Ne’ contrari ne’ infastiditi. Anzi!
Leggo sul TamTam online di come i media inglesi al seguito di Umbria Rock festival, siano rimasti affascinati dal verde delle colline umbre e dai panorami mozzafiato e nello specifico di quelli massetani.
La cosa ci fa molto piacere, come umbri e come massetani, e grati per i loro elogi descrittivi così come del fatto che Massa Martana sia balzata, con tale evento, alla ribalta internazionale.
Ma ci farebbe ulteriormente piacere, anzi un cordiale invito a che la prossima volta, cioè al ripetersi della manifestazione, gli stessi giornali ed anche altri esplorino ulteriori aspetti del territorio martano, ricchissimo di peculiarità storico-artistiche, meritevoli di essere considerate.
Perchè sul territorio di questo piccolo angolo di mondo nel cuore dell’incantevole Umbria, posto sull’asse dell’antica Via Flaminia ed il cui percorso si snoda tra l’altro a pochi metri dalla sede del festival, e ove non esiste caos metropolitano,dove la vita scorre serena e tranquilla, dove tutti si conoscono e si vogliono bene, sono disseminati numerosi e pregevoli manufatti e reperti di era romana, apprezzatissimi dai visitatori.
Grazie ai promotori di Umbria Rock festival, per l’ideazione dell’iniziativa ed il cui svolgimento, nei pressi della splendida abbazia di S.Maria in Pantano, (a proposito di un esempio di pregevole manufatto del VII-VIII secolo), si è configurato e continuerà a configurarsi,oltre alla valenza dell’evento musicale, formidabile strumento di conoscenza e di promozione turistico/culturale di Massa Martana, in ambiti geografici sconfinati.
Infine, francamente non mi sembra che noi massetani siamo pregiudizialmente contrari o infastiditi da tali manifestazioni.
- Edoardo Antonelli
- 22 Agosto 2014
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