Girolio d’Italia, che arriverà in Umbria e farà tappa a Spello giovedì 8 dicembre per celebrare il suo ”oro verde” con un calendario arricchito da oltre 50 appuntamenti gustosi, ha ottenuto ha ottenuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la medaglia d’argento per il suo alto valore divulgativo.
Il progetto fortemente voluto dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio e sposato con entusiasmo da ben 17 regioni olivetate italiane, si presenta come un viaggio nei sapori tipici dell’Italia che porterà la festa in onore dell’oro verde ogni settimana in una Città dell’Olio diversa ma con al centro della scena sempre lo stesso protagonista: l’olio nuovo.
La notizia del conferimento della medaglia del Capo dello Stato e il programma di Girolio d’Italia sono stati presentati a Roma presso la Stampa Estera, alla presenza del Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi, del Vicesindaco di Spello Antonio Luna e del Sindaco del Comune di Giano nell’Umbria e Vicepresidente ANCO Paolo Morbidoni e dei sindaci delle Città dell’Olio aderenti all’iniziativa, nel corso della conferenza stampa condotta dal giornalista Franco Poggianti.
A Spello l’occasione sarà per presentare, promuovere e diffondere la produzione del territorio e discutere del Manifesto per l’olio extravergine di Oliva di Slow Food con il convegno “Slow Oil” al Teatro Comunale a partire dalle 16.30, oltre a prendere parte alla premiazione del Miglior Uliveto – dedicato agli olivicoltori che quotidianamente contribuiscono a mantenere evalorizzare il patrimonio paesaggistico ed ambientale -e all’evento Viva Viva Garibaldi! dedicato ai 150 anni dell’Unità italiana, con inni e canti del Risorgimento italiano intonati dallaCorale del Torrino DLF Foligno.
E’ la stima di Assoprol Umbria per la campagna olearia 2011-2012. L’organizzazione dei produttori olivicoli dell’Umbria, emanazione di Confagricoltura Umbria, attiva da oltre 30 anni e che annovera più di 3000 associati, parla di una resa di circa il 13% in questa fase iniziale. Una percentuale elevata in rapporto alla stagione e che lascia perciò presagire una campagna di tutto rispetto, da cui si attendono circa 84mila quintali d’olio extra vergine d’oliva.
Complice il caldo la fase molitoria è entrata a pieno regime già da una decina di giorni.
Una condizione particolare che si verifica di rado. E’ un altro segnale di un clima mutato che stravolge i cicli produttivi e, quindi, nel caso dell’olio d’oliva, i tempi di trasformazione.
Per fronteggiare lo stress idrico gli olivicoltori hanno comunque in alcuni casi effettuato frequenti interventi irrigui mirati a ristabilire le condizioni idonee al decorso vegetativo. Ottime aspettative di produzione si registrano perciò nell’area del Trasimeno e in quella dei colli di Assisi e Spoleto, dove la molitura è più che avanzata.
Ma l’andamento positivo era annunciato già da qualche mese. E’ proceduto infatti senza troppi scossoni lo sviluppo vegetativo degli oliveti, seppure con situazioni differenziate a seconda delle aree di produzione. E se le piogge continue ed i successivi temporali di inizio estate hanno determinando alcune situazioni di stress per la fioritura e l’allegagione che hanno poi determinato una minore produzione, l’allarmismo mosca olearia, ormai rientrato da tempo, non ha influito sullo sviluppo colturale. Il caldo di settembre ha poi fatto il resto.
Con una superficie olivata di 27 mila ettari, 7 milioni e mezzo di piante d’olivo e 27 mila produttori olivicoli, l’Umbria riesce a collocarsi tra le aree a piu’ solida vocazione olearia d’Italia.
Sono 17 le cultivar umbre, tra le quali le piu’ rappresentate Moraiolo, Frantoio, Leccino, San Felice e Dolce Agogia. La quantita’ che i produttori umbri certificano – conclude Assoprol – e’ ormai stabile, con l’olio Dop Umbria che ha un mercato consolidato, in crescita, e che ne apprezza il prodotto. Ora è importante seguire la strada che da anni è stata intrapresa anche nel settore vinicolo e quindi puntare sulla qualità più che sulla quantità e sul legame con i territori, valorizzare e pubblicizzare le peculiari qualità della nostra produzione olearia sia dal punto di vista nutrizionale che salutistico. Puntare dunque sul marketing, sulla promozione nelle sedi adeguate del nostro verde “oro” .