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Sbloccata una importante mole di risorse che consente di operare un investimento strategico sull’intera infrastruttura regionale
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“Grazie al lavoro portato avanti in questi anni e  all’accordo tra la Regione  Umbria ed il  Governo nazionale, in particolare attraverso l’impegno dei  ministri Del Rio e De Vincenti,  ora possiamo contare su un  finanziamento  di 51 milioni di euro  che ci consentirà di riqualificare, ripristinare e mettere in sicurezza l’intera tratta della FCU”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, illustrando alla  stampa, insieme  all’assessore regionale ai trasporti,  Giuseppe Chianella,  ed al Direttore regionale alle infrastrutture,  Diego Zurli, il quadro finanziario degli investimenti sulla rete ferroviaria regionale.

“A queste risorse – ha proseguito la presidente – si aggiungono ulteriori  12 milioni di euro provenienti anch’essi dalla Delibera CIPE 2016 N. 54  che serviranno per 1 milione 600 mila euro al trasporto su gomma, per 1 milione 400 mila euro alla chiusura degli ultimi  passaggi a livello,  per 2 milioni 200 mila euro per adeguare gli impianti di sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria ex FCU e per 6 milioni 600 mila euro per rinnovare e modernizzare il materiale rotabile. Inoltre – ha proseguito Marini –,  nell’odierna seduta,  la Giunta regionale  ha svincolato  6 milioni di euro,  aggiuntivi rispetto ai finanziamenti  nazionali,  per la firma del Contratto e l’avvio dei lavori sulla  tratta Perugia Ponte San Giovanni – Sant’Anna.  Si tratta – ha evidenziato la presidente – di una importante mole di risorse  che ci consente  di operare un investimento strategico sull’intera infrastruttura regionale e di affrontare la strategia futura della FCU di cui si è molto teorizzato in passato e che ora, grazie al provvedimento del Governo, si materializza in interventi  non più frammentati. In particolare – ha spiegato Marini – si procederà secondo alcune priorità, la prima delle quali e senza dubbio quella di  ripristinare le parti interrotte della rete, partendo dal collegamento tra Città di Castello e la zona nord di Perugia. L’obiettivo è quello di interconnettere e di integrare FCU con l’infrastruttura ferroviaria  di competenza dello Stato, ricomprendendo  la FCU all’ interno del perimetro della rete nazionale, con evidenti benefici relativamente all’abbattimento dei tempi di percorrenza e alla qualità del servizio. Un’operazione – ha detto Marini – che si sposa con gli obiettivi strategici recentemente illustrati dall’AD del Gruppo F.S. Mazzoncini e che punta sul rilancio del trasporto pubblico locale rilanciando  e valorizzando il ruolo delle ferrovie regionali. In questo quadro – ha aggiunto – un’ulteriore elemento di  certezza arriva dal decreto legislativo 50 del 2017, non ancora convertito in legge, che,  all’art 47,  prevede la possibilità per RFI di poter concorrere alla gestione e al miglioramento infrastrutturale delle ferrovie ex concesse, attraverso la sottoscrizione di un’ accordo tra Regione Umbria – Umbria TPL e la stessa RFI in qualità di soggetto attuatore, il cui schema è stato approvato nella seduta odierna della Giunta Regionale, così  da  accelerare il processo di adeguamento agli standard tecnologici e di sicurezza della linea ferroviaria umbra  con quelli della rete ferroviaria nazionale ”.

Marini ha poi annunciato che nel corso della prossima Assemblea di giugno i cinque soci pubblici di Umbria Mobilità (provincia di Perugia, Comune di Perugia, ATC, che raccoglie i soci della Provincia e dei Comuni dell’area di  Terni, la Regione Umbria ed il Comune di Spoleto, procederanno alla nomina dell’Amministratore unico di Umbria Mobilità che gestirà le competenze tecniche ed operative in capo a  Umbria Mobilità e a cui spetterà il compito  di affrontare i tema della  costituzione dell’Agenzia unica regionale per i trasporti.

La presidente ha infine comunicato che la Regione Umbria ha formalmente richiesto a FS di valutare la istituzione di un Frecciarossa che possa collegare il capoluogo di regione con l’alta velocità sulla tratta Perugia, Arezzo, Firenze, Bologna, Milano senza interruzione nel trasporto. Una richiesta – ha precisato la presidente – che va ad integrare e non è sostitutiva rispetto alla realizzazione della stazione per l’Alta velocità Medioetruria”.

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