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Allarme tra i pendolari che utilizzano il treno per arrivare a Todi o per partirne per l'ulteriore dequalificazione di un servizio
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Meno di un mese fa, nel commentare la situazione della Ferrovia ex Centrale Umbra, facemmo riferimento all’anno 1839 e probabilmente abbiamo sbagliato.
Occorre andare indietro ancora di qualche decennio o forse secolo per trovare “stazioni” all’aperto.

E’ già, sembra che stia proprio per andare così in quel di Todi, con un manipolo di utenti (forse già ex) sul piede di guerra dopo aver appreso che il fabbricato della stazione ferroviaria di Ponte Rio sarà sigillato.
Niente più sala d’attesa al coperto sotto il sole cocente o la pioggia cadente.

Ovviamente saranno scelte aziendali, su cui le autorità che hanno amministrato (sic) i binari umbri, spargeranno lacrime amare unitamente a quanti hanno snobbato un servizio pubblico pensando che ci sarebbe stato sempre un periodo di vacche grasse con il classico “pantalone” a pagare.
E dopo il treno, che tristemente s’avvia a divenire un ricordo, altro s’intravvede all’orizzonte..  ha da tornà il borbone

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