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La Regione ha presentato il piano di salvaguardia che prevede di ampliare sia i posti letto ordinari che i posti letto di terapia intensiva dedicati COVID
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Sulla base delle proiezioni che prevedono una curva epidemiologica con un picco di ricoveri entro i primi giorni di dicembre, la Giunta reginale dell’Umbria ha approvato stamani l’atto con il quale si definisce e si rende operativo il “Piano di salvaguardia”, che prevede di ampliare sia i posti letto ordinari che i posti letto di terapia intensiva dedicati COVID. Subito dopo l’approvazione, l’atto è stato illustrato nel corso di una videoconferenza alla presenza della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, degli assessori regionali alla Salute, Luca Coletto,  alla Protezione civile, Enrico Melasecche, dei direttori regionali alla Salute, Claudio Dario, e alla Protezione civile, Stefano Nodessi, del Capo di Gabinetto della Presidenza Federico Ricci. E’ intervenuto in collegamento dalle Marche il consulente della Presidenza per la gestione dell’emergenza covid, Guido Bertolaso.

In apertura dell’incontro la presidente Tesei ha ricordato i numeri registrati in Umbria nell’ultima settimana evidenziando come “con il Piano di salvaguardia la Regione si stia preparando ad affrontare un ‘eventuale’ picco di ricoveri entro il mese di dicembre. Ovviamente – ha aggiunto – è stato predisposto il piano sperando che la curva dei contagi, grazie alle misure restrittive adottate, possa scendere”. Stiamo andando oltre il Piano previsto dal Governo – ha precisato l’assessore Coletto – perché arriveremo a 167 posti di terapia intensiva, ma oltre alle cure per i pazienti covid, è importante continuare a garantire i Livelli essenziali di assistenza perché non possiamo pensare che non esistano altre patologie”.

“In queste 2 ultime settimane è stato svolta un’attività proficua – ha precisato Guido Bertolaso – A Perugia è stato allestito l’ospedale dell’Esercito e a Terni si sta predisponendo quello della Croce Rossa. Le due strutture, insieme al grande impegno della Protezione civile, rappresentano un segnale di attenzione verso l’Umbria, visto che si tratta di strutture molto ricercate. Sul fronte sanitario quindi si sta facendo molto, si dovrà fare altrettanto sul sociale e, con l’opportuna organizzazione e nei giusti tempi, si potrà programmare anche la riapertura delle scuole”.
Anche questo Piano, in analogia a quanto precedentemente fatto in particolare con il Piano di contenimento, si svilupperà per fasi successive, in modo da incrementare progressivamente la dotazione dei posti letto, con l’allestimento tecnologico necessario e il reclutamento del personale dedicato.

Illustrando il Piano di salvaguardia il direttore alla Salute, Claudio Dario ha riferito che prevede il coinvolgimento anche di strutture esterne alla rete ospedaliera, visto che è indispensabile e necessario salvaguardare le strutture sanitarie per le proprie finalità di garanzia dei LEA (COVID e Non COVID) da assicurare a tutta la popolazione.
Il documento adottato presenta quindi una parte specifica che riguarda le attività per il rafforzamento della dotazione dei posti letto, una per l’aumento del personale, ed una dedicata alla definizione della necessità di investimenti strutturali e delle dotazioni di tecnologie che è necessario garantire per fronteggiare l’emergenza.

Attraverso il Piano si prevede l’attuazione di almeno ulteriori 150 posti letto per acuti, per una disponibilità complessiva di almeno 530 posti letto,  ulteriori 58 posti letto per post-acuti che si vanno ad aggiungere a quelli già realizzati con il piano di contenimento per la bassa intensità post-acuta,  ulteriori 40 posti letto di Terapia Intensiva, per una disponibilità complessiva di 167 di posti letto.

L’attuale contesto non consente di raggiungere rapidamente tale dotazione ricorrendo unicamente a strutture esterne extra rete sanitaria come si confà ad un piano di salvaguardia, si rende necessario quindi,  il coinvolgimento di aree individuate nelle strutture della rete regionale sanitaria con il reclutamento di strutture esterne: è stato previsto l’allestimento dell’Ospedale dell’Esercito montato nel parcheggio dell’Ospedale di Perugia con 37 posti letto complessivi, la Tenda della Croce Rossa in adiacenza dell’Ospedale di Terni con capacità di 20 posti letto complessivi, l’utilizzo dello stabile che ospitava la Casa di Cura Porta Sole dove si possono allestire 58 posti letto complessivi a bassa intensità di cura per post acuti, la sottoscrizione di uno specifico Accordo Quadro con la Regione Marche per l’utilizzo di n. 1 modulo di terapie intensive presso il nuovo Ospedale Covid realizzato a Civitanova Marche per un totale di 14 posti letto.

Per quanto riguarda l’incremento dei posti letto ordinari dedicati Covid, si prevede che entro 10 giorni ne saranno attivabili 131, mentre entro 15 giorni saranno disponibili 32 posti letto di Terapia Intensiva, portando la dotazione dai 127 raggiunti con il piano di contenimento (69 iniziali + 58 del piano di contenimento) fino a 159. La realizzazione dell’Ospedale da Campo R.U. e dei 14 posti letto al terzo piano dell’Ospedale di Terni potrà consentire di mantenere i pazienti senza dover usufruire del COVID HOSPITAL di Civitanova Marche.

La progressiva realizzazione di tali posti letto ed il monitoraggio dell’andamento epidemico, e quindi della necessità di ricovero ospedaliero per terapia intensiva, consentirà di modulare la disponibilità aumentando l’offerta di Terapie Intensive generaliste. Al fine di garantire la realizzazione dei nuovi posti letto suddetti sono state attivate dalle Aziende Sanitarie tutte le procedure di reclutamento, ordinarie e straordinarie, del personale sanitario consentite dalla normativa vigente in materia.
In riferimento ai Covid Hotel il direttore Stefano Nodessi, ha precisato che al momento sono attivi Villa Muzi a Città di Castello con 20 posti letto e Hotel Melody a Deruta con 54 posti letto. Si sta verificando l’idoneità di altre strutture visto che Feralberghi e Confindustria ne hanno segnalate all’incirca 28 di cui già una decina visionate.

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