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L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato, con 14 voti: quelli della minoranza più 2 del Pd, 2 del Psi, 1 dell'Idv la mozione favorevole al riconoscimento, 11 della maggioranza si sono astenuti
Consiglio regionale

L’aria delle elezioni regionali del prossimo anno in Umbria sembra abbia preso a spirare sempre più forte.
E chi può, cerca visibilità nel proprio elettorato storico, altri invece cercano di salvare capra e cavoli provando ad apparire come vittime della situazione.

Sulla vicenda degli “scatti” delle indennità retributive dei medici che hanno dichiarato l’esclusività col S.S.N ed optato per l’esercizio della libera professione intramuraria, s’è determinata una chiara frattura nella maggioranza che sostiene la Presidente Catiuscia Marini, la quale è anche alla direzione dell’assessorato alla Sanità.

Quest’ultima deve registrare al suo passivo non solo il fatto che alcuni della maggioranza hanno votato con la minoranza, ma anche il fatto che tutti gli altri della maggioranza non hanno avuto il coraggio di affermare fino in fondo che la concessione degli “scatti” ad alcuni, al di là degli arzigogolamenti legali, rischia di innescare la rabbia e la rincorsa di tutti gli altri dipendenti pubblici da anni bloccati nelle loro retribuzioni di anzianità oltre che nei contratti di lavoro. 
Forse così le prossime elezioni potrebbero determinare sorprese proprio nel campo che s’è comportato come Ponzio Pilato, senza che gli altri attualmente presenti alla seduta possano più che mantenere le posizioni.

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato, infatti con 14 voti favorevoli (Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Fratelli d’Italia, Lega, Udc, Brega e Smacchi – Pd, Buconi e Carpinelli–Psi, Brutti-Idv) e 11 astenuti (Chiacchieroni, Galanello, Riommi, Bracco, Cecchini, Cintioli, Mariotti, Locchi, Bottini–Pd; Stufara–Prc; Rometti–Psi) la mozione, firmata dai consiglieri regionali d’opposizione, sul mancato riconoscimento dell’indennità di esclusività ai medici del servizio sanitario regionale.

La mozione ovviamente favorevole ai medici è stata votata direttamente in quanto, nella precedente seduta (4 agosto), l’atto era stato rinviato per mancanza del numero legale dopo l’illustrazione da parte di Maria Rosi (Nuovo centrodestra).
Il testo dal titolo “Mancato riconoscimento ai medici del servizio sanitario regionale dell’indennità di esclusività prevista dalla normativa vigente e dalla contrattazione collettiva della dirigenza medica. Adozione di interventi da parte della Giunta a salvaguardia del ruolo e delle funzioni dei medici medesimi”, era firmato anche da Raffaele Nevi, Fiammetta Modena, Rocco Valentino (Forza Italia), Massimo Mantovani e Massimo Monni (Nuovo centrodestra), Sandra Monacelli (Udc), Gianluca Cirignoni (Lega nord), Alfredo De Sio e Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d’Italia).

La Giunta regionale aveva chiesto un pronunciamento ministeriale vista la variegata soluzione data in tutto il resto d’Italia alla norma per la quale  “Per gli anni 2011, 2012 e 2013 il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, ivi compreso il trattamento accessorio… non può superare, in ogni caso, il trattamento (ordinariamente spettante per) l’anno 2010 (al netto degli effetti derivanti da eventi straordinari della dinamica retributiva, ivi incluse le variazioni dipendenti da eventuali arretrati, conseguimento di funzioni diverse in corso d’anno…)”. Il D.P.R. n. 122/2013 ha poi prorogato l’efficacia della suindicata norma sino al 31.12.2014

 

Il consigliere regionale Maria Rosi (Ncd) esprime “soddisfazione” per il voto positivo dell’Assemblea legislativa dell’Umbria alla mozione, firmata dai consiglieri regionali d’opposizione, sul mancato riconoscimento dell’indennità di esclusività ai medici del servizio sanitario regionale.
“Si è prodotta – ha detto Rosi –  una forte spaccatura nella maggioranza. Ma con il suo voto l’Assemblea dimostra la propria vicinanza ad una categoria che, lavorando in silenzio, tiene alto il livello della sanità umbra.

Il Consiglio invita così la Giunta a riconoscere quanto dovuto ai medici del servizio sanitario regionale che lavorano in esclusività. Si tratta di un’indennità per un’attività che è già stata compiuta negli ultimi anni. Già altre regioni come la Toscana e le Marche hanno deliberato in merito, e anche l’Umbria l’aveva fatto nel 2010”.

“Alcune sentenze del tribunale – ha spiegato Rosi – hanno dato ragione a singoli medici che hanno fatto ricorso. È immaginabile, quindi, che un considerevole numero di contenziosi interesseranno le Asl regionali che, oltre a corrispondere l’indennità di esclusività dovute, dovranno sopportare anche consistenti costi aggiuntivi per le spese legali. Per questo chiediamo un intervento da parte della Giunta per corrispondere ai medici quanto dovuto, così da evitare un aggravio ancora maggiore a carico della collettività”.

“Vista l’importanza della tematica – ha concluso Rosi – ci auguriamo che questa mozione non venga utilizzata come strumento elettorale, facendo slittare il pagamento a ridosso delle elezioni”.

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