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La Giunta regionale spieghi quali azioni intende assumere in merito al progetto di adeguamento del Ponte sul Tevere di Montemolino, dato che sia la Soprintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria che quella Speciale per il PNRR, avrebbero negato di recente la propria autorizzazione all’esecuzione dei lavori.
Il progetto che risulterebbe bocciato è stato portato avanti in maniera ostinata dall’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Melasecche, anche contro il volere dei sindaci di Monte Castello di Vibio, Fratta Todina, Marsciano, San Venanzo, e avrebbe ricevuto un primo stop a fine agosto, allorquando la Soprintendenza Umbra, in fase di pre-istruttoria, lo aveva ritenuto non compatibile con i valori storico/architettonici e paesaggistici oggetto di tutela.
Il 6 settembre scorso, inoltre, la Soprintendenza speciale per il PNRR, che vigila sulle opere oggetto di finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, avrebbe messo una definitiva pietra tombale sulla fattibilità del progetto presentato dalla Regione, specificando di non autorizzare la realizzazione delle opere previste oltre che di condividere le motivazioni e le possibili soluzioni alternative espresse in precedenza dalla stessa Soprintendenza dell’Umbria.
A bene vedere ciò che appare imperdonabile è il fatto che le soluzioni alternative di cui parlerebbero le Soprintendenze sono le stesse che i sindaci del territorio avevano chiesto da anni e che erano state già individuate in una conferenza dei servizi del 2019. Sarebbe dunque bastato che la Regione avesse recepito, a suo tempo, quelle precise istanze, che chiedevano la realizzazione di un nuova struttura, gemella e affiancata al Ponte sul fiume Tevere di Montemolino, sulla strada regionale 397, per vedere l’opera già oggi realizzata. A distanza di quasi quattro anni, invece, la scelta adottata con protervia dall’assessore Melasecche, va a determinare un ulteriore grave danno alle attività economiche ed ai cittadini che quotidianamente percorrono la strada in questione (oltre 3.000 veicoli al giorno) per i loro spostamenti e per l’accesso a tutti i principali servizi, compreso l’ospedale comprensoriale di Pantalla.
Purtroppo  allo stato dei fatti la realizzazione di quest’opera, così tanto attesa, è messa in seria discussione da una Giunta regionale incapace ed autoreferenziale. Cosi facendo sono a rischio gli stessi finanziamenti individuati anche nell’ambito del PNRR, per un intervento che dovrà essere riprogettato e realizzato entro il 2026. Alla luce di tutto ciò  chiediamo alla presidente della Regione e all’assessore alla viabilità e ai Trasporti, di fare piena luce su una vicenda che è stata tenuta riservata per almeno un mese, forse per l’imbarazzo di dover ammettere un risultato fallimentare dopo che per mesi, sull’argomento, gli stessi hanno esibito annunci giubilanti e note stampa di soddisfazione, per altro più volte rilanciate dal sindaco di Todi Antonino Ruggiano.

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