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Prorogati gli incarichi dei Direttori generali delle Usl di Perugia e Terni e dell'azienda ospedaliera ternana, mentre si delinea il caleendario dei confronti a partire dal prossimo settembre con tutti i potenziali attori della riforma sanitaria
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La riorganizzazione della sanità umbra non avrà effetto fino al nuovo anno.
Lo si ricava dal fatto che nelle more dell’approvazione della legge regionale di riordino e riorganizzazione del sistema sanitario umbro, la Giunta regionale dell’Umbra ha provveduto a rideterminare la durata dell’incarico fino al 31 dicembre 2012 per i  Direttori generali dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni,  Gianni Giovannini, della Azienda Usl 4 di Terni,  Vincenzo Panella e della Azienda Usl 2 di Perugia, Giuseppe Legato,   il cui incarico è in scadenza il 31 luglio 2012.

La Giunta ha ritenuto che riattribuire gli incarichi in scadenza sarebbe stato inopportuno, anche in considerazione dell’accorpamento  che le Aziende andranno a subire a breve termine. Considerando che gli incarichi in essere sono stati attribuiti per tre anni si è quindi potuto procedere ad una rideterminazione della durata degli attuali incarichi nell’arco dei quinquennio, come prevede la normativa di riferimento (L.R.4/’98).

In verità non sembrava fino ad ora che per l’azienda ospedaliera di Terni fosse in programma un accorpamento ma anche per l’azienda ospedaliera di Perugia si era provveduto a trasformare in commissariamento l’incarico a Walter Orlandi

La data di scadenza degli incarichi al 31 dicembre 2012    – secondo l’esecutivo – garantisce  continuità di gestione e stabilità al sistema fino alla data di entrata in vigore del ddl di Ordinamento del sistema del servizio sanitario regionale, prevista al 1 gennaio 2013.

In tema di nomine, peraltro, c’è da segnalare che i consiglieri regionali del Partito Democratico, Andrea Smacchi e Luca Barberini hanno presentato una mozione che, se votata dall’Aula, impegna la Giunta regionale a rivisitare i criteri di nomina e le indennità dei componenti dei consigli di amministrazione e dei collegi sindacali nominati dalla Regione. I due esponenti della maggioranza auspicano anche che a partire dalle prossime scadenze non vengano rinnovate le nomine di soggetti già posti in quiescenza o che abbiano già svolto due o più mandati”.

Smacchi e Barberini si dicono  “convinti che anche in Umbria è necessario avviare una forte azione di rinnovamento che possa consentire di far emergere professionalità, competenze e nuove energie da mettere a disposizione della comunità regionale, in un’ottica di completamento di un percorso riformatore sempre più richiesto dalla società regionale”. 

Ma intanto si definiscono i percorsi per i confronti in tema di riorganizzazione sanitaria, confronti che si presume saranno molto affollati visto che nell’incontri tra la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini,  con i rappresentanti di tutte le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici specialisti ambulatoriali è stato assunto un importante impegno.
Ulteriori incontri di confronto dovranno svolgersi nel prossimo mese di settembre, prima del completamento dell’iter amministrativo dei due atti di riforma pre-adottati dalla Giunta regionale, estendendo la partecipazione agli incontri anche ai singoli medici.

Questo perchè  “Tra gli obiettivi principali, e strategici, che la Giunta regionale vuole cogliere con la riforma della sanità regionale vi è innanzitutto quello di un miglioramento e rafforzamento della medicina territoriale e di distretto".   
“Riteniamo assolutamente indispensabile – ha affermato la presidente Marini – che su questi aspetti si crei un ampio ed approfondito confronto con le organizzazioni sindacali dei medici che operano in questo comparto.
Il nostro obiettivo è, infatti, quello di razionalizzare e migliorare questo livello di assistenza, valorizzando il più possibile l’esperienza delle case della salute, rafforzando in questo modo le cure primarie al servizio del cittadino.
Questo lavoro ci consentirà altresì di poter definire i contenuti di un nuovo accordo integrativo regionale – ha annunciato la presidente – all’interno del quale formalizzare i reciproci impegni”.
  

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