La ricerca dell’elisir di lunga vita ha assillato certa parte dell’umanità per secoli e ci sono ancora individui che farebbero carte false per averne una goccia..
Adesso forse dovranno ringraziare i topi.
Nel Dna di topolini ‘matusalemme’ il segreto dell’elisir per una vita lunga e in salute sarebbe l’inatteso effetto dell’assenza di un recettore chiave.
I ricercatori italiani dell’Istituto Mario Negri di Bergamo guidati da Ariela Benigni, hanno reso noto uno studio pubblicato sul ‘Journal of Clinical Investigation’.
Esaminato un gruppo di topi geneticamente modificati ‘ad hoc per indagare sull’effetto del recettore di tipo 1 per l’angiotensina II nelle alterazioni di cuore e rene, si è visto che questi animaletti sopravvivevano più di quelli normali: avevano una vita più lunga di circa il 30%.
Topi che oltretutto invecchiavano bene: restando in salute e molto attivi: molta meno aterosclerosi, meno danni a cuore e rene e nessuno al cervello. Dal punto di vista biochimico questi animaletti sono risultati protetti dal danno ossidativo. Come dire, meno vulnerabili all’effetto deleterio dei radicali liberi.
“Abbiamo anche visto che in questi topi risultano più espressi geni già noti associati alla longevità. E questo proprio grazie all’assenza del recettore.Fra l’altro – ha spiegato la studiosa del Mario Negri – le loro cellule ‘respirano’ meglio”.
Per l’uomo non è necessario mettere mano al Dna per regalarci la stessa longevità dei topi matusalemme.
“Infatti sappiamo già di poter modulare il recettore dell’angiotensina con farmaci conosciuti e ampiamente usati come anti-ipertensivi. Insomma – assicura – questo studio ci dice che non serve creare un uomo transgenico, ma si potrebbe prolungare la durata della vita in buona salute semplicemente studiando e utilizzando questi medicinali”.
In pratica, secondo la ricercatrice, si potrebbe pensare di studiare questi farmaci come ”elisir per una lunga e buona vita”, proprio come quella dei topi matusalemme.