Non è la fine di un’era ma sicuramente un cambio della guardia storico per la Cantina Tudernum: Nazzareno Cataluffi (a sinistra nella foto), da 27 anni presidente della storica cooperativa viti-vinicola, fondata a Todi nell’ormai lontano 1958, ha comunicato le proprie dimissioni per raggiunti limiti di età.
Cataluffi, presente nella vita dell’azienda fin dal 1990, prima per tre anni nel collegio sindacale e poi per due anni vice presidente del consiglio di amministrazione, non può che definirsi una pietra miliare per la cooperativa e per il comparto viti-vinicolo regionale, dove ha ricoperto nel tempo diversi importanti incarichi.
Il presidente uscente è stato l’artefice, “grazie alla collaborazione e alla fiducia dei soci”, tiene a sottolineare più volte, della trasformazione della Cooperativa dalla dimensione di “Cantinone”, come era chiamato all’epoca l’impianto posto lungo la E45, a Tudernum, una realtà imprenditoriale che è andato via via sempre più affermandosi per la qualità della sua produzione.
Trent’anni fa il cuore dell’attività era la vendita di vino sfuso per il mercato degli imbottigliatori, con appena 100 mila bottiglie con propria etichetta. La Cantina oggi vanta oltre 700 mila bottiglie prodotte all’anno con 15 diverse etichette, dal Grechetto al Sagrantino, dal Trebbiano al Sangiovese, solo per citare alcuni vitigni presenti nei vigneti che le aziende associate hanno progressivamente impiantato, rinnovando i propri vigneti ed aderendo alle politiche di qualità proposte dalla Tudernum.
Nel 2010 è stato ottenuto anche il riconoscimento della DOC Todi, un risultato che ha innalzato ulteriormente l’asticella della qualità produttiva e della promozionale territoriale. In anni recente sono arrivati riconoscimenti prestigiosi, tra cui i “3 bicchieri” del Gambero Rosso.
Attualmente una quota del 40% del fatturato proveniente dall’estero, dove il marchio Tudernum è presente in ben 25 Paesi, grazie ad una rete commerciale rafforzata anche di recente sia nella direzione Horeca che in quella della grande distribuzione organizzata.
Nel pomeriggio di venerdì 28 ottobre, il Cda della Tudernum ha preso atto delle dimissioni di Cataluffi da presidente, che resterà comunque in Consiglio e che resterà pertanto una risorsa disponibile. Nuovo presidente è stato eletto all’unanimità il professor Marcello Rinaldi (a destra nella foto), già Preside dell’Istituto Agrario “Ciuffelli” di Todi, dal 2010 al 2021, un periodo durante il quale la scuola si è imposta all’attenzione su molti versanti, a partire da quello enologico, componente del Consiglio di amministrazione già da alcuni mandati.
Sotto la dirigenza scolastica di Rinaldi si è avuta nel 2013 la ristrutturazione e riqualificazione della Cantina Montecristo e, negli anni successivi, l’ingresso nel ristretto numero delle scuole enologiche italiane (appena 12), l’attivazione del sesto anno di specializzazione in enologia (dal 2022 chiuso per assenza di iscrizioni, come riportato nei giorni scorsi dal Corriere dell’Umbria), la riscoperta e valorizzazione del vitigno autoctono “Grero di Todi”, grazie alla collaborazione del professor Alberto Palliotti dell’Università di Perugia, e la costituzione dell’associazione “Todi Terra di Vini”, con l’adesione di tutte le cantine del comprensorio.
Per non parlare di prestigiose sperimentazioni con multinazionali come la Lallemand e con strutture di ricerca anche di fuori regione, con dalle venti alle trenta vinificazioni all’anno e con la nascita di etichette, quali “Asylon” e “Berit”, che hanno potuto fregiarsi del patrocinio di organismi internazionali, quali l’UNHCR dell’Onu, e la citazione sulle più prestigiose riviste internazionali come “il vino del Papa”. Tra i riconoscimenti, nel 2014, anche il Premio nazionale “Bacco e Minerva”, con il Grechetto di Todi miglior vino d’Italia, la presenza al Vinitaly e l’organizzazione nel 2015 dello stesso concorso “Bacco e Minerva” con ospiti 80 scuole enologiche.