Condividi su facebook
Condividi su twitter
Dagli agricoltori che "entrano" in classe, al progetto antiviolenza; dai "custodi" del piccolo borgo, alla vendemmia notturna; dalla coltivazione di piante tintorie alla filiera corta ed enoturismo
premiati

Dagli agricoltori che “entrano” in classe, al progetto antiviolenza; dai “custodi” del piccolo borgo, alla vendemmia notturna. Dalla coltivazione di piante tintorie alla filiera corta ed enoturismo. Sono le idee e i progetti vincitori degli Oscar Green 2023 “Generazione in campo”, gli Oscar dell’agricoltura umbra, consegnati presso il Birrificio Flea di Gualdo Tadino, nel corso di un’iniziativa organizzata da Coldiretti Giovani Impresa Umbria. Un appuntamento, per celebrare la capacità di innovazione green dei giovani agricoltori, per una diversificazione utile anche al percorso di transazione ambientale, energetica e sociale, oltre che economica. Ma pure – spiega Coldiretti – per riflettere sulle strategie per incoraggiare l’imprenditoria giovanile, su quelle per tutelare la produzione nazionale dai nuovi attacchi che la minacciano, sui costi delle tensioni internazionali e dei cambiamenti climatici. Per esaltare i nostri piccoli borghi, detentori di un patrimonio enogastronomico conservato nel tempo anche dalle imprese agricole. Tra gli oltre 40 partecipanti in Umbria, questi gli imprenditori che si sono aggiudicati gli Oscar regionali del concorso Coldiretti Giovani Impresa, giunto alla diciassettesima edizione.

Per la categoria “Energie per il futuro e Sostenibilità” che premia chi lavora e produce in modo ecosostenibile, ha vinto la società agricola Terre di Fulvio di Terni di Flavia Sbrolli, che si è distinta per sviluppo, produzione, coltivazione e commercializzazione di piante tintorie storiche, di nuove piante sperimentali e di piante officinali, coltivate in serre innovative con strumenti tecnologici. L’estrazione del colore è realizzata completamente con sistemi naturali e può essere utilizzato per la tintura dei capi e per quella degli alimenti.

L’azienda agricola Giovanni Cenci di Marsciano vinceImpresa Digitale” per i progetti che coniugano tradizione e innovazione. Tra le particolarità dell’azienda la sua “vendemmia notturna” manuale, per innalzare le qualità organolettiche del vino. Inoltre, bottiglie numerate in cui vengono riprodotte sulle etichette le sue originali lavorazioni in ferro che nascono dalle riparazioni degli attrezzi agricoli, simbolo del riutilizzo di beni contro lo spreco.

L’azienda agraria La Sugarella di Mortini Marzia di Castiglione del Lago, si è aggiudicata la categoria “Campagna Amica” che promuove e valorizza i prodotti Made in Italy favorendo l’incontro tra impresa e cittadini. Si tratta in questo caso di una filiera completa per quanto riguarda l’uva, che viene prodotta, trasformata, degustata e venduta direttamente in azienda o presso i mercati locali. Oltre alla produzione di vino, si dedica a quella dell’olio extravergine d’oliva e legumi vari, come la Fagiolina del Trasimeno. Il tutto con occhio attento ai consumatori con degustazioni ed enoturismo.

La società semplice Agricola Collivecchi di Baschi della Famiglia Mecarelli, ha conquistato la categoria “Custodi d’Italia” che premia le aziende che contribuiscono al presidio delle aree più marginali e più difficili. Il centro della sua attività è legato all’allevamento di bovini di razza chianina IGP e alla ricettività della struttura agrituristica Cerqueti, efficientata da alti standard energetici e il cui territorio rientra nel “Cammino dei Borghi Silenti”. Un’iniziativa utile contro i fenomeni di abbandono e spopolamento dei piccoli centri: un percorso che favorisce la socialità e l’economia di questi luoghi, basata anche sull’ospitalità rurale.

Per la categoria “Fare Filiera”, per progetti promossi nell’ambito di partenariati arrivando fino a quelli del turismo, ha vinto l’Istituto Alberghiero di Assisi, grazie al Protocollo d’Intesa siglato con Terranostra e Coldiretti Umbria. Tra gli obiettivi, la promozione dell’agroalimentare umbro, una formazione sempre più legata a ristorazione e ricettività anche in ambito rurale e la realizzazione congiunta della nuova figura professionale di “Cuoco – Contadino Student”. Una proposta formativa sperimentale che punta ad un percorso in classe con gli imprenditori, ma pure presso le aziende agricole ed agrituristiche locali, anche per andare incontro alla necessità di figure professionali richieste dal comparto dell’ospitalità rurale.

“Coltiviamo Solidarietà”, per le iniziative che rispondono a bisogni della persona e della collettività, è stata vinta dal Progetto Coldiretti e Coldiretti Donne Impresa con il Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria, “Non coltiviamo la violenza”. È dedicato ad un fenomeno, quello della violenza di genere, che richiede uno sforzo concreto e comune ai vari livelli della società. Con l’adesione alla campagna antiviolenza del Centro, il progetto va proprio in questa direzione, puntando a evidenziare nelle confezioni dei prodotti agricoli in vendita nei mercati di Campagna Amica dell’Umbria, il numero telefonico antiviolenza dedicato. Per divulgare l’impegno comunicativo antiviolenza del Centro, attraverso “strumenti” che quotidianamente e con grande facilità entrano all’interno delle mura domestiche e soprattutto possono raggiungere le vittime in maniera diretta.

Sono intervenuti, tra gli altri, Francesco Panella, Delegato Coldiretti Giovani Impresa Umbria, Enrico Parisi Delegato nazionale Coldiretti Giovani Impresa, Stefano Leporati, Segretario nazionale Coldiretti Giovani Impresa, Roberto Morroni, Assessore regionale all’Agricoltura, Michele Michelini, Direttore sviluppo economico, agricoltura, lavoro, istruzione, agenda digitale Regione Umbria, Albano Agabiti, Presidente Coldiretti Umbria e Mario Rossi, Direttore regionale Coldiretti.

Anche questa edizione è stata una vetrina per nuovi progetti – ha sottolineato Francesco Panella – in grado di apportare un contributo importante a livello economico e sociale. La sfida per noi giovani, resta quella di innovare sulla scia di una tradizione che ci ha lasciato saperi e valori. Le imprese che corrono per l’Oscar Green sono rappresentative di un modello di innovazione sostenibile in agricoltura che affonda le sue radici nella terra e nelle comunità.

 

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter