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Dopo lo scontro sul bilancio si sono dimessi Nazzareno Latini, Federico Pancrazi e Anthony Poli, con Matteo Taddei che non ha accettato la possibile surroga. L'accusa: "il Sindaco ha diviso la comunità"
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Crisi vera e profonda al Comune di Monte Castello di Vibio. Il “malessere” iniziato con la mancata approvazione del bilancio predisposto dalla Giunta di Daniela Brugnossi si è ormai tradotto in rottura totale all’interno della maggioranza.
Dando seguito alla precedente comunicazione, i consiglieri comunali “ribelli” ha diffuso una nota con la quale informano la cittadinanza che “per coerenza ed  impossibilità” hanno deciso di fare un passo indietro scegliendo la strada delle dimissioni.
“Le poltrone da scaldare non ci sono mai interessate e non ci interessano”, si legge nel comunicato. “Le distanze purtroppo incolmabili, i consigli velati e palesi arrivati da amici anonimi, ci hanno portato a metterci in questa difficile posizione”.
Si sono dimessi Nazzareno Latini, Federico Pancrazi e Anthony Poli, con Matteo Taddei che non ha accettato la possibile surroga.

“Questa Amministrazione – si afferma nella nota – sarà ricordata come l’Amministrazione dei record ad iniziare dal territorio più popoloso lasciato completamente scoperto dal punto di vista politico ed  istituzionale, segnale importante della situazione precaria accentuato anche dalla rinuncia dell’ultimo consigliere per la surroga. Siamo convinti e soprattutto lo speriamo che, con questa attuale situazione, l’Amministrazione comprenderà di dover impegnare risorse nel prossimo futuro, sia da bandi che da bilancio, anche oltre le mura castellane (segnaliamo che il nostro comune è composto da almeno “due  borghi storici” e da una frazione prettamente rurale tutti candidabili per i nuovi bandi PNRR) per realizzare opere ed investire”.

“In qualche modo – scrivono i dimissionari – saremmo riusciti ad ottenere investimenti equamente distribuiti, ciò per cui ci siamo sempre battuti; se si dovesse continuare soltanto con la linea intrapresa, ciò confermerà ulteriormente quanto da noi contestato cioè che siamo stati utilizzati fin dal principio solo come serbatoio di consensi atti al successo elettorale.  Il motto della vecchia squadra diceva: mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo.  Francamente più che di successo, paventato anche in questi ultimi giorni, dobbiamo parlare di fallimento!”.

“Possiamo solo prendere atto che questa Amministrazione ha volutamente amplificato divisioni storiche e conflittuali, al contrario di ciò che si era prefissata, a discapito dei cittadini. Una conferma viene anche dal Dott. Antonio Lazzari, Consulente e Project Manager di marketing territoriale scelto dall’Ente per la valutazione di un progetto di rilancio del territorio dove scrive chiaramente “… la popolazione tende a suddividersi in “fazioni” con evidenti elementi conflittuali che pregiudicano la nascita spontanea di una cooperazione territoriale… la  popolazione vive come appartenente a comuni differenti. Ciò tende a rendere la comunità ancora più frazionata.” (pag.15 par. 1-2 del libro bianco, che i cittadini e le aziende per quanto ne sappiamo ancora non conoscono)”.

La comunicazione dei dimissionari si conclude con l’invito alla cittadinanza a riflettere trasversalmente ed in modo equilibrato gli avvenimenti di questi ultimi tempi. “Nelle circostanze in cui si provava ad operare era veramente difficile, quello che avremmo  potuto fare, di più e meglio, lo rimettiamo al giudizio altrui”

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