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Tra i contributi che aprono il volume quelli del Presidente dell'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria, Roberto Conticelli, del direttore delle Guide di Repubblica, Giuseppe Cerasa, e dell'editorialista del Corriere della Sera Antonio Macaluso; scrivono di noi anche il Sindaco di Todi nel 1990 Massimo Buconi e quello di oggi Antonino Ruggiano
Senza nome

(Finalmente) è uscito il libro dei 30 anni di TamTam. Abbiamo tardato un po’, sia perchè volevamo distribuirlo in edicole e librerie ad emergenza sanitaria conclusa, sia perchè a un certo punto sembrava diventata una sintesi impossibile e, in altri, un’operazione a rischio di autoreferenzialità.  Non è stato così, grazie al contributo di tanti che ci hanno fornito, dall’esterno,  il loro autorevole punto di vista, incoraggiandoci e spronandoci.  Ecco allora la scelta di iniziare a svelare i contenuti proprio attraverso dei piccoli estratti delle presentazioni di tre grandi giornalisti e da due esponenti istituzionali.
Abbiamo deciso di titolarlo “comunicato nr. 1”, a dare un senso quasi terroristico alla celebrazione di questo anniversario. Altri ne seguiranno nei prossimi giorni…

“Ha un senso drammaticamente attuale la celebrazione dei trent’anni di TamTam nel mezzo delle buie stagioni della crisi dell’editoria, quando fanno fortuna volumi che già prevedono come imminente l’uscita dell’ultima copia cartacea dei quotidiani e al tempo in cui editori di ogni latitudine e credo politico auspicano, e purtroppo si apprestano a rendere concreta, l’informazione senza giornaisti, dando mano libera al radicamento dei chip, degli algoritmi e delle notizie governate da interessi pubblicitari di un modernismo sospeso tra mancanza di ideali e esasperazioni tecniciste. L’attualità di questo anniversario allora risiede tutto nell’evidente resilienza che il progetto di TamTam ha portato con sé per tre decenni…”
(Roberto Conticelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria)

“Ci sono tanti modi per fare informazione (…) ma c’è anche l’informazione di prossimità, di vicinato, che apparentemente riveste un ruolo secondario ma che invece assume sempre più  una valenza strategica di rappresentanza di interessi, di passioni, di storie e di emozioni che non possono essere replicate facilmente, che hanno una loro specificità e riconoscibilità. Vorrei dire quasi una mission che porta chi scrive e chi legge a formare quasi una sorta di corpo unico, che consente agli interessi di intrecciarsi e di sopravvivere, che in parole semplici porta a definire una comunità e a farla ruotare intorno a delle parole chiave…
(Giuseppe Cerasa, direttore de “Le Guide di Repubblica)

“Essere vicini al proprio territorio, sentirlo nel suo vissuto quotidiano, interpretarlo, spiegarlo, non è faccenda da serie B perchè richiede doti ed energie affatto a buon mercato. Non ci si improvvisa giornalisti o editori nè su scala nazionale, nè a livello locale. La storia del settore – italiana e non – è piena di clamorosi fallimenti di operazioni partite in grande stile e malamente naufragate nel mare aperto dell’incompetenza e dell’approssimazione. Quanti pensano che fare un giornale – cartaceo o online, o in tutti e due i formati – sia solo questione di soldi e un po’ di pettegolezzo da riportare in forma almeno accettabile – non ha capito nulla. Non si vive – crescendo – 30 anni, come è il caso di TamTam, se dietro il progetto non ci sono idee, controllo di qualità e capacità di scelta dei collaboratori  (…) Essere credibili, autorevoli, precisi è difficile e, proprio per questo, tanto più apprezzabile”.
(Antonio Macaluso, editorialista del Corriere della Sera)

“Un’informazione agile, semplice alla lettura, comprensibile e, cosa non di poco conto, gratuita. In quei primi anni Novanta, una vera e propria anticipazione, con lo stesso approccio alla notizia di quello che sarebbe stato poi lo sviluppo della Rete. Da quel momento la storia della Media Valle del Tevere non è stata, letteramente, più la stessa, perchè l’abbiamo vissuta (anche) sotto gli occhi vigili, attenti e mai di parte, di TamTam. A maggior ragione da quando, negli ultimi 13 anni, a fianco della edizione tradizionale si è affiancata l’edizione online, ancora più fresca e “sul pezzo”, quanto ad aggiornamenti e comunicazione delle notizie. Non credo di andare fuori dal seminato, se sottolineo la fondamentale importanza di TamTam anche nella formazione di una coscienza collettiva di “area vasta”. L’esperienza editoriale ha contribuito non poco a unire i comuni del nostro comprensorio, a farli sentire squadra, a farli sentire uniti. Anche per questo dobbiamo a TamTam un ringraziamento eterno”.
(Antonino Ruggiano, Sindaco di Todi)

“TamTam ruppe il rapporto cittadino-notizia, cambiando in qualche modo da subito l’informazione locale. Lentamente ma costantemente conquistò uno spazio importante nella Media Valle del Tevere (…). Una felice intuizione condotta con visione e capacità. Non notizie di parte o strillate ma informazione pacata, pulita, comprensibile, mai partigiana (…). E se proprio era impossibile non riportare la polemica, dirimpetto sempre spazio all’opposto punto di vista. Credo che nessuno lo abbia mai buttato senza averlo prima letto, perchè ci si riusciva a trovare sempre qualcosa di proprio interesse. Si occupava di politica, ma non faceva politica! Sempre giusto spazio anche a notizie minori, ben selezionate per cogliere la sensibilità di quel territorio. Forse allora sfuggiva ma dietro, di fatto, doveva esserci una grande capacità di leggere le realtà locali attraverso la rete di collaboratori”.
(Massimo Buconi, gà Sindaco di Todi nel 1990)

 

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