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Il Prefetto Gradone risponde a strettissimo giro, al grido di allarme del sindaco Gianluca Coata, sulla situazione di saturazione del CAS frattigiano
African refugees marching outside Beersheva, southern Israel, 19 December 2013. The migrants, deemed illegal by Israel, were staging a second march to Jerusalem in protest of a new open detention facility in southern Israel.  ANSA/TALI MAYER ISRAEL OUT

Con riferimento alle dichiarazioni del Sindaco di Fratta Todina, Gianluca Coata in merito all’accoglienza presso il CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Fratta Todina, il Prefetto di Perugia, Armando Gradone, ha espresso le seguenti considerazioni: “Le preoccupazioni del Sindaco Coata, al quale rinnovo le più convinte espressioni di gratitudine e riconoscenza per il fondamentale contributo offerto dal Comune di Fratta Todina nella gestione dell’accoglienza, sono pienamente condivisibili e, come ben sa il Primo cittadino, sono le preoccupazioni che ispirano l’azione quotidiana della Prefettura, rivolta alla ricerca sul territorio provinciale, specie nei Comuni attualmente privi di CAS, di ulteriori risorse alloggiative sia per corrispondere alle esigenze dei nuovi arrivi, sia per il necessario ripristino, nelle strutture temporaneamente in sovraccarico, come quella di Fratta Todina, di adeguate condizioni di ospitalità. Un’esigenza, quest’ultima, che resta alla costante attenzione della Prefettura nonostante le difficoltà derivanti dai continui arrivi delle ultime settimane. Le iniziative attualmente in corso in questa direzione, che andranno ad aggiungersi a quelle già positivamente attuate in tempi recenti a Spoleto, Gubbio, Trevi, Nocera Umbra, Passignano sul Trasimeno (Castel Rigone), consentiranno già a partire dai prossimi giorni di assicurare il progressivo alleggerimento del CAS di Fratta Todina”.

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