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Il Consigliere Regionale Andrea Fora, ha interrogato la Giunta, circa i progetti nella zona di Orvieto, che prevedono l’installazione di impianti eolici, fotovoltaici e agrivoltaici
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Nella seduta dedicata al Question time, il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico) ha interrogato la Giunta sugli “impianti da energia rinnovabile nell’Orvietano”.

Illustrando l’atto in Aula, Fora ha spiegato che “la zona tra i comuni di Orvieto e Castel Giorgio è interessata da una serie di progetti per impianti da energia rinnovabile (eolico, fotovoltaico e agrivoltaico) attualmente in fase di Via presso il ministero dell’Ambiente. I vari progetti prevedono, tra le altre cose, 7 aerogeneratori dell’altezza di 200 metri, 11 aerogeneratori alti 250 metri e molti ettari di campi fotovoltaici.

Inoltre abbiamo segnalazioni di altri grandi impianti previsti nella Tuscia Viterbese, anch’essi destinati a condurre l’energia nella stazione elettrica di Castel Giorgio. La Regione Umbria ha rilasciato un parere ambientale unitario favorevole a ottobre scorso, che è stato oggetto di vibranti proteste da parte di amministrazioni comunali e associazioni, che ne hanno richiesto la revisione. La Regione ha poi rilasciato ulteriori pareri favorevoli agli altri progetti che potrebbero favorire la proliferazione di ulteriori progetti in territorio umbro, rischiando lo stravolgimento dell’altopiano dell’Alfina, caratterizzato da paesaggi e territori agricoli quasi incontaminati e di notevole bellezza e ricchezza di beni culturali e presenza di numerose attività nel turismo rurale.

Condividiamo le preoccupazioni esposte dai Comuni, dalle associazioni e dalle comunità locali. Ci sarebbero numerosi vincoli non rispettati, come la fascia di rispetto dei beni culturali di 7 km, poi ridotta a 3. Ma questi progetti prevederebbero aerogeneratori a distanze inferiori. Altra indicazione normativa non rispettata sarebbe la massima riduzione dell’interferenza visivo paesaggistica. Così come il rispetto da parte degli impianti delle fasce boscate di transizione. Inoltre i progetti che confinano con l’Umbria prevedono la costruzione di tanti km di condotti con un grosso impatto per l’Alfina, tali da compromettere quella zona. Per questo è opportuno che la Giunta fornisca chiarimenti sui progetti e sulle pareri favorevoli dati. Inoltre chiediamo all’Esecutivo se abbia intenzione di chiederne una completa revisione, possibilmente in tempi brevi, anche per informare tempestivamente il competente ufficio del Mase ove l’istruttoria dei vari progetti è in fase avanzata di valutazione. Infine chiediamo se è intenzione della Giunta, dopo le modifiche apportate recentemente ed in modo efficace e condivisibile al regolamento regionale 7/2011 sull’installazione di impianti fotovoltaici, di adottare ulteriori modifiche che aggiornino le norme relative agli impianti eolici con la finalità di salvaguardare l’Umbria cuore verde d’Italia”.

L’assessore Morroni ha risposto che “siamo in attesa dei decreti attuativi da parte del Governo per l’individuazione delle aree idonee. Subito dopo verrà predisposta una legge regionale che dovrà affrontare l’individuazione delle aree idonee e l’aggiornamento delle aree non idonee per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, contemperate con la tutela del paesaggio e dello sviluppo del Paese. Quindi al momento qualsiasi intervento su fonte regolamentare non appare opportuno. Inoltre l’assessorato non ritiene che ci siano ragioni per una revisione dei pareri già dati al Ministero”.

Nella sua replica Fora ha invitato la Giunta “a rileggere le tempistiche e le procedure rispetto ai progetti dell’Alfina. La Regione interverrà dopo l’arrivo dei decreti del Governo per individuare le aree idonee legate all’eolico. Quindi procedere nel frattempo con l’autorizzazione di una serie di impianti con impatto strutturale in quella area prima che vengano definiti nuovi standard, mi sembra un procedere in maniera non lineare e non coerente. Sarebbe più utile aspettare che l’interna norma venga a compimento per poi ridefinire gli interventi attuali e verificare quali di questi siano meno fattibili”.

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