Condividi su facebook
Condividi su twitter

Si continua a parlare di questo presunto volantino, di cui tuttavia nessuno ha mai fornito alcuna immagine, cercando di coinvolgere in tale disputa i vertici aziendali e addirittura regionali. Ritengo sia opportuno precisare che, nel rispetto delle convinzioni e delle libertà di pensiero e anche al fine di evitare che l’ospedale diventi luogo di tenzone ideologica, il cappellano è stato invitato a suo tempo a non coprire con cartelli il vetro della porta di ingresso della cappella, che peraltro è un’opera artistica realizzata dagli ospiti del Centro Diurno San Costanzo. E’ stata invece autorizzata una bacheca che contenesse, come per tutti i servizi dell’ospedale, comunicazioni strettamente legati al culto religioso in termini di orari ed altre informazioni operative.
Premesso che l’ospedale è un bene comune e come tale appartiene a tutti, in un’ottica di servizio che discende da specifici mandati legislativi  ci è sembrato inopportuno che il cappellano, in qualità di dipendente della pubblica amministrazione e nell’esercizio delle proprie funzioni, contraddicesse e pubblicasse, al di fuori dello specifico luogo di culto, posizioni sia contro una legge in essere (Legge 194/78) sia contro leggi in discussione (legge contro l’omofobia e contro l’adozione da parte di coppie omosessuali). In generale colui che esercita un’attività di pubblico interesse non dovrebbe utilizzare il proprio ruolo né per contraddire una legge dello stato (è il caso del cappellano) né per prevaricare al di fuori di legge e regolamenti (è il caso del medico) i gesti, seppure ritenuti inconsulti, di pochi soggetti.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter