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Doglio festa di S. Antonio, benedizione delle macchine. 1968

Riparte a Doglio, anche se solo con il programma religioso, la festa dedicata a Sant’Antonio da Padova. In particolare, lunedì 13 giugno, alle ore 21, vi sarà la processione con la statua del santo per le vie del paese accompagnata dalla banda musicale di San Venanzo e la benedizione degli automezzi. Domenica 19, alle ore 11, è prevista la messa all’interno della chiesa parrocchiale e al termine, alle ore 12, si terrà la cerimonia di consegna e installazione di un defibrillatore donato alla popolazione dall’Associazione Sant’Antonio da Padova. Dopo le lezioni di primo soccorso tenutesi nell’estate scorsa nella piccola frazione montecastellese da parte del dott. Massimo Loria (già primario del pronto soccorso di Ascoli Piceno), il paese verrà così dotato di un indispensabile strumento da utilizzare in caso di arresto cardiaco, finalizzato a salvare vite umane.

La festa di Doglio, con la devozione per S. Antonio, prese avvio oltre cento anni fa a seguito della guarigione dall’influenza “spagnola”, avvenuta nel 1918, della giovane Chiara Lipparoni che, la tradizione popolare, attribuì alle qualità taumaturgiche del santo di Padova cui i genitori, Valerio e Santa, avevano rivolto le loro suppliche e fatto voto promettendogli una statua per la chiesa parrocchiale se avesse conservato loro in vita la figlia.
Dopo che Chiara fu dichiarata perfettamente guarita, la famiglia Lipparoni onorò la propria promessa con la parrocchia e, dal 13 giugno 1920, la statua di Sant’Antonio da Padova venne collocata all’interno della chiesa locale dove si trova tutt’ora, racchiusa in un’ urna.

In quel giorno, ricorrenza di Sant’Antonio, fu organizzata la prima festa cui parteciparono molti cittadini e diversi sacerdoti, venne benedetta la statua e intervenne anche il concerto di Monte Castello di Vibio. Per la speciale occasione tutte le spese furono sostenute dalla famiglia di Valerio e Santa Lipparoni e, visto il successo, si decise che la festa si sarebbe tenuta ogni anno.
Per la migliore riuscita dei festeggiamenti negli anni a venire venne fondato un apposito Comitato alla cui presidenza venne eletto proprio il padre di Chiara, Valerio Lipparoni. Il Comitato ogni anno doveva essere rinnovato e doveva redigere accuratamente il rendiconto i cui utili venivano poi utilizzati per la festa dell’anno successivo.

Il primo Comitato di cui si conoscono i nomi (insediatosi nel 1922) era composto da dodici membri: Valerio Lipparoni (Presidente), Don Domenico Mecarelli (vicepresidente), Domenico Mariotti (cassiere), Alfonso Mariotti, Raniero Zafferami, Giuseppe Lorenzini, Settimio Zafferami, Attilio Sforzini, Torello Bravi, Gesuino Lipparoni, Enrico Lipparoni, Eugenio Lipparoni.
Della prima società facevano parte 33 capifamiglia: in pratica tutte le famiglie di Doglio. Inoltre vi erano iscritte anche 18 donne. Le prime quote d’iscrizione furono fissate in 10 centesimi per gli uomini e 5 per le donne.

Dal 1995 l’antico Comitato si è trasformato in un’Associazione senza scopo di lucro che, dal 2021, è divenuta, in base alla normativa sugli Enti del Terzo Settore, un’APS (Associazione di Promozione Sociale) che, tutt’ora, ne porta avanti la tradizione ultrasecolare impegnandosi nell’organizzazione di celebrazioni religiose, di attività ricreative, culturali e di solidarietà mettendo a disposizione parte del ricavato a favore di organismi che si occupano di ricerca scientifica come, ad esempio, il Comitato per la vita “Daniele Chianelli” di Perugia.

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