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L'organizzazione, dopo lo scioglimento dell'associazione Stabat Mater, è stata ereditata da Chromicles, che muove critiche alla chiusure identitarie e non inclusive che stanno caratterizzando la vita culturale di Todi
iubel festival

L’associazione Chromicles ha reso noto che la terza edizione di Iubel Festival si terrà il prossimo autunno solo in forma digitale sul sito e sui canali social della manifestazione. Al centro contenuti e incontri per rilanciare i temi fondamentali della manifestazione: la creatività, la sperimentazione, l’attenzione alla parola, l’esplorazione delle forme.

La manifestazione, ispirata al poeta Jacopone da Todi, negli ultimi due anni ha portato in città numerosi scrittori e musicisti e ha promosso un premio intitolato al poeta che ha dato voce a esperienze artistiche d’eccellenza, riconoscendo tanto l’opera di personalità già affermate quanto l’emergere di nuovi talenti. Tra i momenti più memorabili: il maestoso concerto del Maestro Ezio Bosso, la performance poetico-musicale di Patrizia Cavalli, il reading di Tiziano Scarpa, il suggestivo live di Boosta tra le Colonne di Beverly Pepper, gli incontri in luoghi pubblici e giardini privati con Claudia Durastanti, Maria Borio, Giovanni Succi, Delmoro e Giulia Cavaliere. In questo senso Iubel ha contribuito a promuovere il lavoro di Jacopone e a posizionare la città come uno dei luoghi di esplorazione culturale più interessanti d’Italia.

Alla base della scelta di sospendere la versione dal vivo del festival, che a settembre animava la vita culturale della città di Todi, ci sono le incertezze legate alla pandemia, che già lo scorso anno aveva reso difficile l’organizzazione, e l’esigenza di riformulare la squadra, fatta di soli volontari che mettono a disposizione della città, senza alcun compenso, tempo, risorse e contatti. Chromicles, già ideatrice della fortunata rassegna Giardini Segreti, eredita infatti l’organizzazione di Iubel dall’associazione Stabat Mater, che nel frattempo si è sciolta.

“Visto inoltre il recente impegno di soggetti esterni al territorio nel promuovere iniziative fortemente orientate che si pongono come luogo privilegiato della proposta letteraria ed editoriale della città – si legge in una nota – l’associazione rileva che sarebbe essenziale impiegare le energie della comunità e restituire alla comunità stessa un’idea trasparente di cultura inclusiva, dialogante, diversa, aperta all’incontro con l’alterità e lontana dalle chiusure identitarie. L’augurio è che tali valori siano sempre al centro di una costruzione ragionata, da parte dell’amministrazione e delle associazioni patrocinate, della promozione di Todi come luogo di cultura in Italia e nel resto del mondo”.

 

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