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Considerazioni sul nuovo corso politico e sulle azioni amministrative per il rilancio della città di Todi
COMUNE-DI-TODI

Leggo molti articoli e considerazioni sul dopo elezioni del Sindaco di Todi che è difficile tacere.
Francamente  alcuni articoli mi deludono per il semplice motivo che non vorrebbero prendere atto della realtà e del giudizio degli elettori.  Su di un punto infatti bisogna essere d’accordo, “in democrazia chi prende più voti vince”. Tutto il resto non conta nulla. Sono tutte considerazioni inutili e che servono da giustificazione, anche legittima, per chi ha perso. Guai non attenersi a questi principi, e guai a metterli in discussione.  Che poi il risultato sia stato soddisfacente  per le nostre singole aspettative conta poco quanto nulla.  I cittadini che hanno votato la maggioranza costituitasi hanno sempre ragione.
Semmai chi non ha vinto ha il diritto-dovere di fare un ‘opposizione tale da contribuire anche per questa via a costruire l’interesse della città, tanto da candidarsi per le proprie proposta a proporre l’alternativa al Governo della città.   Poste queste poche certezze a fondamento dei giudizi sulla gestione amministrativa, si possono discutere le diverse scelte. Certo mi pare difficile poter discutere sui lavori che l’amministrazione ha approntato presso i giardini pubblici.  Farlo era semmai un dovere per molti motivi che è perfino inutile ripetere.     Vedo con altrettanto piacere che si ridiscute della messa in sicurezza di Pian di S. Martino, anche se bisognerebbe capire come il problema è sorto. Forse sarebbe utile  per situazioni simili. Vedo anche utile la rimessa in discussione del sito dove costruire il depuratore. Sono ormai anni che si discute che oggi appare inverosimile non decidere  velocemente tenendo presenti le regole fondamentali che sconsigliano un sito e che invece possono consigliarne un altro. Quello individuato mi pare fortemente sbagliato e non mi pare difficile sostenerlo. Non voglio certamente anticipare le cose che io penserei utili ma non appare difficile individuarle. Mi rendo conto che per realizzarle occorre un forte impegno, non essendo certi nemmeno del risultato, ma vale la pena spendersi per le cause oggi ritenute più giuste.  I momenti che stiamo attraversando consigliano da soli ciò che è urgente. I problemi di oggi credo che li conoscano tutte le famiglie perché la crisi morde proprio li.  Servizi sociali , scuole accessibili a tutti, lavoro per i giovani anche in settori nuovi, coniugando il bisogno con ciò che il Comune può offrire.  Invecchiamento della popolazione  anche per la fuga dei giovani.  Rilanciare il turismo utilizzando risorse finora inutilizzate.
Incentivare  il commercio e le piccole attività che sono la vera ossatura del nostro sistema, e che non è vero che sono comunque finite. Il punto vero è che si presentano in modo diverso che è difficile perfino cogliere, ma il tentativo va fatto. Credo che alcuni piccoli gruppi di lavoro di cittadini e di esperti potrebbero fornire  tante indicazioni utili. Varrebbe la pena di provare. Sicuramente sarebbe uno sforzo apprezzato.

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