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Come Partito Democratico di Todi intendiamo stigmatizzare l’ennesima esternazione ad uso social, oscena e fuori luogo, del Consigliere Comunale di Casapound (ahi voglia a nascondersi dietro le insegne di Todi Tricolore!) Andrea Nulli.

Non pago di esercitare abusivamente il ruolo di assessore “de facto” nonostante sia un mero consigliere comunale delegato (su questo, nei prossimi giorni, le opposizioni consiliari faranno sentire forte e chiara la propria voce), il valente patriota Nulli ha pensato bene, nella giornata del 25 aprile, di estrinsecare le proprie opinioni sulla festa della liberazione offendendo le salde radici della nostra Repubblica, democratica ed antifascista. Antifascismo che dovrebbe essere un valore condiviso da chi siede nelle istituzioni e dovrebbe rappresentarle con dignità ed onore. 

Per non parlare poi dello SCONCIO RAFFRONTO tra il rogo del Vignola e la caduta del regime mussoliniano, come se si trattasse di due ricorrenze in contrapposizione e la prima sia esclusivo patrimonio della destra cittadina.

Il prode Nulli, a questo punto, dovrebbe solo rassegnare le dimissioni, essendo strutturalmente incompatibile col rappresentare le istituzioni e i principi costituzionali che le sorreggono. Per non parlare, poi, di come esercita le proprie funzioni (che dovrebbe essere di studio!) di consigliere delegato nel campo delle manutenzioni, senza cognizione alcuna dei limiti del ruolo delineati dalla legge, dal TUEL e dallo Statuto Comunale.

Il Consigliere Nulli parla, poi, di “sermoni stantii” nella giornata del 25 Aprile. Gli rispondiamo con le parole pronunciate oggi dal Presidente Mattarella a Civitella Val di Chiana, teatro di una delle tante stragi nazifasciste che hanno insanguinato il nostro Paese nel 1944: “Il 25 Aprile è, per l’Italia, una ricorrenza fondante: la festa della pace, della libertà ritrovata, e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche. Quella pace e quella libertà, che – trovando radici nella resistenza di un popolo contro la barbarie nazifascista – hanno prodotto la Costituzione repubblicana, in cui tutti possono riconoscersi, e che rappresenta garanzia di democrazia e di giustizia, di saldo diniego di ogni forma o principio di autoritarismo o di totalitarismo”.

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