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In funzione un nuovo eliminacode all'ospedale di Perugia: 3 mila le richieste giornaliere
cup perugia

Un nuovo sistema eliminacode è  attivo da  lunedì 14 maggio  nella  sala d’attesa del servizio CUP dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia per soddisfare  le esigenze dell’utenza. In particolare  la Direzione aziendale, come riferisce una nota stampa, ha voluto  dare delle priorità  a  specifici percorsi di accesso per le  donne in gravidanza,  pazienti in età pediatrica e cittadini portatori di disabilità.
Il servizio  CUP del S. Maria della Misericordia è costituito  da  23 sportelli, di cui 8 presso il CUP Centrale e 15 allocati presso le strutture  specialistiche dove afferiscono assistiti appartenenti alle fasce sociali più sensibili (ad esempio: Area  di Oncoematologica, Pronto soccorso, Nefrologia ed altri), oltre a quelli dedicati al servizio di  prenotazione telefonica  per l’attività libero-professionale  intramoenia.
Nel corso del  2017 il CUP dell’Azienda ospedaliera di Perugia ha eseguito oltre 800.000  operazioni di varia tipologia: alle tradizionali operazioni di prenotazione, si sono aggiunte quelle per la consegna di  documentazione medica, tra cui copie di cartelle cliniche. Lo stesso numero di operazioni è prevedibile che venga confermato anche per l’attuale esercizio, considerato che nel primo trimestre del 2018 sono state già eseguite 207.000  prestazioni. E’ stato anche accertato che sono circa 3.000  gli utenti che quotidianamente si rivolgono al servizio CUP, compresa l’utenza telefonica.
L’Ufficio di coordinamento CUP gestisce circa mille agende di prenotazione  tra quelle di primo accesso, follow-up, approfondimento diagnostico, percorsi chirurgici per gli interventi di oculistica  ambulatoriale  oltre ad essere parte attiva, nell’ambito della propria competenza, in numerosi  procedure  aziendali per assicurare il raccordo tra Strutture Aziendali e la rete degli sportelli.
Lo stesso Ufficio, all’interno del piano aziendale annuale per il contenimento delle liste attesa, nel corso 2017, ha eseguito 2.600 prese in carico di assistiti  che al momento della prenotazione non trovavano posto per le prestazioni RAO compatibili con il rispetto della classe di priorità indicata dal medico prescrittore.

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