Questi sono tempi difficili, non solo meteorologicamente parlando, ci pare infatti che si stia procedendo a un tentativo propagandistico pericoloso: sbandierare in pompa magna un avanzo di bilancio in un contesto di totale inerzia dell’azione amministrativa della giunta marscianese.
Come chiunque può immaginare se non si spende si risparmia, ma quelle spese mancate si ripercuotono sui cittadini: servizi che vengono cancellati, manutenzioni procrastinate o addirittura assenti, attività culturali e sociali ridotte ai minimi termini.
La situazione è chiara, basta girare per il nostro territorio e constatare lo stato di abbandono delle frazioni e del capoluogo, la superficialità con la quale vengono eseguite (quando lo sono) le manutenzioni, la pochezza dell’offerta culturale e non da ultimo il numero crescente dei servizi rimodulati al ribasso.
Il risparmio come fine dell’azione politica, questo il mantra che in questi quattro anni ha guidato la giunta di destra; mantra pericoloso, a nostro giudizio, perché appiattendo l’azione politica sulla mera amministrazione minimale del presente, si nega la stessa possibilità di immaginare un futuro per la nostra comunità.
Chiediamoci tutti insieme: veramente il risparmio nel bilancio comunale vale quello che stiamo vedendo? Veramente la compatibilità economica dei conti è sullo stesso piano dei servizi ai cittadini, o della qualità delle nostre infrastrutture?
Mentre la giunta Mele tronfia si incensa, la manutenzione del verde è a dir poco precaria, lo stato della viabilità sempre più scadente, lo sfacelo della sanità sotto gli occhi di tutti per non parlare dei servizi e delle iniziative culturali.
Ci basta fare un esempio sintomatico: a scuola alcuni ragazzi con disabilità devono tornare a casa prima dei loro compagni perché, pur avendo diritto ad una assistenza ad personam, mancano i fondi comunali a totale copertura delle ore.
Siate contenti, marscianesi, la giunta Mele è felice di dirvi che sta risparmiando, noi siamo convinti che il dovere di una giunta sia quello di garantire servizi di qualità ai propri cittadini cosa che in questi quattro anni non sta avvenendo.
Sia chiaro non stiamo difendendo prassi amministrative poco limpide che possono risultare dannose sul lungo periodo, ma siamo altresì convinti che sia ora di finirla con l’idea che amministrare la cosa pubblica sia un mero esercizio contabile, amministrare la cosa pubblica vuol dire progettare insieme il futuro di una comunità e quello non si fa certo solo con la calcolatrice in mano.