombra.
Per il 2009 vorrei vedere posizionati dei distributori di palette per bisogni canini e applicate le dovute sanzioni ai trasgressori.
Per il 2009 vorrei vedere una “vera” raccolta differenziata. A tal proposito è partito il bando per l’aggiudicazione del servizio e mi auguro che l’Amministrazione Comunale riesca ad ottenere un servizio adeguato.
Per il 2009 vorrei… mi fermo qui. Forse chiedo troppo?
Maurizio Pierdomenico
2 gennaio 2009
Epifani: "Sono consenziente al piano di dimensionamento delle scuole di Todi"
In merito al dimensionamento degli istituti scolastici, va detto che tutto questo putiferio, sollevato dai Sinistri a Todi e da altri soggetti politici, sa di strumentalizzazione. Anche se, in alcuni casi, a sollevare allarmi e perplessità, è stata la mera preoccupazione di veder Todi ancora una volta bistrattato dalle autorità regionali. Voglio subito affermare che questa politica dei dimensionamenti e del rigore nei vari settori della vita pubblica ed amministrativa, mi trovano consenziente. Era ora che si dicesse basta! La politica della Sinistra ha per decenni sfornato dirigenti, presidenti, consulenti e portaborse, creando fittizi posti per assicurare ai suoi galoppini un tozzo di pane immeritato. Quanti parassiti ci sono nei Ministeri?Quanti all’interno della Sanità, della Scuola, della RAI e dei tanti Enti statali? Bene dunque se si è veramente intenzionati a proseguire su questa strada. Per quanto riguarda la nostra realtà scolastica c’è da prendere atto che tutto è conseguenza del decreto Bassanini e della determinazione della Gelmini di porlo in attuazione.
La Provincia quindi, in ottemperanza alla legge, ha messo mano a questo doveroso dimensionamento. Forse non ci ha trattato con i guanti bianchi: è possibile, ma non è che ciò debba sbalordirci, perché tale trattamento ce lo stanno friservando da decenni. Il fatto è che non c’eran o alternative per salvare la centralità del nostro Istituto Agrario e salvaguardare anche in prospettiva l’autonomia e l’esistenza degli altri istituti tuderti. Se poi qualcuno a Sinistra ha il modo di risolvere il tutto più positivamente, si faccia avanti, considerato che la Provincia è la Regione sono in loro mani.
Chi accusa l’Amministrazione Ruggiano di aver sottovalutato la questione non ne conosce l’aspetto o fa finta di non conoscerlo. Non abbiamo nulla di cui ci si possa rimproverare. Si è scelto di avallare il Piano della Provincia perché era la migliore soluzione, avendo la certezza che i nostri istituti scolastici non perderanno di autonomia e centralità. Non sarà leso il diritto allo studio degli alunni e delle loro famiglie.
In Consiglio Comunale si è data voce ad un intervento del concittadino, nonché assessore provinciale, Massimo Buconi. Ha esplicitamente fatto il quadro, ragguagliando il consesso ed i cittadini presenti su tutta la questione. Di fatto ha detto che era la sola soluzione per tutelare, a riguardo, gli interessi della città. Di fatto ha ammesso che la nostra Todi, punto di riferimento di un vasto bacino che si protraeva fino nel ternano, ha perso quella centralità territoriale che da tempo imponeva in vari settori. Se si perdono presidenze di istituti scolastici e si accorpano gli istituti stessi, contando le iscrizioni degli alunni, se si perde l’ospedale contando i posti letto ed i ricoveri, è evidente che Todi non ha avuto lo sviluppo occupazionale e quindi demografico che hanno conseguito altre realtà urbane. Siamo diventati la Cenerentola dell’Umbria ed i fautori di questa irreversibile disfatta sono coloro che hanno governato scelleratamente la nostra città per sessant’anni. Alla fine della relazione, il concittadino Massimo Buconi, avrebbe dovuto fare un “mea culpa” e confessare di essere stato uno di coloro che hanno fatto saccheggiare Todi dalle sfere Sinistre che siedono sugli scanni della Provincia e della Regione.
Mario Epifani – Fiamma Tuderte
2 gennaio 2009
Monitorare i lavori in corso nel territorio di Massa Martana
Andando alla Messa di Capodanno il 1° gennaio 2009 nell’Abbazia di San Faustino ho notato con soddisfazione che, a monte della S.G.C. E45 e della Ferrovia Centrale Umbra, sono iniziate le operazioni di bonifica ambientale dell’area dismessa delle ex Fornaci Scarca, in cui sono previsti due nuovi insediamenti industriali, con un progetto già approvato ed inserito nell’ecosistema urbanistico-ambientale di Massa Martana con una delibera consiliare approvata nel 2008.
Il PRG comunale e la sua variante del 2008 condizionano l’intervento di recupero ambientale e produttivo a Villa San Faustino alla realizzazione di un complesso organico di opere di “urbanizzazione primaria”, come il verde, la viabilità, l’illuminazione e tutte le altre infrastrutture atte a garantire contestualmente la funzionalità dell’impianto e la qualità della vita degli addetti e dei residenti e l’esperienza di altre opere completate ed in corso di completamento nel territorio di Massa Martana impongono un attento monitoraggio dei lavori e, come cittadini interessati, richiedere il puntuale rispetto delle prescrizioni per un miglioramento dinamico ed armonico del nostro territorio, sia comunale che intercomunale.
Le opere dell’urbanizzazione primaria e le infrastrutture di mobilità condizionano infatti la funzionalità di ogni opera di trasformazione del territorio, fungendo da reticolo predeterminato in cui le strutture e le loro pertinenze devono inserirsi armonicamente, in quel contesto articolato e dinamico nel tempo e nello spazio che è da sempre un elemento essenziale di ogni dinamica politica e sociale e pertanto ogni Pubblica Amministrazione non può coprirsi le spalle con la pilatesca riserva della generica salvezza dei “diritti di terzi”; il territorio di sua competenza non è infatti un insieme di aree da utilizzare con diritto reale d’uso e d’abuso ma un corpo territoriale vivente, formato da membra interdipendenti e complementari che sono il patrimonio indivisibile ed indisponibile della comunità territoriale insediata.
A Massa Martana ed in tutta la Valle Umbra Sud le vestigia di un civiltà avanzata, fiorente fin dall’epoca preromana, ci confermano che le risorse materiali per lo sviluppo civile della Terra Martana ci sono e che sta quindi a noi il compito di utilizzarle a favore delle comunità che vi risiedono: è questo il primo impegno che tutti noi dobbiamo prendere al nastro di partenza di questo nuovo anno 2009, operando solidalmente per lo sviluppo armonico della nostra Terra, ponendo al primo posto la formazione e le prospettive delle nuove generazioni.
Renato Domenico Orsini